Consiglio di Stato, sezione terza, sentenza 23 ottobre 2017, n. 4880. La c.d. interdittiva prefettizia antimafia, di cui agli artt. 91 e ss., del d.lgs. 6 settembre 2011 n. 159 “Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione”
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Consiglio di Stato, sezione terza, sentenza 23 ottobre 2017, n. 4880. La c.d. interdittiva prefettizia antimafia, di cui agli artt. 91 e ss., del d.lgs. 6 settembre 2011 n. 159 “Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione”

La c.d. interdittiva prefettizia antimafia, di cui agli artt. 91 e ss., del d.lgs. 6 settembre 2011 n. 159 “Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione”, costituisce una misura preventiva volta ad impedire i rapporti contrattuali con la P.A. di società, formalmente estranee ma, direttamente o indirettamente, comunque collegate con la criminalità organizzata....

Consiglio di Stato, sezione terza, sentenza 25 settembre 2017, n. 4453. Le informative antimafia non hanno il fine di punire, nemmeno in modo indiretto, una condotta penalmente rilevante
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Consiglio di Stato, sezione terza, sentenza 25 settembre 2017, n. 4453. Le informative antimafia non hanno il fine di punire, nemmeno in modo indiretto, una condotta penalmente rilevante

Le informative antimafia non hanno il fine di punire, nemmeno in modo indiretto, una condotta penalmente rilevante, e non sono, nemmeno latamente, provvedimenti sanzionatori ma hanno la precipua finalità di prevenire anticipatamente un grave pericolo; pertanto il rischio di inquinamento mafioso deve essere valutato in base all’ormai consolidato criterio del “più probabile che non”, cioè...

Consiglio di Stato, sezione terza, sentenza 11 settembre 2017, n. 4286. In riferimento al provvedimento interdittivo emesso a seguito di istanza di aggiornamento ex art. 91 comma 5 del Codice delle leggi antimafia
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Consiglio di Stato, sezione terza, sentenza 11 settembre 2017, n. 4286. In riferimento al provvedimento interdittivo emesso a seguito di istanza di aggiornamento ex art. 91 comma 5 del Codice delle leggi antimafia

In riferimento al provvedimento interdittivo emesso a seguito di istanza di aggiornamento ex art. 91 comma 5 del Codice delle leggi antimafia, l’istanza di aggiornamento, per quanto fondata su specifici e documentati elementi di novità rappresentati alla Prefettura, non delimita l’ambito di valutazione discrezionale che a questa spetta, nel rinnovato esercizio del suo potere ai...

Consiglio di Stato, sezione terza, sentenza 8 settembre 2017, n. 4261. Interdittiva antimafia. Circa i contatti o i rapporti di frequentazione, conoscenza, colleganza, amicizia, di titolari, soci, amministratori, dipendenti dell’impresa con soggetti vicini o appartenenti alla malavita organizzata
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Consiglio di Stato, sezione terza, sentenza 8 settembre 2017, n. 4261. Interdittiva antimafia. Circa i contatti o i rapporti di frequentazione, conoscenza, colleganza, amicizia, di titolari, soci, amministratori, dipendenti dell’impresa con soggetti vicini o appartenenti alla malavita organizzata

Circa i contatti o i rapporti di frequentazione, conoscenza, colleganza, amicizia, di titolari, soci, amministratori, dipendenti dell’impresa con soggetti vicini o appartenenti alla malavita organizzata, l’Amministrazione può ragionevolmente attribuire loro rilevanza quando essi non siano frutto di casualità o, per converso, di necessità; se, di per sé, è irrilevante un episodio isolato ovvero giustificabile, sono...

Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 7 luglio 2017, n. 3356
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Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 7 luglio 2017, n. 3356

La misura dell’interdittiva antimafia deve essere emessa dall’Amministrazione in una logica di anticipazione della soglia di difesa dell’ordine pubblico economico e non postula, come tale, l’accertamento in sede penale di uno o più reati che attestino il collegamento o la contiguità dell’impresa con associazioni di tipo mafioso, potendo basarsi anche sul solo rilievo di elementi...

Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 6 luglio 2017, n. 3332
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Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 6 luglio 2017, n. 3332

La diversità di contenuto, struttura e funzione delle misure di interdizione antimafia dalla responsabilità penale nonché del giudizio amministrativo da quello penale, le vicende concernenti il secondo non possono avere automatica ricaduta sul primo e che la legittimità dell’informativa antimafia, come di ogni atto amministrativo, deve essere valutata al momento in cui è adottata, ancorché...

Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 30 maggio 2017, n. 2564
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Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 30 maggio 2017, n. 2564

Allo scopo di stabilire se un atto amministrativo sia meramente confermativo (e perciò non impugnabile) o di conferma in senso proprio (e, quindi, autonomamente lesivo e da impugnarsi nei termini), occorre verificare se l’atto successivo sia stato adottato o meno senza una nuova istruttoria e una nuova ponderazione degli interessi. In particolare, non può considerarsi...

Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 4 aprile 2017, n. 1560
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Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 4 aprile 2017, n. 1560

L’Amministrazione può richiedere la certificazione antimafia prima di stipulare un contratto anche quando ciò non sia imposto dalla legge, qualora le circostanze suggeriscano l’opportunità di tale iniziativa Consiglio di Stato sezione III sentenza 4 aprile 2017, n. 1560 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Terza ha...

Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 4 aprile 2017, n. 1559
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Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 4 aprile 2017, n. 1559

L’interdittiva antimafia comporta che il Prefetto escluda che un imprenditore, pur dotato di adeguati mezzi economici e di una adeguata organizzazione, meriti la fiducia delle Istituzioni (vale a dire che risulti “affidabile”) e possa essere titolare di rapporti contrattuali con le pubbliche Amministrazioni o degli altri titoli abilitativi, individuati dalla legge; trattandosi di una misura...

Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 29 marzo 2017, n. 1441
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Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 29 marzo 2017, n. 1441

Il giudice amministrativo, nello scrutinare la “tenuta” del quadro indiziario posto a base dell’informativa antimafia, deve valutare integralmente le motivazioni di tutti i provvedimenti giurisdizionali, anche ad effetto “scagionante”, per appurare se effettivamente essi abbiano privato funditus di rilevanza gli elementi fattuali, se e nella misura in cui l’apprezzamento dell’autorità amministrativa, come nella vicenda in...