Irrilevante ai fini del reato di stalking che la vittima prosegua la relazione sentimentale con il persecutore. Una scelta che può essere dettata dall’amore come dal timore. Suprema Corte di Cassazione sezione III penale sentenza 7 giugno 2017, n. 28081 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE...
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Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 3 aprile 2017, n. 16542
Il reato di violenza sessuale non assorbe quello di lesioni personali, trattandosi di fattispecie che offendono beni giuridici diversi e che non si pongono in rapporto di necessaria strumentalità tra di loro Suprema Corte di Cassazione sezione III penale sentenza 3 aprile 2017, n. 16542 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA...
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 24 febbraio 2017, n. 9164
La legittima difesa non può essere riconosciuta a chi reagisca ad una situazione di pericolo alla cui determinazione egli stesso abbia concorso e nonostante disponga della possibilità di allontanarsi dal luogo senza pregiudizio e senza disonore Non può essere invocata l’attenuante della provocazione quando il fatto apparentemente ingiusto della vittima, cui l’agente abbia reagito, sia...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 5 luglio 2016, n. 27603
L’inosservanza dell’obbligo di presentare i motivi nuovi nella cancelleria dei giudice dell’impugnazione (art. 585 comma quarto cod. proc. pen.) comporta inammissibilità degli stessi, a norma dell’art. 591 comma primo lett. c) cod. proc. pen.. A detta specifica disposizione non si può derogare con applicazione analogica delle modalità di presentazione ex art. 582 comma secondo o...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 13 novembre 2015, n. 45298. In tema di nuove contestazioni, la modifica dell’imputazione e la contestazione di un reato concorrente o di una circostanza aggravante possono essere effettuate dopo l’avvenuta apertura del dibattimento e prima dell’espletamento dell’istruttoria dibattimentale e, quindi, anche sulla sola base degli atti già acquisiti dal pubblico ministero nel corso delle indagini preliminari
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 13 novembre 2015, n. 45298 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. GENTILE Mario – Presidente Dott. TADDEI Margherita – Consigliere Dott. DIOTALLEVI Giovanni – Consigliere Dott. VERGA Giovanna – Consigliere Dott. PELLEGRINO Andrea...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 14 luglio 2015, n. 30436. Il ricorso alla violenza, fosse pure per scopi “formativi”, è radicalmente incompatibile con il concetto di educazione cui oggi deve intendersi riferito l’art.571 c.p.. Il padre che reiteratamente percuote il figlio per educarlo, procurandogli lesioni gravi, risponde dunque del più grave reato di maltrattamenti in concorso con quello di lesioni aggravate
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 14 luglio 2015, n. 30436 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PAOLONI Giacomo – Presidente Dott. CARCANO Domenico – Consigliere Dott. MOGINI Stefano – rel. Consigliere Dott. DI STEFANO Pierluigi – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 28 gennaio 2015, n. 4177. Integra la fattispecie criminosa di cui all'art. 583, comma primo, n. 2 cod. pen., anche l'avulsione di un solo dente incisivo, in quanto occorre far riferimento alla naturale funzionalità dell'organo indipendentemente dalla possibile applicazione di una protesi dentaria. L'ulteriore indebolimento di un organo, la cui funzione sia già limitata a causa di precedente anomalia, costituisce causa per ritenere la sussistenza dell'aggravante di cui al n 2 del primo comma dell'art 583 cod pen.
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 28 gennaio 2015, n. 4177 Ritenuto in fatto 1. Con la sentenza impugnata la Corte d’appello di Lecce, in data 5 luglio 2013, confermava la sentenza del Tribunale di Lecce – sezione distaccata di Campi Salentina, con la quale A.N. era stato condannato alla pena di giustizia per...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 12 novembre 2014, n. 46820. In materia di infortuni sul lavoro, la condotta incauta del lavoratore infortunato non assurge a causa sopravvenuta da sola sufficiente a produrre l'evento quando sia comunque riconducibile all'area di rischio propria della lavorazione svolta: in tal senso il datore di lavoro e' esonerato da responsabilita' solo quando il comportamento del lavoratore, e le sue conseguenze, presentino i caratteri dell'eccezionalita', dell'abnormita', dell'esorbitanza rispetto al procedimento lavorativo e alle direttive di organizzazione ricevute
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 12 novembre 2014, n. 46820 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BRUSCO Carlo Giuseppe – Presidente Dott. ROMIS Vincenzo – Consigliere Dott. IZZO Fausto – rel. Consigliere Dott. PICCIALLI Patrizia – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 23 luglio 2014, n. 32619. In tema di valutazione della prova testimoniale da parte del giudice d'appello, sussiste l'obbligo di rinnovare l'istruzione in caso di diversa valutazione dell'attendibilità dei dichiaranti rispetto alla sentenza di primo grado, non solo in caso di assoluzione ma anche nell'ipotesi di condanna
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 23 luglio 2014, n. 32619 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIANDANESE Franco – Presidente Dott. RAGO Geppino – Consigliere Dott. LOMBARDO Luigi Giovanni – Consigliere Dott. VERGA Giovanna – rel. Consigliere Dott....