Corte di Cassazione, sezione seconda penale, sentenza 13 dicembre 2017, n. 55525. La condotta di colui che ometta di comunicare all’istituto erogante il trattamento pensionistico il decesso del congiunto titolare dello stesso
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Corte di Cassazione, sezione seconda penale, sentenza 13 dicembre 2017, n. 55525. La condotta di colui che ometta di comunicare all’istituto erogante il trattamento pensionistico il decesso del congiunto titolare dello stesso

Integra la fattispecie di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato e non di truffa aggravata, per assenza di un comportamento fraudolento in aggiunta al mero silenzio, la condotta di colui che ometta di comunicare all’istituto erogante il trattamento pensionistico il decesso del congiunto titolare dello stesso, così continuando a percepirlo indebitamente. Sentenza 13...

Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 19 aprile 2017, n. 18890
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Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 19 aprile 2017, n. 18890

Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato per il datore di lavoro che ottiene , con false attestazioni (modelli F24) il conguaglio di somme dovute all’Inps per i contributi. Suprema Corte di Cassazione sezione VI penale sentenza 19 aprile 2017, n. 18890 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE...

Corte di cassazione, sezione II penale, sentenza 1 dicembre 2016, n. 51334
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Corte di cassazione, sezione II penale, sentenza 1 dicembre 2016, n. 51334

Non si ravvisa il reato di truffa nella condotta del datore di lavoro che, esponendo falsamente di aver corrisposto al lavoratore somme a titolo di indennità per malattia, assegni familiari e cassa integrazione guadagni, ottenga dall’I.N.P.S. il conguaglio di tali somme, in realtà non corrisposte, dal momento che difettano alcuni elementi strutturali di tale reato...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 24 febbraio 2015, n. 8316. Anche una borsa di studio universitaria correlata a limiti di reddito costituisca “erogazione” ai sensi dell'art. 316-ter c.p., in quanto "contributo" che si risolve nel "conferimento di un apporto" (in denaro o agevolazioni con rilevanza economica) "per il raggiungimento di una finalità pubblicamente rilevante"

Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 24 febbraio 2015, n. 8316 Considerato in fatto 1. R.F. è stata condannata in primo (Tribunale di Milano, 25.2.2013) e secondo grado (Corte d’appello di Milano, 31.3.2014) per reato ex artt. 81 e 316-ter c.p.. Secondo la condotta contestata, nelle dichiarazioni 14.9.2005 e 27.9.2006 aveva dichiarato di essere...