Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 5 marzo 2014, n. 10584 Ritenuto in fatto Con la sentenza impugnata veniva confermata la sentenza del Tribunale di Roma dell’11/02/2013, con la quale P.C. era ritenuto responsabile del reato di cui agli artt. 624 e 625 cod. pen., commesso il 09/02/2013 impossessandosi dell’autovettura di A.C., parcheggiata in...
Tag: furto
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 24 febbraio 2014, n. 8794. Sussiste l’aggravante di cui all’art. 625, comma primo, n. 7 c.p. qualora il furto della cosa esposta alla pubblica fede sia commesso in un luogo avente un sistema di videosorveglianza
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 24 febbraio 2014, n. 8794 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza del 21 novembre 2012 la Corte d’appello di Palermo confermava la condanna di P.E. per il reato di furto aggravato dall’esposizione della cosa alla pubblica fede in concorso con B.G. e ad oggetto una bicicletta. 2. Avverso...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 17 febbraio 2014, n. 7414. Nel reato di furto, l’aggravante dell’uso del mezzo fraudolento delinea una condotta, posta in essere nel corso dell’azione delittuosa dotata di marcata efficienza offensiva e caratterizzata da insidiosità, astuzia, scaltrezza, idonea, quindi, a sorprendere la contraria volontà del detentore e a vanificare le misure che questi ha apprestato a difesa dei beni di cui ha la disponibilità. In applicazione del principio, la Corte ha escluso la configurabilità dell’aggravante nel caso di furto due confezioni di lampadine per auto sottraendole dallo scaffale del supermercato Carrefour
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 17 febbraio 2014, n. 7414 Ritenuto in fatto 1. R.S., L.S. e N.S. erano chiamati a rispondere, innanzi al Tribunale di Lecce, del reato di cui artt. 110, 624 e 625 n. 2 cod. pen., perché, in concorso tra loro ed in esecuzione di un medesimo disegno...
Corte di Cassazione, sezione V, ordinanza 27 gennaio 2014, n. 3675. Rimesso alle sezioni unite il quesito se la condotta di sottrazione di merce all’interno di un supermercato, avvenuta sotto il costante controllo del personale di vigilanza, sia qualificabile come furto consumato o tentato allorche’ l’autore sia fermato dopo il superamento della barriera delle casse con la merce sottratta
Suprema Corte di Cassazione sezione V Ordinanza 27 gennaio 2014, n. 3675 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MARASCA Gennaro – Presidente Dott. LAPALORCIA Grazia – Consigliere Dott. SETTEMBRE Antonio – Consigliere Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 16 gennaio 2014, n. 1701. Costituisce furto consumato e non tentato quello che si commette all’atto del superamento della barriera delle casse di un supermercato con merce prelevata dai banchi e sottratta al pagamento, a nulla rilevando che il fatto sia avvenuto sotto il costante controllo del personale del supermercato, incaricato della sorveglianza.
Suprema Corte di Cassazione sezione V Sentenza 16 gennaio 2014, n. 1701 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. LOMBARDI Alfredo – Presidente Dott. DE BERARDINIS Silva – rel. Consigliere Dott. SAVANI Piero – Consigliere Dott. VESSICHELLI Maria – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 11 dicembre 2013, n. 49832. Differenza tra furto con strappo e rapina. Ricorre la rapina allorché la “res” è particolarmente aderente al corpo del possessore e questi, istintivamente e deliberatamente, contrasta la sottrazione, cosicché la violenza necessariamente si estende alla sua persona
La massima Si configura il furto con strappo quando la violenza è immediatamente rivolta verso la cosa e solo in via del tutto indiretta verso la persona che la detiene, anche se, a causa della relazione fisica intercorrente tra cosa sottratta e possessore, può derivare una ripercussione indiretta e involontaria sulla vittima, mentre ricorre la...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 27 novembre 2013, n. 47183. In tema di reato ex art. 609 – perquisizioni ed ispezioni personali arbitrarie, in merito ad un furto avvenuto nell’istituto scolastico
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 27 novembre 2013, n. 47183 Ritenuto in fatto 1. A R.G..R. e P..P. è stato contestato: il reato di cui agli artt. 81, 110 e 609 cod. pen., per avere in qualità di maestre della classi IV e V di una scuola elementare, unitamente all’insegnante fiduciaria e al...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza n. 46324 del 20 novembre 2013. Furto di bicicletta, la circostanza attenuante di cui all’art. 62, n. 4, cod. pen. ricorre solo quando il danno patrimoniale subito dalla parte offesa come conseguenza diretta e immediata del reato sia di valore economico pressoché irrilevante, non è emersa nella fattispecie concreta
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza n. 46324 del 20 novembre 2013 RITENUT0 IN FATTO Il difensore di F.K. ricorre avverso la sentenza emessa a carico del suo assistito dalla Corte di appello di Ancona il 21/10/2011, recante la conferma della condanna dell’imputato alla pena di anni 1 di reclusione ed euro 150,00 di...
Corte di cassazione, S.U.P., sentenza 30 settembre 2013, n. 40354. Il mero occultamento, all’interno di una borsa o sulla persona, della merce sottratta dagli scaffali di un esercizio commerciale, nel quale si pratichi la vendita a self service, non configura la circostanza aggravante dell’uso di mezzo fraudolento, prevista, per il reato di furto, dall’art. 625, comma primo, n. 2, c.p.
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE PENALI 30 settembre 2013, n. 40354 Ritenuto in fatto 1. A seguito di giudizio abbreviato, il Tribunale di Sulmona ha affermato la responsabilità di M..S. in ordine al reato di furto aggravato di cui agli artt. 624 e 625,comma primo, n. 2, cod. pen.. La sentenza è stata...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 24 settembre 2013 n. 21831. In caso di furto dell’auto, il diritto dell’assicurazione di rivalersi sulla società che gestisce il “parcheggio non custodito” ed automatizzato (autorizzato dal comune, in prossimità di grossi nodi di interscambio), dipende dalla esposizione o meno dell’avviso al di fuori dell’area
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 24 settembre 2013 n. 21831[1] L’istituzione da parte dei Comuni, previa deliberazione della Giunta, di aree di sosta a pagamento ai sensi dell’art. 7, comma 1, lettera f), del Dlgs 30 aprile 1992, n. 285 (codice della strada), non comporta l’assunzione dell’obbligo del gestore...