Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 29 settembre 2015, n. 19209 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CHIARINI Maria Margherita – Presidente Dott. TRAVAGLINO Giacomo – rel. Consigliere Dott. ARMANO Uliana – Consigliere Dott. SCRIMA Antonietta – Consigliere Dott....
Categoria: Sezioni Diritto
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 22 settembre 2015, n. 18626. In tema di locazione, i diritti di prelazione e di riscatto di cui agli artt. 38 e 39 della legge n. 392 del 1978 non sussistono in favore del conduttore di immobile urbano adibito ad uso diverso da quello di abitazione qualora l’alienazione a terzi riguardi, alternativamente, o l’intero edificio nel quale si trova l’immobile locato o una parte dello stabile medesimo costituente un complesso unitario, con individualità propria diversa da quella della singola unità locata (cosiddetta vendita in blocco), mentre tali diritti sussistono in presenza della vendita a terzi di più unità immobiliari, ancorché, per ipotesi, nello stesso corpo di fabbrica, ma non strutturalmente omogenee né funzionalmente coordinate (cosiddetta vendita cumulativa)
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 22 settembre 2015, n. 18626 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BERRUTI Giuseppe Maria – Presidente Dott. PETTI Giovanni B. – Consigliere Dott. AMBROSIO Annamaria – Consigliere Dott. SCRIMA Antonietta – rel. Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 18 settembre 2015, n. 18438. Le clausole di proroga tacita o di rinnovazione del contratto, se predisposte dal contraente più forte nell’ambito di un contratto per adesione, rientrano tra quelle sancite a carico del contraente aderente e sono, pertanto, prive di efficacia, a norma dell’articolo 1341, secondo comma, del Cc, qualora non siano specificamente approvate per iscritto dal contraente aderente, anche quando hanno carattere di reciprocità e bilateralità
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 18 settembre 2015, n. 18438 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 3 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FINOCCHIARO Mario – Presidente Dott. ARMANO Uliana – Consigliere Dott. FRASCA Raffaele – rel. Consigliere Dott. SCARANO Luigi A. –...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 15 ottobre 2015, n. 20895. Nella liquidazione del danno non patrimoniale, quando manchino criteri stabiliti dalla legge, non è consentita la liquidazione equitativa c.d. pura, che non faccia riferimento a criteri obiettivi di liquidazione del danno che tengano conto ed elaborino le differenti variabili del caso concreto, allo scopo di rendere verificabile a posteriori l’iter logico attraverso cui il giudice di merito sia pervenuto alla relativa quantificazione, e di permettere di verificare se e come abbia tenuto conto della gravità del fatto, delle condizioni soggettive della persona, dell’entità della relativa sofferenza e del turbamento del suo stato d’animo. Per garantire non solo una adeguata valutazione delle circostanze del caso concreto, ma anche l’uniformità di giudizio a fronte di casi analoghi, tra i criteri in astratto adottabili deve ritenersi preferibile il riferimento al criterio di liquidazione predisposto dal Tribunale di Milano al quale la S.C., in applicazione dell’art. 3 Cost., riconosce la valenza, in linea generale, di parametro di conformità della valutazione equitativa del danno non patrimoniale alle disposizioni di cui agli artt. 1226 e 2056 cod. civ., salvo che non sussistano in concreto circostante idonee a giustificarne l’abbandono
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III SENTENZA 15 ottobre 2015, n. 20895 Ritenuto in fatto Nel 2000 I.A. , in proprio e n.q. di genitore esercente la potestà sulla figlia minore I.G. , conveniva in giudizio la moglie, C.A. , la S.A.I. quale impresa designata per la liquidazione dei sinistri a carico del F.G.V.S., la...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 1 ottobre 2015, n. 19679. Costituisce un metro giustificativo razionale per verificare la tollerabilità di domande proposte oltre il termine di dodici mesi dal deposito del decreto di esecutività dello stato passivo (art. 101 L.F.) quello di valutare il lasso impiegato per proporre siffatte domande – quando la nascita del diritto di credito sia addirittura posteriore alla data di approvazione dello stato passivo – computandolo dalla data dell’insorgenza del credito a quella della sua domanda e considerando eccessivo il passaggio di quasi due anni senza che sia stata avanzata una specifica giustificazione
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 1 ottobre 2015, n. 19679 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 1 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. RAGONESI Vittorio – Presidente Dott. GENOVESE Francesco Antonio – rel. Consigliere Dott. SCALDAFERRI Andrea – Consigliere Dott. ACIERNO Maria –...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 8 ottobre 2015, n. 4665. È legittimo il provvedimento del Questore che ha vietato ad una persona di ritornare nel territorio del Comune per 3 anni, dato che tale persona – dipendente pubblico – era stato sorpreso presso una discoteca travestito da donna, con il sospetto che fornisse prestazioni sessuali a pagamento. La sentenza ha precisato che l’attività di prostituzione può richiedere misure di prevenzione allorché essa “è esercitata in forma suscettibile di determinare disagio sociale” che era stata manifestata “attraverso proteste e segnalazioni rivolte in precedenza all’Autorità di polizia”
Consiglio di Stato sezione III sentenza 8 ottobre 2015, n. 4665 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 4179 del 2010, proposto da: Ministero dell’Interno, Questura di Brescia, rappresentati e difesi per legge dall’Avvocatura Generale...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 9 ottobre 2015, n. 4680. È legittimo il diniego del riconoscimento del decesso a causa di servizio e dell’equo indennizzo, se la domanda è stata presentata oltre 6 mesi dal decesso. Il termine semestrale per la domanda, stabilito dall’art. 2, comma 5 del dpr. 461/2001 è stato considerato “perentorio”, e decorre dalla data del decesso
Consiglio di Stato sezione III sentenza 9 ottobre 2015, n. 4680 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 663 del 2010, proposto da: -OMISSIS-, rappresentata e difesa dall’avv. An.Ba., con domicilio eletto presso Ro.Ro. in...
Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 15 settembre 2015, n. 37107. La pena applicata con la sentenza di patteggiamento avente ad oggetto uno o più delitti previsti dall’art. 73 d.P.R. 309 del 1990, relativi alle droghe c.d. leggere, divenuta irrevocabile prima della sentenza n. 32 del 2014 della Corte costituzionale, può essere rideterminata in sede di esecuzione in quanto pena illegale. La rideterminazione avviene ad iniziativa della parti, con le modalità di cui al procedimento previsto dall’art. 188 disp. att. cod. proc. pen., sottoponendo al giudice dell’esecuzione una nuova pena su cui è stato raggiunto l’accordo. In caso di mancato accordo o di pena concordata ritenuta non congrua il giudice dell’esecuzione provvede autonomamente alla rideterminazione della pena ai sensi degli artt. 132 e 133 cod. pen
Suprema Corte di Cassazione S.U.P. sentenza 15 settembre 2015, n. 37107 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE UNITE PENALI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SANTACROCE Giorgio – Presidente Dott. CHIEFFI Severo – Consigliere Dott. FRANCO Amedeo – Consigliere Dott. CONTI Giovanni – Consigliere Dott. AMORESANO Silvio –...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 14 settembre 2015, n. 36942. Per escludere l’imputabilità non può assumere rilevanza la circostanza dell’essere l’autore del reato sottoposto ad amministrazione di sostegno
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 14 settembre 2015, n. 36942 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CONTI Giovann – Presidente Dott. CITTERIO Carlo – Consigliere Dott. VILLONI O. – rel. Consigliere Dott. DE AMICIS Gaetano – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 14 settembre 2015, n. 36906. Non integra il reato di propaganda di idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale il volantino elettorale che, su di un verso (oltre al nome del candidato), rechi la scritta “Basta usurai, basta stranieri”, e sull’altro contenga una sequela di vignette
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 14 settembre 2015, n. 36906 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FRANCO Amedeo – Presidente Dott. DI NICOLA Vito – Consigliere Dott. ROSI Elisabetta – Consigliere Dott. PEZZELLA Vincenzo – rel. Consigliere...