Il procedimento elettorale, improntato all’esigenza di autenticità e celerità, necessità di meccanismi e presunzioni che ne agevolino lo svolgimento, dovendosi escludere, in ragione della complessità e capillarità del procedimento un’indagine sui profili soggettivi dell’elettore che vada al di là di un esame oggettivo delle modalità di espressione del voto Consiglio di Stato sezione III sentenza...
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Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 19 giugno 2017, n. 2995
Nei giudizi elettorali avanti al giudice amministrativo, l’individuazione della p.a. cui spetta la qualità di parte necessaria va effettuata in base non già al criterio dell’imputazione formale degli atti contestati bensì in base al criterio dell’imputazione sostanziale degli effetti, cioè dei risultati della consultazione elettorale, con la conseguenza che nel caso di elezione degli organi...
Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 11 gennaio 2017, n. 516
Legittimo lo scioglimento del consiglio comunale per dubbi di collusione con la mafia di alcuni amministratori e giustificata la loro successiva incandidabilità anche nelle elezioni regionali. Suprema Corte di Cassazione sezione I civile sentenza 11 gennaio 2017, n. 516 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 21 giugno 2016, n. 2726
Le schede recanti il voto per il candidato alla carica di sindaco ed il voto di preferenza per un candidato alla carica di consigliere comunale di altra liste sono da considerare valide per il sindaco e la lista a lui collegata. Il criterio del voto disgiunto vale solo per il candidato sindaco e non anche...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 28 maggio 2016, n. 2244
In materia elettorale, la modalità di presentazione delle candidature agli organi delle pubbliche amministrazioni, ai sensi dell’art. 38, comma 3, del d.P.R. n. 445 del 2000, è connotata da una minore rigidità formale e da una maggiore speditezza, «che consente vi sia, senza ulteriori formalità, la sottoscrizione dell’interessato in presenza del soggetto addetto», ma non...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 18 maggio 2016, n. 2074
E’ ammessa l’impugnazione dell’ammissione di una lista qualora vengano dedotte censure di illegittimità fondate sull’astratto pericolo di confusione nell’elettorato determinato dall’uso di un contrassegno asseritamente confondibile con quello utilizzato dalla lista ricorrente e sul connesso interesse da evitare un possibile sviamento dell’elettorato Consiglio di Stato sezione III sentenza 18 maggio 2016, n. 2074 REPUBBLICA ITALIANA...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 16 maggio 2016, n. 1987.
In tema di elezioni amministrative, le invalidità che inficiano il procedimento di autenticazione delle sottoscrizioni degli elettori, che accettano la candidatura o che presentano come delegati le liste, non assumono un rilievo meramente formale: le specifiche regole legislative mirano a garantire la genuinità delle sottoscrizioni e ad impedire abusi e contraffazioni, con la conseguenza che...
In materia di operazioni elettorali, nel caso di discordanza dei documenti, è data prevalenza alle tabelle di scrutinio rispetto ai verbali di sezione, considerata la funzione meramente certificatoria che il verbale assolve rispetto alle operazioni effettive riportate nelle tabelle le quali sono compilate contestualmente alle operazioni di spoglio. Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 14 aprile 2016, n. 1484
Consiglio di Stato sezione V sentenza 14 aprile 2016, n. 1484 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Quinta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso iscritto in appello al numero di registro generale 9372 del 2015, proposto da: An. D’An., rappresentata e difesa dagli avvocati En....
Nel giudizio elettorale il principio della specificità dei motivi di censura e dell’onere della prova è da considerarsi attenuato in considerazione della situazione di obiettiva difficoltà in cui si trova il soggetto che ha interesse a contestare le operazioni elettorali illegittime sulla base di dati informativi di carattere indiziario e della correlata esigenza di garantire l’effettività della tutela giurisdizionale sancita dagli artt. 24 e 113 Cost., per cui è necessario e sufficiente, ai fini dell’ammissibilità del ricorso o delle singole doglianze, che l’atto introduttivo indichi, non in termini astratti ma con riferimento a fattispecie concrete, la natura dei vizi denunziati, il numero delle schede contestate e le sezioni cui si riferiscono, mentre si appalesano inammissibili azioni esplorative volte al mero riesame delle operazioni svolte. Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 13 aprile 2016, n. 1477.
Consiglio di Stato sezione V sentenza 13 aprile 2016, n. 1477 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Quinta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso iscritto in appello al numero di registro generale 3995 del 2015, proposto da: A.R., rappresentato e difeso dagli avvocati Sa. St....
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 16 marzo 2016, n. 1059. Se le operazioni elettorali sono state viziate da gravi irregolarità devono essere annullate tutte le operazioni elettorali, e non si può utilizzare la cd. “prova di resistenza”. La sentenza ha motivato che nel caso di specie era stata accertata la presenza di schede intestate al Comune che aveva indetto le elezioni, ma che riportavano all’interno i contrassegni di altri Comuni, e di ciò non vi era traccia nel verbale delle Sezioni elettorali
Consiglio di Stato sezione V sentenza 16 marzo 2016, n. 1059 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Quinta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 4248 del 2015, proposto da: Ro. Ca., rappresentata e difesa dall’avvocato Pa. Ma., con domicilio eletto presso...
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