Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 12 settembre 2014, n. 37596 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CHIEFFI Severo – Presidente Dott. DI TOMASSI Maria S. – rel. Consigliere Dott. MAZZEI Antonella P. – Consigliere Dott. LOCATELLI Giuseppe –...
Tag: molestie
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 26 giugno 2014, n. 27873. Il reato di molestia e disturbo alle persone non ha natura di reato necessariamente abituale e può essere realizzato anche con una sola azione
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 26 giugno 2014, n. 27873 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza del 13 giugno 2012 il Tribunale di Trento ha dichiarato V.L. colpevole del reato previsto dall’art. 660 cod. pen., contestatogli per avere cagionato molestia e disturbo alle persone che si trovavano all’interno del locale “Imbarcadero”, sito nel...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 5 giugno 2014, n. 23619. Il reato di molestie non è necessariamente abituale, potendo essere realizzato anche con una sola azione, di tal che la reiterazione delle azioni di disturbo ben può configurare ipotesi di continuazione. Peraltro tale impostazione di carattere generale non impedisce di rilevare che, in fatto, la vicenda concreta si sia snodata con caratteristiche tali da rendere la condotta abituale ed integrante il reato solo nella globalità unitaria delle condotte. Nella fattispecie ciò si rende evidente considerando che si trattò di tre episodi racchiusi nel breve giro di due mesi. Pertanto, è stata esclusa la ritenuta continuazione.
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 5 giugno 2014, n. 23619 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza in data 23.10.2013 la Corte d’appello di Palermo, in parziale riforma della sentenza di primo grado, qualificati i fatti ascritti a M.R. ex artt. 81 e 660 Cod. pen., anziché violenza privata, determinava la pena nei suoi...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 4 giugno 2014, n. 23233. Si ritiene sufficiente per l'acquisizione dei dati esterni relativi al traffico telefonico – concernenti gli autori, il tempo, il luogo, il volume e la durata della comunicazione, fatta esclusione del contenuto di questa – archiviati dall'ente gestore del servizio di telefonia, in considerazione della limitata invasività dell'atto, e sulla base dello schema delineato nell'art. 256 cod. proc. pen., eterointegrato dall'art. 15, comma secondo, Cost., il decreto motivato del pubblico ministero
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 4 giugno 2014, n. 23233 Ritenuto in fatto 1. C.V. ricorre personalmente avverso la sentenza 24-6-2013 con la quale la Corte d’Appello di Palermo, confermando quella del tribunale della stessa sede in data 15-7-2011, lo ha riconosciuto responsabile dei reati di ingiuria e di molestie telefoniche in danno...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 9 aprile 2014, n. 15846. Due genitori sono stati condannati in via definitiva, per il reato di molestie continuate, al pagamento di un'ammenda di 500 euro ciascuno e al risarcimento danni in favore della figlia poichè non accettavano la scelta della figlia di vivere per conto proprio e la avevano seguita per strada, o attesa nei pressi della pensione dove alloggiava, recandole così «molestia e disturbo», dato che ella non voleva più intrattenere rapporti con loro.
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 9 aprile 2014, n. 15846 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CHIEFFI Severo – Presidente Dott. NOVIK Adet Toni – Consigliere Dott. BARBARISI Maurizio – Consigliere Dott. CAPRIOGLIO Piera M. S. – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza n. 9780 del 28 febbraio 2014. Il reato di molestia o disturbo alle persone, secondo consolidato insegnamento giurisprudenziale, non ha natura di reato necessariamente abituale, sicché può essere realizzato anche con una sola azione purchè particolarmente sintomatica la stessa dei requisiti della fattispecie tipizzata. Nel caso in esame l'imputato è accusato di aver suonato il campanello di casa, ripetutamente, in un arco temporale di circa un'ora, intorno alle sei del mattino di un giorno, il 27 ottobre, che in aree alpine come quella che fu teatro della vicenda, si appalesa particolarmente mattiniera e per questo incisivamente idonea ad arrecare fastidio e petulanza
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza n. 9780 del 28 febbraio 2014 La Corte, ritenuto in fatto e considerato in diritto 1. Con sentenza del 27 settembre 2012 il GUP del Tribunale di Trento, all’esito di giudizio abbreviato richiesto con l’opposizione a precedente decreto penale di condanna, infliggeva la pena di euro 200,00 di ammenda...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 31 luglio 2013, n. 33267. Le molestie telefoniche sono punibili solo a titolo di dolo
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 31 luglio 2013, n. 33267 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza del 24,11.2011 il tribunale di Sciacca condannava S.D. per il reato di cui all’art. 660 cod.pen. alla pena di Euro 400 di ammenda, oltre che al risarcimento del danno, per avere recato molestia e disturbo a P.M....
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 10 maggio 2013, n. 20200. La natura molesta delle telefonate è direttamente connessa non tanto alla qualità delle stesse (essendosi trattato di telefonate “mute”), quanto al loro numero
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE I PENALE Sentenza 10 maggio 2013, n. 20200 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza dei 28 maggio 2012 il Tribunale di Avellino ha condannato D.P.M., con attenuanti generiche, alla pena dl giustizia per il reato di cui all’art. 660 cod. pen. (avere arrecato molestie e disturbo a V.A. turbandone la...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 11 aprile 2013, n. 16459. Condanna per il reato di cui all’art. 674 c.p. (getto pericoloso di cose) per avere l’imputata molestato una condomina, in quanto abitante nello stesso stabile, gettando nel piano sottostante ove si trovava l’appartamento della vittima, rifiuti, quali cenere e cicche di sigarette, nonché detersivi corrosivi, quale candeggina
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III PENALE Sentenza 11 aprile 2013, n. 16459 Ritenuto di fatto Il Tribunale di Palermo, con sentenza del 2/12/2011, ha dichiarato R.I. colpevole dei reato di cui agli artt. 81 cpv e 674 cod. pen. per avere arrecato molestie a S.S., in quanto abitante nello stesso stabile, aveva gettato nel...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 10 aprile 2013 n. 16391. Favoreggiamento per il parroco che induce la madre di una ragazzina a non sporgere denuncia per le molestie a cui un terzo aveva sottoposto la figlia
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 10 aprile 2013 n. 16391[1] L’imputato ha abusato della qualità rivestita, violando i doveri connessi al suo ministero pastorale, allorquando ha strumentalizzato il legame spirituale di colei che gli si era rivolto in quel grave frangente ponendo, senz’altro e radicalmente, in conflitto la denuncia con...