Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 10 febbraio 2015, n. 6079 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. IPPOLITO Francesco – Presidente Dott. CAPOZZI Angelo – Consigliere Dott. DI SALVO Emanuele – rel. Consigliere Dott. DE AMICIS Gaetano – Consigliere...
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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 2 febbraio 2015, n. 4680. Associazione per delinquere: le differenze tra promotore e organizzatore; la pluralità delle figure criminose, pur tra loro alternative, ma comunque autonome, descritte dalla fattispecie incriminatrice dell'associazione per delinquere, nonché delinea i tratti differenziali tra le condotte di promozione e di organizzazione della societas sceleris.
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 2 febbraio 2015, n. 4680 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. GRAZIOSI Chiara – Consigliere Dott. ANDREAZZA Gastone – Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio – rel. Consigliere Dott. MENGONI...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 20 gennaio 2015, n. 2458. Un’associazione per delinquere ha carattere transnazionale quando nella stessa è "coinvolto" un gruppo criminale organizzato" e ricorre taluna delle ipotesi indicate nell'ultimo periodo dell'art. 3 l. 146/2006 (Fattispecie relativa all'accusa di frode fiscale internazionale ex art. 2 d.lg. n. 74/2000)
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III SENTENZA 20 gennaio 2015, n. 2458 Ritenuto in fatto Con ordinanza del 19.6.2014 il Tribunale di Milano, pronunciando sulla richiesta di riesame avverso l’ordinanza emessa in data 19.5.2014 con la quale il GIP del Tribunale di Corno applicava la misura della custodia cautelare in carcere nei confronti di C.S....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 8 gennaio 2015, n. 257. Né la incensuratezza né il corretto comportamento carcerario rilevano ai fini della sostituzione, dovendosi valutare "ulteriori elementi" e valendo, altresì la considerazione che l'osservanza delle prescrizioni connesse al regime custodiale è, a ben vedere, il minimo che ci si possa attendere da parte di chi vi è sottoposto sì da non poter essere segnalato come se si trattasse di condotta eccezionale
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 8 gennaio 2015, n. 257 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SQUASSONI Claudia – Presidente Dott. GRILLO Renato – Consigliere Dott. MULLIRI Guicla – Consigliere Dott. GRAZIOSI Chiara – Consigliere Dott. MENGONI Enrico...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 23 dicembre 2014, n. 52675. In tema di associazione di tipo mafioso, la condotta di partecipazione è riferibile a colui che si trovi in rapporto di stabile e organica compenetrazione con il tessuto organizzativo del sodalizio, tale da implicare, più che uno "status" di appartenenza, un ruolo dinamico e funzionale, in esplicazione del quale l'interessato "prende parte" al fenomeno associativo, rimanendo a disposizione dell'ente per il perseguimento dei comuni fini criminosi. Ne consegue che va considerato intraneus e non semplice concorrente esterno il soggetto che, consapevolmente, accetti i voti dell'associazione mafiosa, e che, una volta eletto a cariche pubbliche, diventi il punto di riferimento della cosca mettendosi a disposizione, in modo stabile e continuativo, di tutti gli affiliati, e degli interessi della consorteria alla quale rende il conto del proprio operato, dovendo considerarsi tale comportamento prova sia dell'affectio societatis sia di un efficiente contributo causale al rafforzamento del proposito criminoso e all'accrescimento delle potenzialità operative e della complessiva capacità di intimidazione ed infiltrazione nel tessuto sociale dell'associazione criminale
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II SENTENZA 23 dicembre 2014, n. 52675 Fatto 1. Con ordinanza del 25/06/2014, il Tribunale del Riesame di Reggio Calabria – pronunciandosi in sede di rinvio a seguito dell’annullamento dell’ordinanza 19/04/2013 del medesimo Tribunale del Riesame disposto dalla sesta sezione della Corte di Cassazione con sentenza n° 16958 del 08/01/2014...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 23 dicembre 2014, n. 53635. Il mero riferimento alla "spregiudicatezza ed insensibilità avverso beni importanti e costituzionalmente garantiti quali la salute pubblica, l'ambiente e la sicurezza sui luoghi di lavoro", ovvero alla "superficialità" con cui vengono svolte le mansioni riconnesse alla funzione pubblica ricoperta, non costituisce un dato, di per sè, indicativo della presenza di un concreto ed attuale pericolo di recidiva specifica. Il parametro della concretezza del pericolo di reiterazione di reati della stessa indole non può essere affidato all'apprezzamento di elementi meramente congetturali ed astratti, ma all'intrinseca valenza di dati di fatto oggettivi e indicativi delle inclinazioni comportamentali e della personalità dell'indagato, sulla cui base possa affermarsi che quest'ultimo possa facilmente, verificandosene l'occasione, commettere detti reati
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 23 dicembre 2014, n. 53635 Ritenuto in fatto 1. Con ordinanza pronunciata in data 27 maggio 2014 il Tribunale del riesame di Napoli ha confermato l’ordinanza del 28 aprile 2014 con la quale il G.i.p. presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere disponeva la misura cautelare degli...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 4 dicembre 2014, n. 51010. In tema di insussistenza dei gravi indizi a carico dall'indagato per il reato associativo, sono fondate esclusivamente sull'unicita' del reato contro la pubblica amministrazione specificamente ipotizzato come posto in essere dall'indagato. Tale assunto trova sostegno su una circostanza irrilevante ai fini della ravvisabilita' della partecipazione ad un'associazione criminosa. Partecipazione che ben puo' essere ravvisata in base al concorso in uno solo dei reati-fine dell'associazione, ove le modalita' della condotta siano tali da evidenziare la sussistenza del vincolo
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 4 dicembre 2014, n. 51010 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SAVANI Piero – Presidente Dott. PALLA Stefano – Consigliere Dott. ZAZA Carlo – rel. Consigliere Dott. SETTEMBRE Antonio – Consigliere Dott. MICHELI...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 25 novembre 2014, n. 49007. In tema di associazione a delinquere, verificata la sussistenza dei requisiti richiesti per la configurabilità del reato associativo desumibili dalla continuità e sistematicità dell'attività criminosa (furti, truffe, rapine nei confronti di soggetti anziani nel caso di specie) e dalla predisposizione di una struttura operativa stabile, la costituzione del sodalizio criminoso non è esclusa per il fatto che lo stesso sia imperniato per lo più intorno a componenti della stessa famiglia perché, al contrario, i rapporti parentali o coniugali, sommandosi al vincolo associativo, lo rendono ancora più pericoloso
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II SENTENZA 25 novembre 2014, n. 49007 Ritenuto in fatto I.S. , V.A. , Va.An. , Vi.Ro. , A.D. hanno proposto ricorso per cassazione avverso la sentenza in data 17 luglio 2013, della Corte d’appello di Milano con la quale è stata confermata la sentenza di condanna emessa dal Tribunale...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 7 novembre 2014, n. 46150. Può ritenersi integrato il reato di cui all’art.416 c.p. nell’ipotesi in cui sussista un vasto programma criminoso finalizzato alla commissione di una serie indeterminata di delitti purché permanga un vincolo associativo tra i partecipanti, indipendentemente dall’effettiva commissione dei singoli reati programmati
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE V SENTENZA 7 novembre 2014, n.46150 Ritenuto in fatto Nell’ambito di un’indagine avente ad oggetto azioni di guerriglia urbana (blocchi stradali, portuali e ferroviari, occupazione di uffici pubblici, di luoghi sacri e museali, invasione e/o devastazione di sedi di partiti politici, rovesciamento e incendio di cassonetti dei rifiuti, deposito di...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 23 settembre 2014, n. 38694. Vi è la possibilità, a determinate condizioni, di sottoporre a sequestro e a successiva confisca i conti correnti che, pur non intestati direttamente al soggetto responsabile dell'evasione fiscale, sono comunque nella sua disponibilità in conseguenza della delega ad operare conferitagli da chi ne risulta formalmente titolare
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 23 settembre 2014, n. 38694 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SQUASSONI Claudia – Presidente Dott. AMORESANO Silvio – Consigliere Dott. ORILIA Lorenzo – rel. Consigliere Dott. DI NICOLA Vito – Consigliere Dott....