Ai fini dell’aggravante di cui all’art. 80 del d.P.R. n. 309 del 1990, non è sufficiente, ai fini della configurabilità la semplice coscienza e volontà della detenzione dello stupefacente, eventualmente per il tramite di un concorrente, ma è necessaria la dimostrazione della colpevolezza dell’agente quanto allo specifico profilo del quantitativo dello stupefacente SUPREMA CORTE DI...
Categoria: Sezioni Diritto
Corte di Cassazione, sezione II penale, sentenza 24 maggio 2016, n. 21611
Sono penalmente irrilevanti gli artifici e raggiri contenuti in una domanda giudiziale (c.d. truffa processuale) volti a trarre in inganno il giudice circa l’esistenza di un sinistro dal quale sarebbero derivate gravi lesioni; la fattispecie non rientra nell’ipotesi di frode processuale in virtù del divieto di analogia in malam partem. SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 24 maggio 2016, n. 21581
In tema di circolazione stradale, il principio di affidamento trova un opportuno temperamento nell’opposto principio, secondo cui l’utente della strada è responsabile anche del comportamento imprudente altrui, purché rientri nel limite della prevedibilità e tale prevedibilità deve essere valutata non in astratto ma in concreto SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE IV SENTENZA 24 maggio 2016,...
Corte di Cassazione, sezione II civile, sentenza 31 maggio 2016, n. 11230
L’art. 1227 c.c., comma 2, non si limita a prescrivere al danneggiato un comportamento meramente negativo, consistente nel non aggravare con la propria attività il danno già prodottosi, ma richiede un intervento attivo e positivo, volto non solo a limitare, ma anche ad evitare le conseguenze dannose. La norma che onera il danneggiato ad uniformarsi...
Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 27 maggio 2016, n. 11031
L’accertamento circa la confondibilità tra marchi in conflitto deve compiersi in via globale e sintetica, avendo riguardo all’insieme dei loro elementi salienti grafici, visivi e fonetici, nonché di quelli concettuali o semantici, ove esistenti Suprema Corte di Cassazione sezione I civile sentenza 27 maggio 2016, n. 11031 Svolgimento del processo La Corte d’appello di Milano,...
Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 26 maggio 2016, n. 10927
Nel rito del lavoro l’atto di opposizione a decreto ingiuntivo proposto dall’opponente (che però ha la veste sostanziale di convenuto) deve avere il contenuto della memoria difensiva ai sensi dell’art. 416 c.p.c. e quindi l’opponente deve compiere tutte le attività ivi previste, a pena di decadenza; pertanto, egli è tenuto a proporre con l’opposizione le...
Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 20 maggio 2016, n. 10501
Per quanto riguarda l’eventuale sconfinamento dei poteri del Consiglio di Stato la Cassazione può solo pronunciarsi sulla giurisdizione, spettando invece alla Corte di giustizia entrare nel merito della questione Suprema Corte di Cassazione sezioni unite sentenza 20 maggio 2016, n. 10501 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 20 maggio 2016, n. 10541
La cessione di ramo d’azienda è ravvisabile quando quest’ultima dimostri una propria autonomia funzionale già al momento dello scorporo dal complesso cedente e quindi sia in grado di provvedere con i propri mezzi a uno scopo produttivo senza doversi appoggiare alla precedente struttura. Il tutto da un punto di vista cronologico va rapportato al momento...
Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 23 maggio 2016, n. 21197
Nel caso di udienza di fronte al tribunale di sorveglianza per la modifica della misura cautelare la mancata notifica all’imputato determina la nullità dell’ordinanza Suprema Corte di Cassazione sezione I penale sentenza 23 maggio 2016, n. 21197 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 23 maggio 2016, n. 21350
Il giudice non può negare la revoca degli arresti domiciliari o disporre misure interdittive nei confronti di manager accusati di aver commesso reati all’interno delle società, basandosi solo sul loro curriculum. Per essere in linea con le nuove norme sulle misure cautelari personali (legge 47/2015), occorre che il pericolo di “recidiva” sia concreto ed attuale,...