Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 24 ottobre 2014, n. 22685 Fatto e diritto Il relatore nominato per l’esame del ricorso ha depositato la relazione ai sensi dell’art. 380 bis c.p.c. nella quale ha esposto le ragioni di manifesta fondatezza del terzo motivo del ricorso e di manifesta infondatezza degli altri motivi e ha...
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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 6 ottobre 2014, n. 20985. Sono vietate le innovazioni che possano recare pregiudizio alla stabilità o alla sicurezza del fabbricato, che ne alterino il decoro architettonico o che rendano talune parti comuni dell'edificio inservibili all'uso o al godimento anche di un solo condomino. Ipotesi in cui un condomino aveva posizionato sulla facciata condominiale dei condizionatori.
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II CIVILE Sentenza 6 ottobre 2014, n. 20985 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ODDO Massimo – Presidente – Dott. MANNA Felice – Consigliere – Dott. SAN GIORGIO Maria Rosaria – rel. Consigliere – Dott....
Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 18 settembre 2014, n. 19663. In un giudizio condominiale, il diritto di chiedere l'equa riparazione per l'eccessiva durata del processo spetta unicamente all'amministratore nel caso in cui nessun condomino si sia costituito. Per coloro che sono intervenuti successivamente, il diritto può essere azionato solo per il periodo in cui hanno effettivamente assunto la qualità di parte nel processo
Suprema Corte di Cassazione sezioni unite sentenza 18 settembre 2014, n. 19663 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROVELLI Luigi Antonio – Primo Presidente f.f. Dott. LUCCIOLI Maria Gabriella – Presidente di sez. Dott. RORDORF Renato – Presidente di sez....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 30 settembre 2014, n. 20557. Il condomino che ritenga di essere stato danneggiato, come nella specie, da un'omessa vigilanza da parte del condominio nell'esecuzione di lavori sulle parti comuni non può considerare l'amministratore come un soggetto terzo ed estraneo; dovrà comunque rivolgere la propria pretesa risarcitoria nei confronti del condominio il quale, a sua volta, valuterà se esistono gli estremi di una rivalsa nei confronti dell'amministratore
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 30 settembre 2014, n. 20557 Svolgimento del processo 1. D.N.R.F. convenne in giudizio, davanti al Tribunale di Roma, il Condominio di Palazzo (OMISSIS) , l’amministratore dello stesso A.I. in proprio, nonché la Athos s.r.l. e la ERPA s.r.l., chiedendo che fossero condannati al risarcimento dei danni patiti, nell’unità...
Corte di Cassazione, sezione feriale, sentenza 26 settembre 2014, n. 39986. La comunicazione contenenti i nominativi dei condomini morosi, affissa al portone condominiale, nonostante la morosità degli stessi fosse effettiva, costituisce una condotta diffamante, non essendoci nessun interesse da parte dei terzi alla conoscenza di quei fatti, anche se veri
Suprema Corte di Cassazione sezione feriale sentenza 26 settembre 2014, n. 39986 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza in data 15/11/2013, la Corte di appello di Catania confermava la sentenza del Tribunale di Catania sez. dist. di Giarre del 26/3/2012, che aveva condannato C.S. e M.F. alla pena di Euro 1000,00 di multa ciascuno...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 11 settembre 2014, n. 19229. I divieti e i limiti di destinazione delle cose di proprieta' individuale nel regime condominiale possono essere formulati nei regolamenti sia mediante elencazione delle attivita' vietate, sia con riferimento ai pregiudizi che si intendono evitare; e in quest'ultimo caso, tali limiti e divieti, al fine di evitare ogni possibilita' di equivoco in una materia che attiene alla compressione di facolta' normalmente inerenti alle proprieta' esclusive dei singoli condomini, devono risultare da espressioni incontrovertibilmente rivelatrici di un intento chiaro, non suscettibile di dar luogo a incertezze
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 11 settembre 2014, n. 19229 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 2 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BIANCHINI Bruno – Presidente Dott. PROTO Cesare A. – Consigliere Dott. MANNA Felice – rel. Consigliere Dott. FALASCHI Milena...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 31 luglio 2014, n. 17493. L'art. 2659, comma 1, n. 2, c.c., secondo cui nella nota di trascrizione devono essere indicati il titolo di cui si richiede la trascrizione e la data del medesimo, va interpretato in collegamento con il successivo art. 2655 il quale stabilisce che l'omissione o l'inesattezza delle indicazioni richieste nella nota non nuoce alla validità della trascrizione eccetto che induca incertezza sulle persone, sul bene o sul rapporto giuridico a cui si riferisce l'atto. Ne consegue che dalla nota deve risultare non solo l'atto in forza del quale si domanda la trascrizione ma anche il mutamento giuridico, oggetto precipuo della trascrizione stessa, che quell'atto produce in relazione al bene. Pertanto, in caso di regolamento di condominio c.d. contrattuale, non basta indicare il medesimo ma occorre indicare le clausole di esso incidenti in senso limitativo sui diritti dei condomini sui beni condominiali o sui beni di proprietà esclusiva
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 31 luglio 2014, n. 17493 Svolgimento del processo N.H.W., nella qualità di amministratore del Condominio (omissis) , conveniva davanti al Tribunale di Ancona la Quattroenne s.a.s. di Nicolin Franco & C, chiedendo che venisse dichiarata l’illegittimità dell’opera eseguita dalla convenuta di trasformazione del portico di sua proprietà esclusiva...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 29 agosto 2014, n. 18448. Il condominio è tenuto al risarcimento dei danni provocati al fondo sottostante dalle infiltrazioni provenienti dall'area adibita a campo da tennis o destinata a verde, dovute al decadimento dei luoghi
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 29 agosto 2014, n. 18448 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BURSESE Gaetano Antonio – Presidente Dott. MAZZACANE Vincenzo – Consigliere Dott. MIGLIUCCI Emilio – rel. Consigliere Dott. BIANCHINI Bruno – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 3 settembre 2014, n. 18573. Se l'impugnazione di una sentenza relativa alla validità delle delibere assembleari sia stata effettuata con la forma del ricorso, il termine per la notificazione è rispettato col deposito in cancelleria del ricorso e non, invece, con la notificazione del ricorso stesso
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 3 settembre 2014, n. 18573 Fatto e diritto Gli odierni ricorrenti impugnavano mediante ricorso la delibera condominiale adottata il 10.02.2006 dal Condominio (omissis). Il Tribunale di S. Maria Capua Vetere, con sentenza n.214/2008 del 17.03.2008, rigettava il ricorso. La sentenza veniva appellata con ricorso depositato il 28.04.2009 e...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 10 settembre 2014, n. 19094. In tema di condominio, la natura del sottotetto di un edificio è, in primo luogo, determinata dai titoli e, solo in difetto di questi ultimi, può ritenersi comune, se esso risulti in concreto, per le sue caratteristiche strutturali e funzionali, oggettivamente destinato (anche solo potenzialmente) all'uso comune o all'esercizio di un servizio di interesse comune. Il sottotetto può considerarsi, invece, pertinenza dell'appartamento sito all'ultimo piano solo quando assolva alla esclusiva funzione di isolare e proteggere l'appartamento medesimo dal caldo, dal freddo e dall'umidità, tramite la creazione di una camera d'aria e non abbia dimensioni e caratteristiche strutturali tali da consentirne l'utilizzazione come vano autonomo
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 10 settembre 2014, n. 19094 Svolgimento del processo Con atto di citazione ritualmente notificato, gli attuali controricorrenti citavano in giudizio dinnanzi al tribunale di Bercellona P.G., G.C. e Bo.An. , deducendo che ciascuno di essi attori era proprietario di una singola unità immobiliare ubicata nel complesso edilizio sito...