Ai fini della validita? della richiesta di giudizio immediato, non sussiste la necessita? di procedere a nuovo interrogatorio dell’indagato dopo lo svolgimento delle indagini richieste dalla difesa, a verifica della tesi a discolpa Suprema Corte di Cassazione sezione VI penale sentenza 5 giugno 2017, n. 27790 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE...
Tag: art. 73 DPR 309/1990
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 5 giugno 2017, n. 27787
L’aver custodito all’interno della borsa lo stupefacente affidato dal convivente, configura un comportamento punibile in termini di concorso per avere agevolato l’azione, garantendo con la sua presenza non casuale implicitamente collaborazione in caso di bisogno, sicche? doveva escludersi che la condotta potesse qualificarsi come connivenza non punibile risolventesi in un comportamento solo passivo. Suprema Corte...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 3 marzo 2017, n. 10535
L’appello in sede penale è inammissibile per difetto di specificità dei motivi quando non risultano esplicitamente enunciati e argomentati i rilievi critici rispetto alle ragioni di fatto o di diritto poste a fondamento della sentenza impugnata Suprema Corte di Cassazione sezione VI penale sentenza 3 marzo 2017, n. 10535 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO...
Corte di Cassazione, sezione VI penale,sentenza 5 aprile 2017, n. 17061
Ai fini della configurabilità dell’ipotesi di cui all’articolo 73, comma 5, del Dpr n. 309 del 1990, il giudice è tenuto a valutare, secondo una visione unitaria e globale, tutti gli elementi normativamente indicati. Quindi, sia quelli concernenti l’azione (mezzi, modalità e circostanze della stessa), sia quelli attinenti all’oggetto materiale del reato (quantità e qualità...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 24 gennaio 2017, n. 3624
Illegittima l’individuazione dell’indagato con una mera comparazione di fermi-immagini o frames senza elementi esterni di confronto Disattesa la doglianza concernente la dedotta inconfigurabilita’ dell’ipotesi di reato di coltivazione di sostanze stupefacenti a fronte di un accertamento circoscritto alle fasi del taglio e della raccolta delle essenze arboree, dal momento che l’esecuzione di tali attivita’ non...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, ordinanza 12 gennaio 2017, n. 1418
Rimesso alla Corte costituzionale la declaratoria di incostituzionalità, per violazione dell’articolo 25 Cost., comma 2, articoli 3 e 27 Cost., la norma di cui al Decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, articolo 73, comma 1, nella parte in cui prevede quale minimo della pena detentiva la reclusione di otto anni anziche’...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 8 febbraio 2017, n. 5812
La circostanza attenuante del conseguimento di un lucro di speciale tenuità di cui all’art. 62, n. 4, c.p. è applicabile al reato di cessione di sostanze stupefacenti in presenza di un evento dannoso o pericoloso connotato da un ridotto grado di offensività o disvalore sociale, ed è compatibile con la fattispecie del fatto di lieve...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 5 gennaio 2017, n. 487
Gli elementi raccolti nel corso delle intercettazioni di conversazioni possono costituire prova diretta della colpevolezza, senza necessità di riscontri, essendo peraltro necessario che quegli elementi, allorché assumano valenza indiziaria, possiedano i caratteri della gravità, precisione e concordanza Suprema Corte di Cassazione sezione VI penale sentenza 5 gennaio 2017, n. 487 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL...
Corte di Cassazione, sezione IV penale, sentenza 6 dicembre 2016, n. 51957
Esclusa l’aggravante dello spaccio in prossimità di luoghi a rischio (scuole, comunità , caserme, carceri e altro) se il pusher va nel bar non lontano dal sert frequentato da tossicodipendenti Suprema Corte di Cassazione sezione IV penale sentenza 6 dicembre 2016, n. 51957 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 2 dicembre 2016, n. 51638
In tema di motivazione delle ordinanze cautelari personali, la prescrizione della necessaria autonoma valutazione delle esigenze cautelari sussiste tutte le volte in cui, di fronte a una richiesta cautelare del Pm, il Gip abbia rigettato la domanda per il reato associativo condividendo però pienamente la richiesta stessa quanto ai reati fine dell’associazione Suprema Corte di...