La fattispecie incriminatrice di cui all’art. 10 ter D.lgs. 74/2000, entrata in vigore il 4 luglio 2006, si applica anche agli omessi versamenti relativi al periodo d’imposta 2005, senza che questo comporti una violazione del principio di irretroattività. Difatti, il reato si consuma al momento della scadenza del termine per il versamento Iva in riferimento...
Categoria: Diritto Tributario
Corte di Cassazione, sezione VI tributaria, ordinanza 18 aprile 2017, n. 9755
Nella fase amministrativa e, soprattutto, contenziosa, incombe sul contribuente l’onere di allegare e provare, senza limitazioni di mezzi e di contenuto, la sussistenza di circostanze di fatto tali da allontanare la sua attività dal modello normale al quale gli studi di settorefanno riferimento, sì da giustificare un reddito inferiore a quello che sarebbe stato normale...
Corte di Cassazione, sezione tributaria, ordinanza 13 aprile 2017, n. 9605
Nell’accertamento sintetico, l’oggetto della prova contraria da parte del contribuente riguarda non solo la disponibilità di ulteriori redditi (esenti ovvero soggetti a ritenute alla fonte) ma anche l’entità di tali redditi e la durata del loro possesso Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria ordinanza 13 aprile 2017, n. 9605 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO...
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 29 marzo 2017, n. 8104
Considerato che la ratio della norma di cui all’art. 19, L. 6 marzo 1987, n. 74, che prevede l’esenzione relativa a tutti gli atti, i documenti ed i provvedimenti relativi al procedimento di scioglimento o di cessazione degli effetti civili del matrimonio va individuata nel favorire la definizione conciliativa dei rapporti patrimoniali tra coniugi, non...
Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 28 marzo 2017, n. 7884
La polizza fideiussoria di cui al Decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 1972, articolo 38-bis, stipulata al fine di garantire, in favore dell’Amministrazione finanziaria, la restituzione delle somme da questa indebitamente versate ai contribuenti in sede di procedura di rimborso anticipato dell’IVA, costituisce un contratto autonomo di garanzia la cui durata e’ normalmente...
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 14 marzo 2017, n. 12160
Nel giudizio sulla gravità della frode (sul fronte Iva) nell’ordinamento italiano si considera la gravità ex articolo 133 cp, che fa riferimento non solo alla gravità del danno o del pericolo cagionato alla persona offesa, ma anche alla natura, alla specie, ai mezzi, all’oggetto, al tempo e più in generale alle modalità d’azione Suprema Corte...
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 24 marzo 2017, n. 7661
Anche nell’ambito delle infrazioni commesse dall’intermediario si possono distinguere le violazioni formali da quelle non formali in quanto sono ipotizzabili fattispecie in cui la condotta dell’intermediario agevola l’evasione o comunque determina un minor incasso erariale (infrazioni non formali) ed ipotesi in cui tale condotta arreca solo un qualche ritardo o difficoltà alle operazioni di accertamento...
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 24 marzo 2017, n. 7654
Posto che il criterio di calcolo del pro rata adottato dallo Stato italiano non richiede che i beni ed i servizi utilizzati dal soggetto passivo servano ad eseguire sia le operazioni che danno diritto al diritto di detrazione, sia quelle che non lo conferiscono, per verificare se una determinata operazione rientri o non nel calcolo...
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 22 marzo 2017, n. 7252
Il giudice di appello può fondare la propria decisione sui documenti tardivamente prodotti in primo grado, purché acquisiti al fascicolo processuale in quanto tempestivamente e ritualmente prodotti in sede di gravame entro il termine perentorio di cui all’art. 32, comma 1, D.Lgs. n. 546/1992, di venti giorni liberi prima dell’udienza Suprema Corte di Cassazione sezione...
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 17 marzo 2017, n. 6951
L’accertamento di cui all’art. 39, comma 1, lett. d) del d.P.R. n. 600/73 (cosiddetto “accertamento analitico-induttivo”) è consentito, anche in presenza di scritture contabili formalmente corrette, qualora la contabilità possa essere considerata complessivamente inattendibile, in quanto confliggente con regole fondamentali di ragionevolezza Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 17 marzo 2017, n. 6951 REPUBBLICA...