Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 1 ottobre 2015, n. 39536 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MANNINO Saverio F. – Presidente Dott. GRILLO Renato – Consigliere Dott. MULLIRI Guicla – rel. Consigliere Dott. GENTILI Andrea – Consigliere Dott....
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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 23 settembre 2015, n. 38539. L’amministratore che sia consapevole della situazione di sofferenza nella quale versi la società che non versi le imposte dovute ha l’obbligo – imposto dall’art. 2447 c.c., norma che prevede che «gli amministratori devono senza indugio convocare l’assemblea» dei soci – di provvedere ad una sollecita ricapitalizzazione, non potendo considerarsi tale se avvenuta successivamente alla scadenza del termine per adempiere l’obbligo tributario; ne consegue che, questi non può essere esonerato dalla responsabilità penale per il reato di omesso versamento (nella specie, di ritenute certificate) adducendo una causa di “forza maggiore” provocata da una crisi di liquidità, posto che le ritenute certificate rappresentano somme dovute dai soggetti che percepiscono i compensi e che, per maggiore economicità, sono, per volontà legislativa, trattenute e poi versate dal soggetto che eroga le retribuzioni il quale, in tal modo, opera come sostituto dell’Erario introitando le somme spettanti a quest’ultimo ma che deve, comunque, consegnarle, nel termine di legge, donde il sostituto di imposta che non vi ottemperi, può esser scriminato nella misura in cui si dimostri la sua impossibilità assoluta a farlo per ragioni a lui non ascrivibili
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 23 settembre 2015, n. 38539 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. AMORESANO Silvio – Consigliere Dott. MULLIRI Guicla – rel. Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio – Consigliere Dott. MENGONI...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 9 settembre 2015, n. 36378. La condotta penalmente rilevante ai fini del delitto di cui all’art. 11, d.lgs. n. 74/2000 può essere costituita da qualsiasi atto o fatto fraudolento intenzionalmente volto a ridurre la capacità patrimoniale del contribuente stesso, riduzione da ritenersi, con giudizio ex ante, idonea sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, a vanificare in tutto in parte, o comunque a rendere più difficile una eventuale procedura esecutiva. E’ reato di pericolo, avendo il legislatore, con tale ipotesi incriminatrice, stabilito una linea di tutela prodromica delle pretese del Fisco, attraverso l’illiceità penale delle condotte che pongano a repentaglio l’obbiettivo di realizzazione della pretesa tributaria.
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 9 settembre 2015, n. 36378 Ritenuto in fatto 1 Il Tribunale di Palermo, con ordinanza 25.2.2015, ha rigettato la richiesta di riesame – proposta da C.R. , terzo non indagato – contro il decreto di sequestro preventivo per equivalente di un magazzino e della quota (1/3) di un...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 28 luglio 2015, n. 33021. L’imprenditore che preferisce utilizzare la liquidità disponibile per procurarsi materie prime, continuare le lavorazioni e pagare i dipendenti, versando i contributi previdenziali e assicurativi, quand’anche ciò sia provato e giustificato da finalità di impresa, cionondimeno realizza il presupposto dell’inadempimento consapevole all’obbligo di corresponsione in favore dell’Erario, avendo questi il preciso dovere di assicurare la relativa provvista
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 28 luglio 2015, n. 33021 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MANNINO Saverio F. – Presidente Dott. ORILIA Lorenzo – Consigliere Dott. GAZZARA Santi – rel. Consigliere Dott. GRAZIOSI Chiara – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 28 luglio 2015, n. 33027. La mancata prova dell’esistenza di debiti tributari societari e della notifica delle relative cartelle esattoriali preclude l’affermazione di responsabilità del liquidatore della società il quale provveda alla cessione di un credito ritenuta lecita e necessaria; ed invero, è necessario, al fine del coinvolgimento del liquidatore nella responsabilità penale per il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, la prova rigorosa dell’elemento soggettivo (dolo specifico) in capo al medesimo, soprattutto quando la stessa viene ad essergli imputata a titolo di concorso
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 28 luglio 2015, n. 33027 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SQUASSONI Claudia – Presidente Dott. DI NICOLA Vito – Consigliere Dott. ANDREAZZA Gastone – Consigliere Dott. ACETO Aldo – Consigliere Dott. MENGONI...
Corte di Cassazione, sezione feriale, sentenza 28 agosto 2015, n. 35773. La determinazione delle imposte evase è legittimamente operata anche tenendo conto soltanto dei ricavi aziendali in assenza di elementi che facciano ritenere l’esistenza di poste passive. Va infatti considerato come, nel caso in esame, i giudici non siano stati minimamente posti a conoscenza dell’esistenza di costi sicché, in ragione degli elementi versati in atti, ad essi non si può rimproverare di aver omesso di approfondirne l’ammontare quando la loro esistenza sia stata solo genericamente affermata senza che lo stesso ricorrente sia stato in grado di specificare quali voci passive sarebbero state pretermesse e come le stesse avrebbero inciso sul calcolo finale.
Suprema Corte di Cassazione sezione feriale sentenza 28 agosto 2015, n. 35773 Ritenuto in fatto 1. B.B. ricorre per cassazione impugnando la sentenza emessa in data 12 gennaio 2015 con la quale la Corte di appello di Palermo ha confermato quella del tribunale di Trapani che, a seguito di giudizio abbreviato, aveva condannato il ricorrente,...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 16 luglio 2015, n. 30890. Le presunzioni legali previste dalle norme tributarie, pur potendo avere valore indiziario, non possono costituire di per sé fonte di prova della commissione del reato, assumendo esclusivamente il valore di dati di fatto, che devono essere valutati liberamente dal giudice penale unitamente ad elementi di riscontro che diano certezza dell’esistenza della condotta criminosa
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 16 luglio 2015, n. 30890 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FRANCO Amedeo – Presidente Dott. DI NICOLA Vito – Consigliere Dott. ROSI Elisabetta – Consigliere Dott. PEZZELLA Vincenzo – rel. Consigliere Dott....
Corte di Casaszione, sezione IV, sentenza 15 luglio 2015, n. 30499. Le dichiarazioni della persona che fin dall’inizio avrebbe dovuto essere sentita nella qualità di indagata sono inutilizzabili “erga omnes” e la verifica della sussistenza di tale qualità va condotta non secondo un criterio formale quale l’esistenza di “notizia criminis” e l’iscrizione nel registro degli indagati, ma secondo il criterio sostanziale della qualità oggettivamente attribuibile al soggetto in base alla situazione esistente nel momento in cui le dichiarazioni sono state rese
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 15 luglio 2015, n. 30499 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. D’ISA Claudio – Presidente Dott. BIANCHI Luisa – Consigliere Dott. DOVERE Salvatore – Consigliere Dott. MONTAGNI Andrea – Consigliere Dott. SERRAO Eugenia...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 14 luglio 2015, n. 30371. Ove all’indagato si contesti di aver agito come socio occulto di società utilizzate quali schermi, per realizzare plurimi reati finanziari, non appare conferente l’adozione di una misura che presuppone, al contrario, che il soggetto agente assuma formalmente l’ufficio direttivo di persone giuridiche ed imprese
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 14 luglio 2015, n. 30371 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. D’ISA Claudio – Presidente Dott. BIANCHINI Luisa – Consigliere Dott. DOVERE Salvatore – Consigliere Dott. MONTAGNI Andrea – rel. Consigliere Dott. SERRAO...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 14 luglio 2015, n. 30168. Il reato di emissione di fatture per operazioni inesistenti può astrattamente generare un profitto illecito suscettibile di confisca, che, comunque, non si identifica con l’evasione di imposta o il risparmio di spesa successivamente conseguito dall’utilizzatore dei documenti contabili
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 14 luglio 2015, n. 30168 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MANNINO Saverio F. – Presidente Dott. AMORESANO Silvio – rel. Consigliere Dott. GAZZARA Santi – Consigliere Dott. ANDREAZZA Gastone – Consigliere Dott....