Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 13 gennaio 2015, n. 968 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. TERESI Alfredo – Presidente Dott. ORILIA Lorenzo – Consigliere Dott. RAMACCI Luca – rel. Consigliere Dott. ANDREAZZA Gastone – Consigliere Dott. MENGONI...
Categoria: Sezioni Diritto
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 12 gennaio 2015, n. 846. L'intimidazione nei confronti di un avvocato legittima l'ordine professionale a costituirsi parte civile in quanto ad essere minacciato è l'esercizio stesso del diritto di difesa tutelato dall'organismo associativo
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 12 gennaio 2015, n. 846 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CORTESE Arturo – Presidente Dott. NOVIK Adet Toni – rel. Consigliere Dott. DI TOMASSI Mariastefania – Consigliere Dott. BONITO Francesco M.S....
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 13 gennaio 2015, n. 981. C'è una generale incompatibilità tra reati fiscali e truffa. Tanto da rendere incompatibile il concorso anche tra quest'ultima e l'omessa dichiarazione. Inoltre, non si può ipotizzare una sorta di «riciclaggio anticipato», senza si sia ancora concretizzato il reato presupposto
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 13 gennaio 2015, n. 981 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ESPOSITO Antonio – Presidente Dott. CASUCCI Giuliano – Consigliere Dott. RAGO Geppino – Consigliere Dott. ALMA Marco Mar – rel. Consigliere Dott. BELTRANI...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 26 gennaio 2015, n. 324. E' fondato e meritevole di accoglimento il ricorso in appello esperito per la riforma della sentenza di prime cure, con la quale sia stato dichiarato improcedibile il ricorso avverso l'ordinanza di sospensione dei lavori e respinto quello avverso l'ordinanza di demolizione per difformità del lavori edilizi eseguiti rispetto al piano urbanistico vigente, laddove risulti fondata la doglianza volta a contestare il difetto di motivazione dell'ordine di demolizione. Nella specie, non risultando possibile comprendere quali siano le disposizioni urbanistiche violate, risolvendosi la motivazione del provvedimento impugnato in una mera formula di stile, non resta che disporne l'annullamento in accoglimento dell'appello presentato
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 26 gennaio 2015, n. 324 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 1664 del 2014, proposto da: Ia.On.Ma., Ba.Or.Ma., rappresentati e difesi dall’avv. Ro.De., con domicilio eletto presso...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 26 gennaio 2015, n. 318. In materia edilizia nel caso di sopravvenienza di un vincolo di protezione, l'autorità competente ad esaminare l'istanza di condono, deve acquisire il parere della autorità preposta alla tutela del vincolo sopravvenuto, la quale deve pronunciarsi tenendo conto del quadro normativo vigente al momento in cui esercita i propri poteri consultivi. A norma dell'art. 32, comma 43-bis, del D.L. n. 269 del 2003, convertito nella legge n. 326 del 2003, le istanze di condono, presentate in base alle leggi previgenti, del 1985 e del 1994, continuano a dover essere esaminate sulla base della normativa sostanziale anteriore (più favorevole) a quella (più restrittiva) contenuta nella legge n. 326 del 2003.
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 26 gennaio 2015, n. 318 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 7495 del 2013, proposto dal Parco Naturale Regionale Bracciano – Martignano, in persona del legale rappresentante...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 26 gennaio 2015, n. 326. A norma dell'art. 12 del D.P.R. n. 487 del 1994, disciplinante le norme sull'accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni e le modalità di svolgimento dei concorsi, dei concorsi unici e delle altre forme di assunzione nei pubblici impieghi, è previsto che "le commissioni esaminatrici, alla prima riunione, stabiliscono i criteri e le modalità di valutazione delle prove concorsuali, da formalizzare nei relativi verbali, al fine di assegnare i punteggi attribuiti alle singole prove". Orbene, il principio di preventiva fissazione dei criteri e delle modalità di valutazione delle prove concorsuali, secondo il consolidato orientamento della giurisprudenza, deve essere inquadrato nell'ottica della trasparenza dell'attività amministrativa perseguita dal legislatore, che pone l'accento sulla necessità della determinazione e verbalizzazione dei criteri stessi in un momento nel quale non possa sorgere il sospetto che questi ultimi siano volti a favorire o sfavorire alcuni concorrenti, con la conseguenza che è legittima la determinazione dei predetti criteri di valutazione delle prove concorsuali, anche dopo la loro effettuazione, purché prima della loro concreta valutazione
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 26 gennaio 2015, n. 326 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 2637 del 2014, proposto da: Lo.De., rappresentato e difeso dall’avvocato An.Bo., con domicilio eletto presso lo studio...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 8 gennaio 2015, n. 496. Non può essere disposta la misura cautelare della confisca per equivalente per il profitto del supposto reato di truffa conseguito da un avvocato grazie all'assegnazione di incarichi professionali senza gara da parte di una società di proprietà della regione
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 8 gennaio 2015, n. 496 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MARASCA Gennaro – Presidente Dott. BEVERE Antonio – Consigliere Dott. BRUNO Paolo Antoni – Consigliere Dott. GUARDIANO Alfredo – Consigliere Dott. PISTORELLI...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 8 gennaio 2015, n. 257. Né la incensuratezza né il corretto comportamento carcerario rilevano ai fini della sostituzione, dovendosi valutare "ulteriori elementi" e valendo, altresì la considerazione che l'osservanza delle prescrizioni connesse al regime custodiale è, a ben vedere, il minimo che ci si possa attendere da parte di chi vi è sottoposto sì da non poter essere segnalato come se si trattasse di condotta eccezionale
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 8 gennaio 2015, n. 257 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SQUASSONI Claudia – Presidente Dott. GRILLO Renato – Consigliere Dott. MULLIRI Guicla – Consigliere Dott. GRAZIOSI Chiara – Consigliere Dott. MENGONI Enrico...
Corte di Cassazione, sezione III, ordinanza 8 gennaio 2015, n. 281. La richiesta del difensore volta ad accedere, prima del loro deposito ai sensi dell'art. 268, 4° comma, c.p.p., alle registrazioni di conversazione o comunicazioni intercettate e sommariamente trascritte dalla polizia giudiziaria nei c.d. brogliacci di ascolto, utilizzati ai fini dell'adozione della custodia cautelare, deve essere presentata tempestivamente al pubblico ministero e che, nel decidere su doglianze concernenti la lesione del diritto di difesa, il giudice deve valutare la congruità del termine a disposizione del difensore per esaminare la documentazione ricevuta, tenendo conto del numero e della durata delle conversazioni
Suprema Corte di Cassazione sezione III ordinanza 8 gennaio 2015, n. 281 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. TERESI Alfredo – Presidente Dott. ORILIA Lorenzo – Consigliere Dott. RAMACCI Luca – rel. Consigliere Dott. ANDREAZZA Gastone – Consigliere Dott. MENGONI...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 8 gennaio 2015, n. 57. Il giudicato puo', quale affermazione obiettiva di verita', spiegare efficacia riflessa anche nei confronti di soggetti estranei al rapporto processuale, allorquando questi siano titolari di un diritto dipendente dalla situazione definita in quel processo o comunque di un diritto subordinato a tale situazione. Tali effetti riflessi sono impediti quando il terzo sta titolare di un rapporto autonomo ed indipendente rispetto a quello in ordine al quale il giudicato interviene, non essendo ammissibile ne' che egli ne possa ricevere pregiudizio giuridico, ne' che se ne possa avvalere a fondamento della sua pretesa
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 8 gennaio 2015, n. 57 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MACIOCE Luigi – Presidente Dott. D’ANTONIO Enrica – rel. Consigliere Dott. PATTI Adriano Piergiovanni – Consigliere Dott. GHINOY Paola – Consigliere Dott....