Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 21 luglio 2015, n. 15240 Svolgimento del processo 1. – Con ricorso notificato il 12.2.14 il Comune di Lanciano ricorre, ai sensi dell’art. 348-ter cod. proc. civ. ed affidandosi a due motivi, per la cassazione della sentenza del tribunale di Lanciano n. 192 del 20.4.12, il suo appello...
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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 23 luglio 2015, n. 15539. In tema di azione di rivendicazione, qualora il convenuto abbia in passato presentato ricorso al pretore onde ottenere il riconoscimento della proprietà dell’immobile oggetto di rivendica in forza dell’usucapione speciale di cui all’art. 1159 bis cod. civ. e abbia notificato tale ricorso al dante causa dell’attore così implicitamente riconoscendone l’originaria proprietà del bene sulla base dei titoli trascritti nei registri immobiliari (senza tuttavia ottenere una valida declaratoria di acquisto della proprietà per usucapione) e successivamente, nel giudizio di rivendica, sostenga – in via di eccezione – di aver acquistato per usucapione la proprietà del bene rivendicato, l’onere probatorio posto a carico dell’attore in rivendicazione si attenua, riducendosi alla prova di un valido titolo di acquisto da parte sua e dell’appartenenza del bene ai suoi danti causa in epoca anteriore a quella in cui il convenuto assuma di aver iniziato a possedere, nonché alla prova che quell’appartenenza non è stata interrotta da un possesso idoneo ad usucapire da parte del convenuto
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 23 luglio 2015, n. 15539 Ritenuto in fatto 1. – C.O. convenne in giudizio, innanzi al Tribunale di Savona (Sezione distaccata di Albenga), R.R., R.A. e R.R., quali eredi di G.M., rivendicando la proprietà esclusiva di un vano di sgombero-magazzino, adiacente ad altri locali di sua proprietà esclusiva,...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 28 luglio 2015, n. 15861. Il protesto non tempestivo degli assegni privi di fondi, dovuto alla condotta omissiva del notaio, lo espone alla responsabilità, nei confronti dell’istituto bancario per cui svolge il servizio, per la perdita dell’azione di regresso
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 28 luglio 2015, n. 15861 Svolgimento del processo Con atto di citazione del 15 dicembre 1992, la Cassa Rurale ed Artigiana di Castelvetrano, attualmente Banca di Credito Cooperativo “G. Toniolo” di (omissis) , conveniva in giudizio, davanti al Tribunale di Marsala, i notai G.G. , A.V. e L.V....
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 25 giugno 2015, n. 13158. È illegittimo il licenziamento dell’infermiere che, assunto presso una Asl, svolga saltuariamente attività presso un centro privato convenzionato con il servizio sanitario nazionale
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 25 giugno 2015, n. 13158 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. LAMORGESE Antonio – Presidente Dott. VENUTI Pietro – rel. Consigliere Dott. BANDINI Gianfranco – Consigliere Dott. NOBILE Vittorio – Consigliere Dott. BERRINO Umberto...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 28 luglio 2015, n. 15849. La notifica effettuata ex art. 140 cod. proc. civ.
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 28 luglio 2015, n. 15849 Svolgimento del processo M.A. con atto del 20 luglio 2010 propose opposizione dinanzi al giudice di Pace di Torino al precetto notificatogli il 29 giugno 2010 per il pagamento di Euro 1.476,73 per compensi professionali, sulla base di un decreto ingiuntivo, emesso dal...
LEGGE 29 luglio 2015, n. 115. Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea – Legge europea 2014
La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno approvato; IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Promulga la seguente legge: Art. 1 Abrogazione di disposizioni relative alla commercializzazione di apparecchiature televisive in Italia. Caso EU Pilot 6868/14/ENTR 1. Sono abrogate le seguenti disposizioni relative alla commercializzazione di apparecchiature televisive: a) il decreto del Ministro per le...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 28 luglio 2015, n. 3704. L’art. 17 ter, terzo comma, r.d. 18 giugno 1931, n. 773, che rende obbligatoria l’emanazione dell’ordine di cessazione dell’attività esercitata abusivamente, esclude la necessità di un contraddittorio, non svolgendo lo stesso alcuna funzione, in quanto il destinatario dell’atto non può apportare alcun contributo migliorativo
Consiglio di Stato sezione V sentenza 28 luglio 2015, n. 3704 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso in appello numero di registro generale 2214 del 2006, proposto da: Comune di Napoli, in persona del Sindaco in carica, rappresentato...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 28 luglio 2015, n. 3724. E’ legittima la indizione di un nuovo concorso per la copertura dei medesimi posti per i quali sia già presente una graduatoria tuttavia non ancora definitiva, cioè consolidata e non suscettibile di successivo annullamento giurisdizionale. L’opportunità della predetta indizione discende dalla certezza delle situazioni giuridiche e della correttezza ed efficienza dell’azione amministrativa, giustificandosi così l’operato dell’Amministrazione che, stante l’evidente situazione di incertezza giuridica, ritenga opportuno coprire i posti di uguale contenuto professionale indicendo un nuovo concorso
Consiglio di Stato sezione V sentenza 28 luglio 2015, n. 3724 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 517 del 2006, proposto da: Comune di Milano, rappresentato e difeso dagli avv. Fr.Pi., Ma.Ri.Su. e El.Sa.,...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 21 luglio 2015, n. 3611. L’onere d’immediata impugnazione del bando di gara è circoscritto al caso in cui la contestazione sia riferita alle clausole cosiddette escludenti, ovverosia riguardanti requisiti di partecipazione che siano ex se ostative all’ammissione dell’interessato, o, al più, impositive, ai fini della partecipazione, di oneri manifestamente incomprensibili o del tutto sproporzionati per eccesso rispetto ai contenuti della procedura concorsuale.
Consiglio di Stato sezione V sentenza 21 luglio 2015, n. 3611 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 8149 del 2012, proposto dalla s.r.l. Ec., rappresentata e difesa dall’avvocato Ma.Ve., con domicilio eletto presso l’avv....
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 28 luglio 2015, n. 3739. E’ viziata da ultrapetizione la sentenza del giudice amministrativo che a fronte del ricorso avente ad oggetto la chiesta declaratoria di illegittimità di talune clausole del bando di concorso ai soli fini del risarcimento del danno da perdita di chance, senza impugnazione degli atti di esclusione adottati, abbia, per un verso, ritenuto di non accogliere la formulata domanda risarcitoria, mentre, per altro verso, ritenuto di far discendere dalla ravvisata illegittimità di una previsione del bando il relativo annullamento e la conseguente caducazione degli atti di esclusione. In tal modo, invero, il giudice amministrativo fornisce una risposta di giustizia evidentemente non corrispondente rispetto al petitum di causa
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 28 luglio 2015, n. 3739 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA Ai sensi degli articoli 38 e 60 cod. proc. amm. sul ricorso numero di registro generale 10294 del 2014, proposto da Ministero dell’Istruzione...