Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 13 marzo 2014, n. 11953 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PRESTIPINO Antonio – Presidente Dott. DE CRESCIENZO Ugo – Consigliere Dott. LOMBARDO Luigi – rel. Consigliere Dott. VERGA Giovanna – Consigliere Dott. PELLEGRINO...
Categoria: Diritto Penale e Procedura Penale
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 22 aprile 2014, n. 17591. E' stato correttamente qualificato come dolo diretto, nella sua manifestazione nota come dolo alternativo, che si ha quando, come nel caso in esame, il soggetto attivo prevede e vuole, con scelta sostanzialmente equipollente, l'uno o l'altro degli eventi alternativi causalmente collegabili al suo comportamento cosciente e volontario e cioè, nella specie, la morte ovvero il grave ferimento della vittima; il dolo diretto, nella sua manifestazione nota come dolo alternativo, è compatibile con l'omicidio tentato
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 22 aprile 2014, n. 17591 Ritenuto in fatto 1. H.A. di nazionalità albanese impugna innanzi a questa Corte per il tramite dei suoi due difensori la sentenza del 27 settembre 2012, con la quale la Corte d’appello di Roma ha ridotto da anni 11 ad anni 9 di...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 11 aprile 2014, n. 16056. La richiesta della pena sostitutiva del lavoro di pubblica utilita' di cui all'articolo 186 C.d.S., comma 9 bis, implica la tacita rinuncia al beneficio della sospensione condizionale della pena stante la incompatibilita' tra i due istituti
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 11 aprile 2014, n. 16056 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BRUSCO Carlo G. – Presidente Dott. CIAMPI Francesco – Consigliere Dott. VITELLI CASELLA Luca – rel. Consigliere Dott. PICCIALLI Patrizia – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 18 aprile 2014, n. 17350. L'imputato colpevole di aver indirizzato una lettera al suo avvocato caratterizzata dalle seguenti espressioni riferite al destinatario della missiva: di essere "raro esempio di deontologia professionale", di "aver pensato solo ai soldi", di aver rifiutato "l'assegno e pretendendo contanti", di "aver agito per me e contro di me", minacciando poi entrambi i fratelli infine di "rivolgersi alla Guardia di Finanza ed all'Ordine forense oltre che alla stampa". Ebbene tali contenuti hanno leso l’onorabilità e la dignità del primo professionista per tradursi le espressioni sopra menzionate in una critica incontinente
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 18 aprile 2014, n. 17350 Fatto e diritto -1- G.R. , già condannato dal tribunale di Rossano in data 2.2.2007 alla pena Euro seicento di multa per i delitti, in continuazione, di ingiuria aggravata e di minaccia, in tal modo qualificata l’originaria imputazione di tentativo di estorsione, ricorre,...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 13 marzo 2014, n. 12004. In tema di maltrattamenti in famiglia, è configurabile l'aggravante della grave lesione prevista dall'articolo 572 comma 2 se a causa dei maltrattamenti subiti il minore si sia ritrovato in condizioni di denutrizione o malnutrizione tali da cagionare una sua ritardata crescita
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 13 marzo 2014, n. 12004 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. IPPOLITO Francesco – Presidente Dott. ROTUNDO Vincenzo – Consigliere Dott. PETRUZZELLIS Anna – Consigliere Dott. DI STEFANO Pierluigi – Consigliere Dott. APRILE...
Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 14 aprile 2014, n. 16207. La condotta di promessa o dazione di denaro o altra utilita', attraverso cui si convinca una persona minore di eta' ad intrattenere rapporti sessuali esclusivamente con il soggetto agente, integra gli estremi della fattispecie di cui al comma secondo e non al comma primo dell'articolo 600-bis del codice penale
Suprema Corte di Cassazione S.U.P. sentenza 14 aprile 2014, n. 16207 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE PENALI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SANTACROCE Giorgio – Presidente Dott. MANNINO Saverio F. – Consigliere Dott. CARMENINI Secondo Libero – Consigliere Dott. FIALE Aldo – rel. Consigliere Dott. ZAMPETTI...
Corte Costituzionale, sentenza n. 105 del 18 aprile 2014. Dichiarata l’illegittimità costituzionale dell’art. 69, quarto comma, del codice penale, come sostituito dall’art. 3 della legge 5 dicembre 2005, n. 251 (Modifiche al codice penale e alla legge 26 luglio 1975, n. 354, in materia di attenuanti generiche, di recidiva, di giudizio di comparazione delle circostanze di reato per i recidivi, di usura e di prescrizione), nella parte in cui prevede il divieto di prevalenza della circostanza attenuante di cui all’art. 648, secondo comma, cod. pen., sulla recidiva di cui all’art. 99, quarto comma, cod. pen.
Sentenza 105/2014 Giudizio Presidente SILVESTRI – Redattore LATTANZI Camera di Consiglio del 26/02/2014 Decisione del 14/04/2014 Deposito del 18/04/2014 Pubblicazione in G. U. Norme impugnate: Art. 69, c. 4°, del codice penale. Massime: Atti decisi: ord. 114/2013 SENTENZA N. 105 ANNO 2014 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE COSTITUZIONALE composta dai signori: Presidente:...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 8 aprile 2014, n. 15742. La norma di cui all'art. 55 c.p. non può trovare applicazione in assenza di scriminante; non può essere configurato l'eccesso colposo previsto in mancanza di una situazione di effettiva sussistenza della singola scriminante, di cui si eccedono colposamente i limiti.
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE I SENTENZA 8 aprile 2014, n. 15742 Ritenuto in fatto 1. La Corte di assise di appello di Catanzaro, con sentenza del 7/11/2012, in riforma di quella della Corte d’assise di Cosenza che aveva condannato M.F. alla pena di anni dodici di reclusione per il delitto di omicidio di...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 9 aprile 2014 n. 15906. È legittima la misura cautelare che impone allo stalker di allontanarsi dall'edificio in cui vive la vittima anche quando tale edificio coincide con il condominio dove lo stesso stalker abita assieme alla propria famiglia, in quanto è irrilevante che la misura cautelare influisca negativamente sull'esercizio del diritto alla genitorialità
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 9 aprile 2014, n. 15906
Corte Costituzionale, sentenza n. 106 del 18 aprile 2014. Dichiarata l’illegittimità costituzionale dell’art. 69, quarto comma, del codice penale, come sostituito dall’art. 3 della legge 5 dicembre 2005, n. 251 (Modifiche al codice penale e alla legge 26 luglio 1975, n. 354, in materia di attenuanti generiche, di recidiva, di giudizio di comparazione delle circostanze di reato per i recidivi, di usura e di prescrizione), nella parte in cui prevede il divieto di prevalenza della circostanza attenuante di cui all’art. 609-bis, terzo comma, cod. pen., sulla recidiva di cui all’art. 99, quarto comma, cod. pen.
Sentenza 106/2014 Giudizio Presidente SILVESTRI – Redattore LATTANZI Udienza Pubblica del 11/03/2014 Decisione del 14/04/2014 Deposito del 18/04/2014 Pubblicazione in G. U. Norme impugnate: Art. 69, c. 4°, del codice penale. Massime: Atti decisi: ord. 275/2013 SENTENZA N. 106 ANNO 2014 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE COSTITUZIONALE composta dai signori: Presidente: Gaetano...