Corte di Cassazione, sezione terza civile, ordinanza 13 marzo 2018, n. 6036. La colposa omissione dello svolgimento di indagini delegate alla polizia dall’autorita’ giudiziaria per l’accertamento di responsabilita’ penali non puo’ costituire autonoma fonte di responsabilita’ civile dell’agente o ufficiale delegato nei confronti di terzi
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Corte di Cassazione, sezione terza civile, ordinanza 13 marzo 2018, n. 6036. La colposa omissione dello svolgimento di indagini delegate alla polizia dall’autorita’ giudiziaria per l’accertamento di responsabilita’ penali non puo’ costituire autonoma fonte di responsabilita’ civile dell’agente o ufficiale delegato nei confronti di terzi

La colposa omissione dello svolgimento di indagini delegate alla polizia dall’autorita’ giudiziaria per l’accertamento di responsabilita’ penali non puo’ costituire autonoma fonte di responsabilita’ civile dell’agente o ufficiale delegato nei confronti di terzi, poiche’ l’attivita’ pubblicistica dell’organo titolare dell’azione penale si sovrappone alla condotta in parola, escludendo la configurabilita’ di un nesso causale con il...

Consiglio di Stato, sezione terza, sentenza 12 marzo 2018, n. 1563. Il quadro indiziario dell’infiltrazione mafiosa posto a base dell’informativa deve evidenziare fatti aventi le caratteristiche di gravità, precisione e concordanza, dai quali, sulla base della regola causale del più probabile che non
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Consiglio di Stato, sezione terza, sentenza 12 marzo 2018, n. 1563. Il quadro indiziario dell’infiltrazione mafiosa posto a base dell’informativa deve evidenziare fatti aventi le caratteristiche di gravità, precisione e concordanza, dai quali, sulla base della regola causale del più probabile che non

Il quadro indiziario dell’infiltrazione mafiosa posto a base dell’informativa deve evidenziare fatti aventi le caratteristiche di gravità, precisione e concordanza, dai quali, sulla base della regola causale del più probabile che non, il Prefetto, prima, ed il Giudice amministrativo, dopo, chiamato a verificare l’effettivo pericolo di infiltrazione mafiosa, possa pervenire in via presuntiva alla conclusione...

Consiglio di Stato, sezione terza, sentenza 15 febbraio 2018, n. 971. I legami familiari non sono sufficienti a denotare il pericolo di condizionamento mafioso, se non si colorino di ulteriori connotati, di cui è onere dell’Amministrazione dare conto nel contesto motivazionale del provvedimento interdittivo
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Consiglio di Stato, sezione terza, sentenza 15 febbraio 2018, n. 971. I legami familiari non sono sufficienti a denotare il pericolo di condizionamento mafioso, se non si colorino di ulteriori connotati, di cui è onere dell’Amministrazione dare conto nel contesto motivazionale del provvedimento interdittivo

I legami familiari non sono sufficienti a denotare il pericolo di condizionamento mafioso, se non si colorino di ulteriori connotati, di cui è onere dell’Amministrazione dare conto nel contesto motivazionale del provvedimento interdittivo, dopo averli puntualmente lumeggiati in sede istruttoria, atti ad attribuire ad essi valore sintomatico di un collegamento che vada oltre il mero...

Consiglio di Stato, sezione terza, sentenza 10 gennaio 2018, n. 98. E’ estranea al sistema delle informazioni antimafia, non trattandosi di provvedimenti nemmeno latamente sanzionatori, qualsiasi logica penalistica di certezza probatoria raggiunta al di la’ del ragionevole dubbio
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Consiglio di Stato, sezione terza, sentenza 10 gennaio 2018, n. 98. E’ estranea al sistema delle informazioni antimafia, non trattandosi di provvedimenti nemmeno latamente sanzionatori, qualsiasi logica penalistica di certezza probatoria raggiunta al di la’ del ragionevole dubbio

E’ estranea al sistema delle informazioni antimafia, non trattandosi di provvedimenti nemmeno latamente sanzionatori, qualsiasi logica penalistica di certezza probatoria raggiunta al di la’ del ragionevole dubbio, poichè simile logica, propria del giudizio penale, vanificherebbe la finalita’ anticipatoria dell’informazione antimafia, che e’ quella di prevenire un grave pericolo e non gia’ quella di punire, nemmeno...

Consiglio di Stato, sezione terza, sentenza 23 ottobre 2017, n. 4880. La c.d. interdittiva prefettizia antimafia, di cui agli artt. 91 e ss., del d.lgs. 6 settembre 2011 n. 159 “Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione”
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Consiglio di Stato, sezione terza, sentenza 23 ottobre 2017, n. 4880. La c.d. interdittiva prefettizia antimafia, di cui agli artt. 91 e ss., del d.lgs. 6 settembre 2011 n. 159 “Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione”

La c.d. interdittiva prefettizia antimafia, di cui agli artt. 91 e ss., del d.lgs. 6 settembre 2011 n. 159 “Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione”, costituisce una misura preventiva volta ad impedire i rapporti contrattuali con la P.A. di società, formalmente estranee ma, direttamente o indirettamente, comunque collegate con la criminalità organizzata....

Consiglio di Stato, sezione terza, sentenza 8 settembre 2017, n. 4261. Interdittiva antimafia. Circa i contatti o i rapporti di frequentazione, conoscenza, colleganza, amicizia, di titolari, soci, amministratori, dipendenti dell’impresa con soggetti vicini o appartenenti alla malavita organizzata
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Consiglio di Stato, sezione terza, sentenza 8 settembre 2017, n. 4261. Interdittiva antimafia. Circa i contatti o i rapporti di frequentazione, conoscenza, colleganza, amicizia, di titolari, soci, amministratori, dipendenti dell’impresa con soggetti vicini o appartenenti alla malavita organizzata

Circa i contatti o i rapporti di frequentazione, conoscenza, colleganza, amicizia, di titolari, soci, amministratori, dipendenti dell’impresa con soggetti vicini o appartenenti alla malavita organizzata, l’Amministrazione può ragionevolmente attribuire loro rilevanza quando essi non siano frutto di casualità o, per converso, di necessità; se, di per sé, è irrilevante un episodio isolato ovvero giustificabile, sono...

Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 17 luglio 2017, n. 3515
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Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 17 luglio 2017, n. 3515

La misura dell’interdittiva antimafia può essere emessa dall’Amministrazione in una logica di anticipazione della soglia di difesa dell’ordine pubblico economico e non postula, come tale, l’accertamento in sede penale di uno o più reati che attestino il collegamento o la contiguità dell’impresa con associazioni di tipo mafioso, potendo basarsi anche sul solo rilievo di elementi...

Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 7 luglio 2017, n. 3356
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Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 7 luglio 2017, n. 3356

La misura dell’interdittiva antimafia deve essere emessa dall’Amministrazione in una logica di anticipazione della soglia di difesa dell’ordine pubblico economico e non postula, come tale, l’accertamento in sede penale di uno o più reati che attestino il collegamento o la contiguità dell’impresa con associazioni di tipo mafioso, potendo basarsi anche sul solo rilievo di elementi...

Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 6 luglio 2017, n. 3332
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Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 6 luglio 2017, n. 3332

La diversità di contenuto, struttura e funzione delle misure di interdizione antimafia dalla responsabilità penale nonché del giudizio amministrativo da quello penale, le vicende concernenti il secondo non possono avere automatica ricaduta sul primo e che la legittimità dell’informativa antimafia, come di ogni atto amministrativo, deve essere valutata al momento in cui è adottata, ancorché...

Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 30 maggio 2017, n. 2590
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Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 30 maggio 2017, n. 2590

Il mero rapporto di parentela con soggetti appartenenti alla criminalità organizzata non può far presumere in modo automatico il condizionamento dell’impresa. Va tuttavia considerato che in tema di interdittiva antimafia trova applicazione la regola per cui il vincolo di sangue o di coniugio con soggetti vicini ad associazioni mafiose espone il soggetto all’influsso dell’organizzazione. L’attendibilità...