Rimesso alle sezioni unite il quesito se è possibile o meno riconoscere l’effetto estensivo alla dichiarazione di estinzione del reato per prescrizione indipendentemente all’epoca di perfezionamento della stessa in rapporto al passaggio in giudicato della pronuncia nei confronti del cui imputato la cui impugnazione era stata dichiarata inammissibile. Suprema Corte di Cassazione sezione V penale...
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Corte di Cassazione, sezione IV penale, sentenza 13 febbraio 2017, n. 6635
La situazione di indigenza non è di per sé idonea ad integrare la scriminante dello stato di necessità per difetto degli elementi dell’attualità e dell’inevitabilità del pericolo, atteso che alle esigenze delle persone che versano in tale stato è possibile provvedere per mezzo degli istituti di assistenza sociale SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE IV PENALE...
Corte di Cassazione, sezione IV penale, sentenza 30 gennaio 2017, n. 4200
Deve riconoscersi la esposizione della bicicletta a pubblica fede quando, come nel caso in specie, il proprietario la collochi temporaneamente lungo la strada e si allontani per svolgere gli incombenti programmati o usuali per poi riprendere il possesso del mezzo di trasporto Suprema Corte di Cassazione sezione IV penale sentenza 30 gennaio 2017, n. 4200...
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 5 gennaio 2017, n. 534
Nell’azione repentina di chi approfitta di una situazione favorevole improvvisamente manifestatasi, anche se non determinata da una propria azione, non è ravvisabile l’aggravante della destrezza SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE V PENALE SENTENZA 5 gennaio 2017, n. 534 Ritenuto in fatto Con sentenza deliberata il 09/01/2015, la Corte di appello di Roma ha confermato la...
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 18 ottobre 2016, n. 44092
Non è stato riconosciuto il reato di furto al soggetto che all’interno di un supermercato ha sottratto due salami. La tenuità del fatto supera lo ius corrigendi insito nella misura repressiva Suprema Corte di Cassazione sezione V penale sentenza 18 ottobre 2016, n. 44092 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA...
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 26 ottobre 2016, n. 44976
La condotta di chi sottrae un telefono cellulare sfilandolo dalla tasca posteriore dei pantaloni della vittima, con movimento repentino, configura un’ipotesi di furto prevista dall’art. 624 cod. pen., aggravato dall’avere agito con destrezza, consistita nel movimento repentino che ne caratterizza e ne consente la condotta SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE V PENALE SENTENZA 26 ottobre...
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 27 settembre 2016, n. 40262
In tema di furto aggravato, l’aggravante della destrezza è configurabile in presenza di condotte caratterizzate da una speciale abilità nel distogliere l’attenzione della persona offesa dal controllo e dal possesso della cosa SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE V PENALE SENTENZA 27 settembre 2016, n. 40262 Ritenuto in fatto Con la sentenza impugnata la Corte di...
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 15 luglio 2016, n.30340
Alla luce del nuovo art. 61, n. 5, cod. pen., l’età avanzata della vittima del reato rileva in misura maggiore, attribuendo al giudice di verificare, allorché il reato sia commesso in danno dì persona anziana, se la condotta criminosa posta in essere sia stata agevolata dalla scarsa lucidità o incapacità di orientarsi da parte della...
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 22 giugno 2016, n. 25816
Ai fini della individuazione del momento di consumazione del delitto di emissione di fatture per operazioni inesistenti, previsto dal Decreto Legislativo 10 marzo 2000, n. 74, articolo 8 non rileva il momento dell’accertamento, ma quello in cui avvenuta l’emissione della singola fattura ovvero dell’ultima di esse, quando vi sia stata pluralita’ di emissioni nel corso...
In tema di furto applicata la scriminante dello stato di necessità: nel caso di specie il furto ha avuto per oggetto due porzioni di formaggio ed una confezione di wurstel del valore complessivo di quattro euro; l'imputato ha pagato alle casse soltanto una confezione di grissini ed ha nascosto gli altri generi alimentari sotto la giacca. Risulta altresì dalla lettura delle sentenze di merito, come l'imputato fosse soggetto privo di dimora e di occupazione. La condizione dell'imputato e le circostanze in cui è avvenuto l'impossessamento della merce dimostrano che egli si impossessò di quel poco cibo per far fronte ad una immediata ed imprescindibile esigenza di alimentarsi, agendo quindi in stato di necessità. L'accertamento, in sede di legittimità, dell'esistenza di una causa di giustificazione impone l'annullamento della sentenza impugnata perchè il fatto non costituisce reato. Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 2 maggio 2016, n. 18248.
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 2 maggio 2016, n. 18248 Ritenuto in fatto Con la sentenza impugnata, la Corte d’Appello di Genova ha confermato la sentenza del Tribunale di Genova dei 24.10.13 che condannava alla pena di giustizia, previa concessione dell’attenuante di cui all’art.62 n°4 c.p. con giudizio di equivalenza sulla recidiva, O.R.,...