La stazione appaltante ha un margine apprezzabile di discrezionalità nel richiedere i requisiti di capacità economico-finanziaria e tecnica anche se più severi rispetto a quelli normativamente previsti, con il rispetto della proporzionalità e ragionevolezza e nel limite della continenza e non estraneità rispetto all’oggetto della gara Consiglio di Stato sezione III sentenza 7 luglio 2017,...
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Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 21 giugno 2017, n. 3052
In materia di appalti pubblici la domanda di risarcimento del danno non sostenuta dalle allegazioni necessarie all’accertamento della responsabilità dell’Amministrazione deve essere disattesa, atteso che grava sul danneggiato l’onere di provare gli elementi costitutivi della domanda di risarcimento del danno e dunque almeno di una diminuzione patrimoniale o di perdita di chance, con la conseguenza...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 21 giugno 2017, n. 3042
È da escludere dalla gara la società che ha presentato un “file” illeggibile, sia nell’offerta economica, sia in relazione alla firma del legale rappresentante della società. La sentenza ha esattamente fatto riferimento al Disciplinare di gara, punto 16, che stabiliva le regole della presentazione dell’offerta, e che prevedeva anche l’ipotesi di “disguidi tecnici di altra...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 21 giugno 2017, n. 3035
La Commissione di gara può riesaminare il procedimento di gara già espletato, anche riaprendolo per emendarlo da errori commessi e da illegittimità verificatesi, ed anche in relazione all’eventuale illegittima ammissione o esclusione dalla gara di un’impresa concorrente Consiglio di Stato sezione V sentenza 21 giugno 2017, n. 3035 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 21 giugno 2017, n. 3028
La mancata dichiarazione di tutte le condanne penali eventualmente riportate, anche se attinenti a reati diversi da quelli contemplati nell’art. 38, comma 1, lett. c), d.lgs. n. 163 del 2006, comporta l’esclusione dalla gara del concorrente e che questa omissione essenziale non è suscettibile di essere regolarizzata attraverso il potere di soccorso istruttorio, perché altrimenti...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 12 giugno 2017, sentenza 12 giugno, n. 2816
L’applicabilità alle concessioni di servizi, com’è quella in esame, delle disposizioni del codice dei contratti (e, in particolare, delle disposizioni sull’anomalia dell’offerta) può avvenire solo in conseguenza di un richiamo puntuale ad esse da parte della normativa di gara, e dunque in virtù di un autovincolo espresso dell’amministrazione aggiudicatrice Consiglio di Stato sezione V sentenza...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 12 giugno 2017, n. 2801
A seguito di fusione per incorporazione, due o più società si concentrano in una sola, attraverso il dispiegarsi di una vicenda evolutivo-integrativa la quale comporta il mero mutamento formale di un’organizzazione societaria già esistente ma non la creazione di un nuovo ente ai sensi dell’articolo 2504 bis, comma 1, cod. civ. Consiglio di Stato sezione...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 29 maggio 2017, n. 2548
Nelle procedure ad evidenza pubblica preordinate all’affidamento di un appalto pubblico, l’omessa dichiarazione da parte del concorrente di tutte le condanne penali eventualmente riportate, anche se attinenti a reati diversi da quelli contemplati nell’art. 38, comma 1, lett. c), ne comporta senz’altro l’esclusione dalla gara, essendo impedito alla stazione appaltante di valutarne la gravità Consiglio...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 24 maggio 2017, n. 2445
La valutazione degli elementi qualitativi dell’offerta debba compiersi col metodo del confronto a coppie, l’utilizzo della tabella triangolare di cui all’allegato “G” del d.P.R. n. 207 del 2010 diviene essenziale, in quanto costituisce l’unica modalità per verificare, ex post, che i punteggi assegnati siano stati attribuiti conformemente all’esito dei vari confronti a due a due...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 23 maggio 2017, n. 2437
Non derivando da alcun meccanismo revisionale previsto dalla legge, la revisione prezzi ha, secondo la giurisprudenza delle Sezioni unite della Cassazione, natura di diritto soggettivo, conoscibile sia nell’an che nel quantum dal giudice ordinario. Le pretese da essa discendenti sorgono nell’ambito di una relazione bilaterale paritaria avente fonte nel vincolo negoziale e nella quale l’amministrazione,...