SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE IV SENTENZA 15 ottobre 2014, n. 43168 Ritenuto in fatto 1. Con la sentenza indicata in epigrafe la Corte di appello di Napoli ha confermato la condanna emessa dal Tribunale di Torre Annunziata, sezione distaccata di Castellammare di Stabia, nei confronti di C.A. , giudicato responsabile della morte del...
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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 4 settembre 2014, n. 36920. In presenza di una condotta altamente imprudente e deliberatamente rischiosa della vittima – consistente nel guidare una motoslitta ad alta velocità per superare depressioni profonde del terreno non facilmente visibili – deve essere escluso il nesso causale tra la condotta omissiva addebitata al proprietario del terreno, non recintato e aperto al pubblico, e l'evento, perché la condotta della vittima rappresenta una condizione sopravvenuta da sola sufficiente a determinare l'evento.
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE IV SENTENZA 4 settembre 2014, n. 36920 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza dell’11/3/2010 il G.u.p. del Tribunale di Campobasso, all’esito di giudizio abbreviato, dichiarava C.R. responsabile del delitto p. e p. dagli artt. 40, comma 2, e 589 cod. pen. a lui ascritto, quale legale rappresentante della Intur S.p.a.,...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 7 agosto 2014, n. 34767. In tema di intervento chirurgico in equipe e responsabilità penale per l'avvenuta morte del paziente
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 7 agosto 2014, n. 34767 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ZECCA Gaetanino – Presidente Dott. D’ISA Claudio – Consigliere Dott. GRASSO Giuseppe – Consigliere Dott. MONTAGNI Andrea – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 4 agosto 2014, n. 34239. In tema di successione nella posizione di garanzia, il principio di affidamento, nel caso di ripartizione degli obblighi tra piu' soggetti, se da un lato implica che colui il quale si affida non possa essere automaticamente ritenuto responsabile delle autonome condotte del soggetto cui si e' affidato, dall'altro comporta anche che, qualora l'affidante ponga in essere una condotta causalmente rilevante, la condotta colposa dell'affidato non vale di per se' ad escludere la responsabilita' dell'affidante medesimo
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 4 agosto 2014, n. 34239 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BIANCHI Luisa – Presidente Dott. MARINELLI F. – rel. Consigliere Dott. BLAIOTTA Rocco M. – Consigliere Dott. VITELLI CASELLA Luca – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 11 giugno 2014, n. 24612. L'adesione del legale allo sciopero delle Camere penali non costituisce un «legittimo impedimento», ma piuttosto integra l'esercizio di un diritto, per cui non inibisce la dichiarazione della contumacia qualora la parte non si sia costituita senza addurre valide ragioni. E la dichiarazione può avvenire anche nell'udienza successiva a quella in cui si è verificata l'assenza.
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 11 giugno 2014, n. 24612 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BRUSCO Carlo G. – rel. Presidente Dott. FOTI Giacomo – Consigliere Dott. MASSAFRA Umberto – Consigliere Dott. ESPOSITO Lucia – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 10 giugno 2014, n.24528. La colpa professionale del medico deve valutarsi tenendo conto della qualifica ricoperta dal professionista, delle specializzazioni ricoperte dallo stesso e del grado di difficoltà e urgenza di cui debba occuparsi. Il rimprovero personale che fonda la colpa personalizzata, spostata cioè sul versante squisitamente soggettivo, richiede di ponderare le difficoltà con cui il professionista ha dovuto confrontarsi; di considerare che le condotte che si esaminano non sono accadute in un laboratorio o sotto una campana di vetro e vanno quindi analizzate tenendo conto del contesto in cui si sono manifestate. Da questo punto di vista, si è concluso, l'art. 2236 cod. civ. non è che la traduzione normativa di una regola logica ed esperienziale che sta nell'ordine stesso delle cose. In breve, quindi, la colpa del terapeuta ed in genere dell'esercente una professione di elevata qualificazione va parametrata alla difficoltà tecnico-scientifica dell'intervento richiestogli ed al contesto in cui esso si è svolto.
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 10 giugno 2014, n.24528 1. Il Tribunale di Palermo ha affermato la responsabilità dell’imputato in epigrafe in ordine al reato di omicidio colposo in danno di C.R. e lo ha altresì condannato al risarcimento del danno nei confronti delle parti civili. La sentenza è stata confermata dalla Corte...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 5 maggio 2014, n. 18446. In tema di omicidio colposo, per omessa adeguata custodia di armi da sparo e relativo munizionamento, risultano irrilevanti le circostanze di fatto in presenza delle quali l'evento si verificò, rappresentando l'occasione, e, ove riferibili a comportamenti umani responsabili, una concausa, dell'evento, la radice della responsabilità penale per colpa del proprietario-detentore dell'arma essendo radicata nella predetta condotta omissiva (fattispecie di morte di un ragazzo ucciso da un colpo di fucile sparato dal figlio infraquattordicenne del proprietario dell'arma, il quale la aveva lasciata, incustodita, in un vano della casa in riatto, facilmente accessibile al figlio minore
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 5 maggio 2014, n. 18446 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza del 21\6\2013 la Corte di Appello di Torino, in sede di rito abbreviato, confermava la condanna dei coniugi P.B. e L.M. per il delitto di cui all’art. 589 c.p. per cooperazione colposa nell’omicidio in danno del minore dodicenne...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 28 aprile 2014, n. 17800. In tema di reati colposi, la causalita' si configura non solo quando il comportamento diligente imposto dalla norma a contenuto cautelare violata avrebbe certamente evitato l'evento antigiuridico che la stessa norma mirava a prevenire, ma anche quando una condotta appropriata avrebbe avuto significative probabilita' di scongiurare il danno. In tema di causa sopravvenuta da sola sufficiente a determinare l'evento afferma che tali sono non solo quelle che innescano un percorso causale completamente autonomo da quello determinato dall'agente, bensi' anche quei fatti sopravvenuti che realizzano una linea di sviluppo del tutto anomala e imprevedibile della condotta antecedente
Suprema Corte di Cassazione, sezione IV sentenza 28 aprile 2014, n. 17800 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ZECCA Gaetanino – Presidente Dott. D’ISA Claudio – Consigliere Dott. IZZO Fausto – Consigliere Dott. DOVERE Salvatore – rel. Consigliere Dott. SERRAO...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 28 aprile 2014, n. 17803. Nei reati colposi, perché una condotta concomitante a quella dell'imputato, consistente nel comportamento imprudente della vittima, possa escludere il rapporto di causalità, è necessario che essa sia del tutto slegata dalla condotta dell'imputato, trovandosi del tutto al di fuori dello sviluppo causale da questi innescato, tanto che l'evento che si verifica si presenti come assolutamente eccezionale e da attribuire esclusivamente alla azione della vittima: situazione questa nient'affatto predicabile rispetto alla manovra di che trattasi (immissione nella pubblica via di veicolo proveniente da luogo privato) in quanto, quand'anche tacciabile di grave imprudenza, tuttavia pur sempre riconducibile al novero degli eventi prevedibili nell'ambito della circolazione stradale
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 28 aprile 2014, n. 17803 Ritenuto in fatto 1. Con la sentenza in epigrafe indicata la Corte d’appello di Genova ha confermato la sentenza con la quale il G.I.P. dei Tribunale di La Spezia, all’esito di giudizio abbreviato, applicata la diminuente del rito, ha condannato B.M.A. a 8...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 28 aprile 2014, n. 17801. In tema di colpa medica, il 'rifiuto di cure mediche' consiste nel consapevole e volontario comportamento del paziente, il quale manifesti in forma espressa, senza possibilità di fraintendimenti, la deliberata ed informata scelta di sottrarsi al trattamento medico. Consapevolezza che può ritenersi sussistente solo ove le sue condizioni di salute gli siano state rappresentate per quel che effettivamente sono, quanto meno sotto il profilo della loro gravità.
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 28 aprile 2014, n. 17801 Ritenuto in fatto 1. Con la sentenza indicata in epigrafe la Corte di Appello di Firenze ha parzialmente riformato la pronuncia di condanna emessa a seguito di rito abbreviato dal G.i.p. del Tribunale di Firenze nei confronti di C.A., che era stato tratto...