Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 18 novembre 2015, n. 45745 Ritenuto in fatto 1. Con ordinanza del 2 aprile 2015 il Tribunale di Reggio Calabria, in accoglimento parziale dell’appello proposto dall’imputato D.G. S. avverso l’ordinanza emessa dallo stesso Tribunale il 25 agosto 2014, ha sostituito la misura della custodia cautelare in carcere con...
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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 18 novembre 2015,n. 45711. Il delitto di commercio di prodotti con segni falsi può concorrere con il delitto di ricettazione, in quanto la fattispecie astratta dell’art. 474 cod. pen. non contiene tutti gli elementi costitutivi della ricettazione previsti dall’art. 648 cod. pen. Ed invero il reato (ex art.474 cod. pen.) può essere commesso dallo stesso autore della contraffazione o dell’alterazione o da un soggetto che ha acquistato i prodotti, successivamente commerciati, senza la consapevolezza iniziale della falsità del marchio o dei segni distintivi. Solo in questi casi manca un elemento costitutivo della fattispecie della ricettazione: nel primo caso dell’acquisto da terzi di cose provenienti da delitto e nel secondo caso dell’elemento soggettivo del dolo
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 18 novembre 2015, n. 45711 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza del 07.2.2014 la Corte di Appello di Firenze, in parziale riforma di quella emessa il 26.06.2012 dal tribunale della stessa città nei confronti di L.H., assolveva costui dal reato di cui all’art.474 cod. pen. ascritto al...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 30 settembre 2015 n. 19559. E’ invalido il mutuo concesso al cliente, il quale, con tale erogazione, acquista prodotti finanziari a fini previdenziali di dubbia redditività, emessi dalla stessa banca
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE VI ordinanza 30 settembre 2015 n. 19559 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FINOCCHIARO Mario – Presidente – Dott. VIVALDI Roberta – Consigliere – Dott. DE STEFANO Franco – rel. Consigliere – Dott. BARRECA Giuseppina Luciana – Consigliere – Dott. CARLUCCIO Giuseppa – Consigliere – ha pronunciato la seguente: ordinanza...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 13 novembre 2015, n. 45313. Il reato di estorsione contrattuale o patrimoniale si realizza quando al soggetto passivo sia imposto di porsi in rapporto negoziale di natura patrimoniale con l’agente, con la sottoscrizione di una transazione fondata non su una sua libera scelta contrattuale ma sulla necessità di non subire un danno patrimoniale di rilevante entità. In tal caso l’elemento dell’ingiusto profitto con altrui danno è implicito nel fatto stesso che il contraente-vittima sia costretto al rapporto in violazione della propria autonomia negoziale, impedendogli di perseguire i propri interessi economici nel modo da lui ritenuto più opportuno
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III SENTENZA 13 novembre 2015, n. 45313 Fatto Con sentenza del 24/02/2015, la Corte di Appello di Catanzaro confermava la sentenza con la quale, in data 07/04/2011, il Tribunale di Cosenza, aveva ritenuto R.I. e F.G. colpevoli rispettivamente dei delitti di estorsione aggravata a danno di A.G. e di favoreggiamento...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 16 novembre 2015, n. 5205. L’interruzione del processo amministrativo soggiace alle norme del c.p.c., il processo interrotto deve riassumersi nel termine perentorio di novanta giorni dalla conoscenza legale dell’evento interruttivo e nei giudizi sulle controversie riguardanti provvedimenti delle Autorità amministrative indipendenti tutti i termini processuali ordinari sono dimezzati. L’interruzione del processo a causa del fallimento di una delle parti opera automaticamente mentre il termine di riassunzione per la parte non colpita dall’evento interruttivo deve ritenersi decorrente dal giorno in cui ha avuto conoscenza legale dell’evento. Ne consegue che la riassunzione effettuata oltre tale termine comporta l’estinzione del giudizio
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 16 novembre 2015, n. 5205 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 652 del 2014, proposto dall’Autorita’ Garante della Concorrenza e del Mercato – Antitrust, in persona del legale...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 16 novembre 2015, n. 5202. E’ ricevibile l’istanza per il regolamento di competenza, proposta tempestivamente, entro il termine di decadenza di venti giorni di cui all’art. 31, comma 2 della legge n. 1034 del 1971, per cui, ove sia stata dichiarata erroneamente l’irricevibilità dell’istanza, in prime cure, ne discende l’ammissibilità della devoluzione in appello della questione di incompetenza territoriale, in quanto decisa con statuizione affetta da error in procedendo
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 16 novembre 2015, n. 5202 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 8028 del 2011, proposto da: Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, in persona...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 13 novembre 2015, n. 5192. È illegittimo l’annullamento dell’aggiudicazione provvisoria perché il legale rappresentante di un’impresa che faceva parte di raggruppamento temporaneo non aveva dichiarato una sentenza di condanna che risaliva a 41 anni prima. La sentenza ha precisato che la condanna riguardava il reato di “allontanamento senza autorizzazione”, commesso durante il servizio militare e previsto dal Codice militare di pace. L’art. 578 del Codice di procedura penale, vigente all’epoca, imponeva al Tribunale di attivarsi perché fosse pronunciata l’estinzione del reato, che decorreva dopo cinque anni dalla sentenza di condanna, ed il Tribunale non ha ottemperato a quest’obbligo
Consiglio di Stato sezione V sentenza 13 novembre 2015, n. 5192 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 2544 del 2015, proposto dalla Ot. s.r.l., in persona del legale rappresentante in carica, in proprio e...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 16 novembre 2015, n. 5217. In merito alla domanda risarcitoria esperita in relazione al danno conseguente al mancato tempestivo rilascio della concessione edilizia in sanatoria, qualora il danneggiato abbia avuto la possibilità di interrompere, mediante un diligente contegno positivo, la serie di conseguenze dannose ascrivibile all’autore dell’evento dannoso, a norma del dell’art. 1227 c.c., tale circostanza può comportare una ripartizione finale delle conseguenze economiche dell’illecito diversa da quella che verrebbe suggerita dal ricorso a una valutazione di stretta causalità giuridica, riconoscendo al danneggiato la sola differenza tra il complessivo ammontare del danno effettivamente subito e quella porzione di esso che poteva essere evitato mediante la diligenza del buon padre di famiglia
Consiglio di Stato sezione V sentenza 16 novembre 2015, n. 5217 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 10817 del 2002, proposto dalla Vi. s.r.l., già Società Vi. a r.l., rappresentata e difesa dall’avv. Ga.Ab.,...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 16 novembre 2015, n. 23401. Le associazioni, ancorché non riconosciute e sfornite di personalità giuridica, sono considerate dall’ordinamento come centri di imputazione di situazioni giuridiche e, quindi, come soggetti di diritto distinti dagli associati, dotate di un proprio patrimonio costituito dal fondo comune, di una propria capacità sostanziale e processuale e di una propria organizzazione regolata dai patti dell’accordo associativo o, in difetto, ove non incompatibili, dalle norme che disciplinano le associazioni riconosciute e le società. L’art. 2 della Costituzione, infatti, garantisce i diritti inviolabili dell’uomo sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità e tra questi vi è il diritto alla tutela del nome e dell’identità, che non spetta solo alle persone fisiche o giuridiche, ma anche alle associazioni non riconosciute
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 16 novembre 2015, n. 23401 Svolgimento del processo 1.- La Sezione di Pescara dell’Associazione italiana contro le leucemie (d’ora in avanti, AIL omissis) chiese al Tribunale di quella città, prima in via cautelare e poi nel giudizio di merito, di inibire a G.R. , anche nella qualità di...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 3 novembre 2015, n. 44399. Anche chi affitta l’immobile a terzi risponde del reato di violazione di domicilio se, senza autorizzazione, vi accede al suo interno
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 3 novembre 2015, n. 44399 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. VESSICHELLI Maria – Presidente Dott. PEZZULLO Rosa – Consigliere Dott. SETTEMBRE Antonio – Consigliere Dott. DE MARZO Giuseppe – rel. Consigliere Dott....