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Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 5 giugno 2012 n. 21837. Nel delitto di estorsione per la sussistenza della circostanza aggravante speciale delle “più persone riunite” è necessaria la simultanea presenza di non meno di due persone nel luogo e al momento in cui si realizza la violenza o la minaccia

  Corte di cassazione – Sezione unite penali – Sentenza 5 giugno 2012 n. 21837. Nel delitto di estorsione per la sussistenza della circostanza aggravante speciale delle “più persone riunite” è necessaria la simultanea presenza di non meno di due persone nel luogo e al momento in cui si realizza la violenza o la minaccia...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza n. 18035 del 11 maggio 2012. In caso videocamera esposta verso le finestre del vicino la tutela della privacy avviene solo per atti non visibili dall’esterno

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza n. 18035 del 11 maggio 2012 Svolgimento del processo D.S.R., parte civile, per il tramite del difensore avv. G. Guida, ricorre con due motivi avverso la sentenza del 5-3- 2010 con la quale la Corte d’Appello di Napoli, in accoglimento dell’appello dell’imputato M.A.P.L., aveva assolto quest’ultimo dal reato...

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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 25 maggio 2012, n. 20245. In tema di nesso causale, sussiste l’interruzione solo nel caso in cui si verifichi una causa autonoma e sufficiente alla causazione dell’evento, cioè una causa del tutto indipendente dal fatto posto in essere dall’agente, avulsa totalmente dalla sua condotta ed operante in assoluta autonomia, una causa che sfugge al controllo ed alla prevedibilità dell’agente medesimo.

La massima In tema di nesso causale, sussiste l’interruzione solo nel caso in cui si verifichi una causa autonoma e sufficiente alla causazione dell’evento, cioè una causa del tutto indipendente dal fatto posto in essere dall’agente, avulsa totalmente dalla sua condotta ed operante in assoluta autonomia, una causa che sfugge al controllo ed alla prevedibilità...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 15 maggio 2012, n. 18488. Il praticante non abilitato che svolge autonomamente e personalmente la professione di consulente del lavoro, occupandosi della gestione dei rapporti di lavoro dipendente, l’elaborazione delle buste-paga e dei connessi adempimenti previdenziali e fiscali, commette esercizio abusivo della professione.

  SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE VI PENALE Sentenza 15 maggio 2012, n. 18488 Svolgimento del processo Con sentenza in data 05.07.2011 la Corte d’Appello di Cagliari confermava la condanna in primo grado inflitta a G.S. quale imputato del reato di cui all’art. 348 c.p., per aver esercitato abusivamente la professione di consulente del lavoro....

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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 25 maggio 2012, n.20231. Non si può escludere che una persona fisica, in conseguenza della uccisione di una persona, cui era legata intimamente da un rapporto di “affectio familiaris”, per la definitiva perdita di tale rapporto, possa subire l’incisione di un interesse giuridico, diverso dal bene salute, quale è quello dall’interesse all’integrità morale

Le massime 1. La persona, non legata da rapporti di stretta parentela e non convivente con la vittima del reato di omicidio, è esclusa dal diritto al risarcimento dei danni patrimoniali; tuttavia, per il risarcimento dei danni morali, è necessario verificare, in diritto, se alla stessa, ancorché non congiunta e non convivente della vittima, spetti...

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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza n. 14404 del 16 aprile 2012. In merito all’imputazione per il reato di lesioni personali colpose, subite dal lavoratore, il datore di lavoro è il garante dell’incolumità del lavoratore con la conseguenza che ove non ottemperi agli obblighi di tutela impostigli dalla legge, risponde dell’evento lesivo in forza del principio secondo cui “non impedire un evento che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo”.

La massima In merito all’imputazione per il reato di lesioni personali colpose, subite dal lavoratore, il datore di lavoro è il garante dell’incolumità del lavoratore con la conseguenza che ove non ottemperi agli obblighi di tutela impostigli dalla legge, risponde dell’evento lesivo in forza del principio secondo cui “non impedire un evento che si ha...

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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza n. 17220 del 9 maggio 2012. Punibile per il reato di fuga l’automobilista che non si ferma per il tempo necessario all’identificazione

Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza n. 17220 del 9 maggio 2012 Svolgimento del processo 1. La corte di appello di Venezia, con sentenza in data 16 maggio 2011, in parziale riforma di quella del tribunale di Padova, ha assolto T.O. dal reato di cui all’art. 189 C.d.S., comma 7, per insussistenza del fatto...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 15 maggio 2012, n. 18504. La condotta dei medici che si rifiutano di prolungare il ricovero del paziente, nonostante l’opposizione dei familiari, non integra il reato di omissione di atti d’ufficio, quando la situazione clinica del paziente sia stata giudicata tale da non richiedere un trattamento sanitario obbligatorio.

La massima La condotta dei medici che si rifiutano di prolungare il ricovero del paziente, nonostante l’opposizione dei familiari, non integra il reato di omissione di atti d’ufficio, quando la situazione clinica del paziente sia stata giudicata tale da non richiedere un trattamento sanitario obbligatorio.   SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE VI PENALE SENTENZA 15...

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Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 18 maggio 2012, n. 19046. L’estensione degli effetti favorevoli della decisione si verifica a condizione che detta decisione non sia fondata su “motivi personali” dell’impugnante e che il procedimento stesso sia sorto e si sia svolto in modo unitario e cumulativo

Suprema Corte di Cassazione Sezioni Unite Penali sentenza 18 maggio 2012, n. 19046 RITENUTO IN FATTO 1.  Con ordinanza in data 4 novembre 2010 il Tribunale del riesame di Roma ha confermato il decreto di sequestro preventivo emesso dal Giudice per le indagini preliminari in sede in data 5 luglio 2010, nel procedimento penale a...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza del 7 maggio 2012, n. 16930. Il profitto, il cui conseguimento integra il dolo specifico del reato di rapina, può avere anche natura non patrimoniale.

Suprema Corte di Cassazione Sezione II sentenza del 7 maggio 2012, n. 16930 Svolgimento del processo …omissis… 2. Avverso tale sentenza propone ricorso l’imputato per mezzo del suo difensore di fiducia, sollevando un unico motivo di gravame con il quale deduce violazione di legge e vizio della motivazione, eccependo che nella fattispecie difetterebbe il nesso...