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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 15 gennaio 2016, n. 1365. In assenza di una preventiva ricerca del profitto del reato nell’ambito del patrimonio della persona giuridica e di indicazioni da parte dell’indagato – il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente dei beni appartenenti al legale rappresentante di una persona giuridica per le violazioni tributarie commesse a vantaggio della società

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 15 gennaio 2016, n. 1365 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SQUASSONI Claudia – Presidente Dott. GRILLO Renato – Consigliere Dott. GENTILI Andrea – rel. Consigliere Dott. PEZZELLA Vincenzo – Consigliere Dott. ANDRONIO...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 22 dicembre 2015, n. 50209. In tema di omesso versamento di IVA, il soggetto che subentri ad altri nella carica di liquidatore di una società di capitali dopo la presentazione della dichiarazione di imposta e prima della scadenza del versamento, senza compiere il previo controllo di natura puramente contabile sugli ultimi adempimenti fiscali, risponde del reato di cui all’art. 10-ter del D.Lgs. n. 74 del 2000 quantomeno a titolo di dolo eventuale

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 22 dicembre 2015, n. 50209 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. TERESI Alfredo – Presidente Dott. GRILLO Renato – rel. Consigliere Dott. ORILIA Lorenzo – Consigliere Dott. PEZZELLA Vincenzo – Consigliere Dott. SCARCELLA...

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Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 21 ottobre 2015, n. 21396. In tema di fondo patrimoniale, anche un debito di natura tributaria sorto per l’esercizio dell’attività imprenditoriale può ritenersi contratto per i bisogni della famiglia, a condizione che si dimostri che l’obbligazione è sorta per soddisfare tali bisogni, non essendo sufficiente che il debito derivi dall’attività professionale o d’impresa del coniuge. Il criterio identificativo dei debiti per i quali può avere luogo l’esecuzione sui beni del fondo va ricercato non già nella natura dell’obbligazione ma nella relazione tra il fatto generatore dell’obbligazione e i bisogni della famiglia. La finalità non può dirsi sussistente per il solo fatto che il debito derivi dall’attività professionale o d’impresa del coniuge, dovendosi accertare che l’obbligazione sia sorta per il soddisfacimento dei bisogni familiari – incluse le esigenze volte al pieno mantenimento e all’univoco sviluppo della famiglia – ovvero per il potenziamento della capacità lavorativa del coniuge, e non per esigenze da natura voluttuaria o caratterizzate da interesse meramente speculativi

Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 21 ottobre 2015, n. 21396 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MERONE Antonio – Presidente Dott. CHINDEMI Domenico – Consigliere Dott. BOTTA Raffaele – rel. Consigliere Dott. ZOSO Liana Mariateresa – Consigliere Dott. MELONI...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 3 settembre 2015, n. 35912. Per la configurabilità della continuazione è necessaria un’unica complessa deliberazione preventiva

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE I PENALE sentenza 3 settembre 2015, n. 35912 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CHIEFFI Severo – Presidente – Dott. CAIAZZO Luigi – Consigliere – Dott. TARDIO Angela – rel. Consigliere – Dott. CAVALLO Aldo...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 28 luglio 2015, n. 33021. L’imprenditore che preferisce utilizzare la liquidità disponibile per procurarsi materie prime, continuare le lavorazioni e pagare i dipendenti, versando i contributi previdenziali e assicurativi, quand’anche ciò sia provato e giustificato da finalità di impresa, cionondimeno realizza il presupposto dell’inadempimento consapevole all’obbligo di corresponsione in favore dell’Erario, avendo questi il preciso dovere di assicurare la relativa provvista

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 28 luglio 2015, n. 33021 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MANNINO Saverio F. – Presidente Dott. ORILIA Lorenzo – Consigliere Dott. GAZZARA Santi – rel. Consigliere Dott. GRAZIOSI Chiara – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 27 maggio 2015, n. 22127. Quando l’azienda in crisi chieda e ottenga l’ammissione al concordato preventivo non è possibile chiedere il sequestro per la confisca per equivalente in relazione ai debiti tributari a carico dell’impresa

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 27 maggio 2015, n. 22127 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. TERESI Alfredo – Presidente Dott. ANDREAZZA Gastone – Consigliere Dott. ACETO Aldo – Consigliere Dott. GENTILI Andrea – Consigliere Dott. PEZZELLA Vincenzo...