Corte di Cassazione, sezione prima civile, Sentenza 11 aprile 2019, n. 10205. La massima estrapolata: L’usurpazione o la contraffazione di un marchio preusato o registrato può sussistere anche se la riproduzione sia inserita in un marchio complesso. In tal caso – ai fini dell’accertamento dell’esistenza della contraffazione non può essere attribuita a ciascun elemento del...
Tag: azione di contraffazione del marchi ed azione di concorrenza sleale
Appropriazione o contraffazione di un marchio, tutela con azione reale e azione personale
Corte di Cassazione, sezione prima civile, Sentenza 29 gennaio 2019, n. 2473. La massima estrapolata: L’attività illecita, consistente nell’appropriazione o nella contraffazione di un marchio, mediante l’uso di segni distintivi identici o simili a quelli legittimamente usati dall’imprenditore concorrente, può essere da quest’ultimo dedotta a fondamento non soltanto di un’azione reale, a tutela dei propri...
Delitto di cui all’articolo 474 c.p. e la contraffazione grossolana
Corte di Cassazione, sezione seconda penale, Sentenza 11 gennaio 2019, n. 1160. La massima estrapolata: Si ritiene integrato il delitto di cui all’articolo 474 c.p. senza che abbia rilievo la configurabilita’ della contraffazione grossolana, considerato che l’articolo 474 c.p., tutela, in via principale e diretta, non gia’ la libera determinazione dell’acquirente, ma la fede pubblica,...
Integra il delitto di cui all’articolo 474 c.p. la detenzione per la vendita di prodotti recanti marchio contraffatto senza che abbia rilievo la configurabilita’ della contraffazione grossolana
Corte di Cassazione, sezione seconda penale, Sentenza 20 giugno 2018, n. 28430. La massima estrapolata: Integra il delitto di cui all’articolo 474 c.p. la detenzione per la vendita di prodotti recanti marchio contraffatto senza che abbia rilievo la configurabilita’ della contraffazione grossolana, considerato che l’articolo 474 c.p. tutela, in via principale e diretta, non gia’...
Per configurare l’ipotesi di una contraffazione di marchio è necessario che essa investa quegli elementi, costitutivi e caratteristici, che adempiono alla specifica funzione di identificare il prodotto contrassegnato nella sua consistenza merceologica e nella sua provenienza imprenditoriale
Corte di Cassazione, sezione prima civile, ordinanza 6 aprile 2018, n. 8577. Per configurare l’ipotesi di una contraffazione di marchio è necessario che essa investa quegli elementi, costitutivi e caratteristici, che adempiono alla specifica funzione di identificare il prodotto contrassegnato nella sua consistenza merceologica e nella sua provenienza imprenditoriale: “Bingo” e “Casinò'” sono termini diversi...
Corte di Cassazione, sezione quinta penale, sentenza 18 ottobre 2017, n. 48109. Integra il delitto di cui all’art. 474 c.p. la detenzione per la vendita di prodotti recanti marchio contraffatto senza che abbia rilievo la configurabilità della contraffazione grossolana
Integra il delitto di cui all’art. 474 c.p. la detenzione per la vendita di prodotti recanti marchio contraffatto senza che abbia rilievo la configurabilità della contraffazione grossolana, trattandosi di un reato di pericolo non ricorrendo quindi l’ipotesi del reato impossibile qualora la grossolanità della contraffazione e le condizioni di vendita siano tali da escludere la...
Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 20 aprile 2017, n. 9968
Un’impresa può inserire nella propria ditta una parola che già faccia parte del marchio di cui sia titolare altra impresa, anche quando entrambe operino nello stesso mercato, ma non è lecito che essa utilizzi quella parola anche come marchio. Infatti l’eventuale tolleranza dell’uso della ditta o dominazione sociale non significa tolleranza nell’uso dello stesso segno...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 2 novembre 2015, n. 22350. L’inserimento nella ditta o nell’insegna di una parola facente parte di un marchio brevettato da altro imprenditore (ma non usato dallo stesso anche come ditta o insegna) è lecito, in considerazione della diversa funzione dei rispettivi segni distintivi e della mancanza di una diversa previsione normativa, sempre che quella ditta od insegna vengano utilizzate solo quali strumenti di individuazione dell’impresa o dello stabilimento, non anche per identificare o pubblicizzare prodotti, e cioè sostanzialmente come marchi, sì da determinare violazione dell’altrui privativa
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 2 novembre 2015, n. 22350 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FORTE Fabrizio – Presidente Dott. NAPPI Aniello – Consigliere Dott. BERNABAI Renato – Consigliere Dott. VALITUTTI Antonio – Consigliere Dott. FERRO Massimo...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 4 marzo 2015, n. 4386. Non sussiste contraffazione del marchio se un'impresa decide di utilizzare un nome che è già presente sul mercato. Il tutto naturalmente a condizione che la sovrapposizione letterale non coincida anche con quella sostanziale delle attività rese dalle due imprese
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 4 marzo 2015, n. 4386 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CECCHERINI Aldo – Presidente Dott. RAGONESI Vittorio – rel. Consigliere Dott. GENOVESE Francesco Antonio – Consigliere Dott. MERCOLINO Guido – Consigliere Dott....