L’oggetto del giudizio di ottemperanza è rappresentato da una puntuale verifica da parte del giudice dell’esatto adempimento da parte dell’Amministrazione dell’obbligo di conformarsi al giudicato per fare conseguire concretamente all’interessato l’utilità o il bene della vita già riconosciutogli in sede di cognizione; detta verifica, che deve essere condotta nell’ambito dello stesso quadro processuale che ha...
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Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 13 giugno 2017, n. 2884
L’ottemperanza davanti al giudice amministrativo, ai sensi dell’art. 112, comma 2, lett. b), del cod. proc. amm., può essere chiesta anche per conseguire l’attuazione delle sentenze non ancora passate in giudicato, ma pienamente esecutive, al fine di ottenere l’adempimento, da parte dell’amministrazione, dell’obbligo di conformarsi, per quanto riguarda il caso deciso, alla sentenza pronunciata e...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 8 giugno 2017, n. 2764
Poiché dall’art. 88, c.p.a. non emerge che la mancata pronuncia sulle spese del giudizio da parte del giudice di primo grado costituisca un’invalidità assoluta della sentenza, non si deve provvedere al suo annullamento con rinvio della stessa ai sensi dell’art. 105, c.p.a.; ne consegue che nel processo amministrativo non è precluso allo stesso giudice di...
Corte di Cassazione, sezioni unite civili, sentenza 16 febbraio 2017, n. 4092
Il subordinare il pagamento delle somme dovute da un Comune in base ad un decreto ingiuntivo all’attestazione della regolarità contributiva del creditore non costituisce integrazione del giudicato del giudice ordinario, ma conferma un obbligo di legge previsto per la fase dell’adempimento dell’obbligazione da parte dell’ente pubblico, su cui grava anche l’obbligo di sanare la irregolarità...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 15 novembre 2016, n. 4718
E’ pur vero che il provvedimento di nomina del difensore civico si fonda su di un rapporto di carattere fiduciario, ma è caratteristica che non dispensa, come afferma la giurisprudenza, l’amministrazione procedente dall’obbligo di esplicitare le ragioni che l’hanno indotta a privilegiare, tra più candidati, un aspirante rispetto agli altri. In altri termini, non occorre...
Corte di Cassazione, sezioni unite civili, sentenza 30 settembre 2016, n. 19475
Il giudizio di ottemperanza è un giudizio di merito e la giurisdizione di merito è quella in cui il giudice amministrativo può sostituirsi all’amministrazione Suprema Corte di Cassazione sezioni unite civili sentenza 30 settembre 2016, n. 19475 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI Composta dagli Ill.mi...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 19 maggio 2016, n. 2089
Deve considerarsi illegittimo un diniego di concessione edilizia, fondato sulla carenza di un piano attuativo pur prescritto dal piano regolatore, qualora l’area interessata dal progetto risulti urbanizzata e l’Amministrazione denegante abbia omesso di valutare in modo rigoroso l’incidenza del nuovo insediamento, oggetto della richiesta di assenso, sulla situazione generale del comprensorio o, in altri termini,...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 29 gennaio 2016, n. 362. Non può ravvisarsi a carico della Amministrazione un obbligo giuridico di estendere gli effetti del giudicato a soggetti estranei alla lite; essendo quasto un potere ampiamente discrezionale, a fronte del quale pertanto non sussiste un diritto soggettivo a tale estensione, come sostiene la parte appellante. Gli effetti del giudicato possono estendersi ai terzi solo se l’atto annullato è indivisibile e a contenuto inscindibile oppure ha carattere collettivo: requisiti nel caso di specie insussistenti
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 29 gennaio 2016, n. 362 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Sesta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 5827 del 2015, proposto da: Ha.-Ll. (It.) s.r.l.; contro Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato -Antitrust;...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 30 novembre 2015, n. 5409. Il ricorso all’azione di ottemperanza è ammissibile “anche al fine di ottenere chiarimenti in ordine alle modalità dell’ottemperanza”. A norma dell’art. 114 c.p.a., è previsto che nel caso di ricorso ai sensi del comma 5 dell’art. 112 c.p.a., “il giudice fornisce chiarimenti in ordine alle modalità dell’ottemperanza anche su richiesta del Commissario”. Orbene, da quanto esposto si evince che il ricorso “per ottenere chiarimenti” ha delle sue particolari specificità che conferiscono a tale strumento una natura giuridica diversa dall’azione di ottemperanza vera e propria. Invero, a prescindere da ogni altro profilo che pure contrassegna il giudicato, mentre l’azione di ottemperanza è esperita dalla parte già vittoriosa nel giudizio di cognizione o di altro giudizio ad essa equiparabile, ma richiede l’ottemperanza alle statuizioni rese nel giudizio di merito, il ricorso ex art. 112 c.p.a., comma 5°, consta di un’azione esecutiva di accertamento, finalizzata ad eliminare possibili incertezza nella fase di attuazione del rapporto processuale, definito con sentenza passata in giudicato
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 30 novembre 2015, n. 5409 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 8917 del 2014, proposto da: Ministero dell’Economia e delle Finanze, in persona del Ministro p.t., Comando Generale...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 17 novembre 2014, n. 5627. L'appello nei confronti di una sentenza resa in sede di giudizio di ottemperanza va proposto entro il termine decadenziale dimidiato di tre mesi dalla pubblicazione della sentenza impugnata, così come previsto dal combinato disposto degli artt. 87, comma 3, e 92, comma 3, c.p.a., pena l'irricevibilità per tardività. A seguito delle modifiche apportate all'art. 87 comma 3, c.p.a. dal D.Lgs. n. 195/2011, appare chiaro che nel rito dell'ottemperanza, l'eccezione alla regola generale del dimezzamento dei termini processuali è circoscritta al solo giudizio di primo grado (e vale solo per il ricorso introduttivo, quello incidentale, e per i motivi aggiunti). Non vi è spazio per la rimessione in termini per errore scusabile
Consiglio di Stato sezione V sentenza 17 novembre 2014, n. 5627 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 1895 del 2013, proposto da: Ma.Gi. ed altri (…), rappresentati e difesi dall’avv. Pi.Ia., con domicilio eletto...