Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 3 settembre 2014, n. 36709 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. SAVINO Mariapia Gaeta – Consigliere Dott. DI NICOLA Vito – rel. Consigliere Dott. ANDREAZZA Gastone – Consigliere...
Categoria: Diritto Penale e Procedura Penale
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 3 settembre 2014, n. 36715. Il delitto di maltrattamenti di animali è a dolo specifico, nel caso in cui la condotta lesiva dell'integrita' e della vita dell'animale sia tenuta per crudelta', e a dolo generico quando essa sia tenuta, come nel caso in esame, senza necessita' e che nel concetto di necessita', la cui ricorrenza esclude la configurabilita' del reato, sia compreso lo stato di necessita' di cui all'articolo 54 c.p., e ogni altra situazione che renda indispensabile la realizzazione di una condotta lesiva per evitare un pericolo imminente o per impedire l'aggravamento di un danno alla persona o ai beni ritenuto altrimenti inevitabile. Ne consegue come la nozione di necessita' rilevante ai sensi dell'articolo 544 ter c.p. (cosi' come per l'omologa fattispecie di cui all'articolo 544 bis c.p.) non sia pienamente sovrapponibile allo stato di necessita', previsto dall'articolo 54 c.p..
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 3 settembre 2014, n. 36715 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. SAVINO Mariapia Gaeta – Consigliere Dott. DI NICOLA Vito – rel. Consigliere Dott. ANDREAZZA Gastone – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 1 settembre 2014, n. 36495. In tema di valutazione della chiamata in reita' o correita' in sede cautelare, le dichiarazioni accusatorie rese dal coindagato o coimputato nel medesimo reato o da persona indagata o imputata in un procedimento connesso o collegato, integrano i gravi indizi di colpevolezza di cui all'articolo 273 c.p.p., comma 1, – in virtu' dell'estensione applicativa dell'articolo 192 c.p.p., commi 3 e 4, ad opera dell'articolo 273 c.p.p., comma 1 bis, introdotto dalla Legge n. 63 del 2001, articolo 11 – soltanto se esse, oltre ad essere intrinsecamente attendibili, risultino corroborate da riscontri estrinseci individualizzanti, tali cioe' da assumere idoneita' dimostrativa in ordine all'attribuzione del fatto-reato al soggetto destinatario di esse, ferma restando la diversita' dell'oggetto della delibazione cautelare, preordinata a un giudizio prognostico in termini di ragionevole e alta probabilita' di colpevolezza del chiamato, rispetto a quella di merito, orientata invece all'acquisizione della certezza processuale in ordine alla colpevolezza dell'imputato
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 1 settembre 2014, n. 36495 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ZECCA Gaetanino – Presidente Dott. BLAIOTTA Rocco Marco – Consigliere Dott. CIAMPI F. M. – rel. Consigliere Dott. SERRAO Eugenia – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 3 settembre 2014, n. 36734. Quando si dispone il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente non è necessario valutare la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza a carico della persona nei cui confronti è operato il sequestro: è sufficiente la "astratta sussumibilità in una determinata ipotesi di reato del fatto contestato" e la corrispondenza tra il valore dei beni oggetto del sequestro e il profitto o il prezzo dell'ipotizzato reato tributario
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 3 settembre 2014, n. 36734 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. RAMACCI Luca – Consigliere Dott. ACETO Aldo – Consigliere Dott. GENTILI Andrea – rel. Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 4 settembre 2014, n. 36949. In tema di guida in stato di ebbrezza; Impugnazione del decreto penale di condanna, esclusione della restituzione in termini
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 4 settembre 2014, n. 36949 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SIRENA Pietro Antonio – Presidente Dott. IZZO Fausto – Consigliere Dott. DOVERE Salvatore – Consigliere Dott. IANNELLO Emilio – rel. Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 12 settembre 2014, n. 37573. Ai fini del riconoscimento del vizio totale o parziale di mente, anche i "disturbi della personalità", che non sempre sono inquadragli nel ristretto novero delle malattie mentali, possono rientrare nel concetto di "infermità", purché siano di consistenza, intensità e gravità tali da incidere concretamente sulla capacità di intendere o di volere, escludendola o scemandola grandemente, e a condizione che sussista un nesso eziologico con la specifica condotta criminosa, per effetto del quale il fatto di reato sia ritenuto causalmente determinato dal disturbo mentale. Ne consegue che nessun rilievo, ai fini dell'imputabilità, deve essere dato ad altre anomalie caratteriali o alterazioni e disarmonie della personalità che non presentino i caratteri sopra indicati, nonché agli stati emotivi e passionali, salvo che questi ultimi non si inseriscano, eccezionalmente, in un quadro più ampio di "infermità"
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 12 settembre 2014, n. 37573 Rilevato in fatto Con sentenza in data 7.11.2012 la Corte di assise d’appello di Milano confermava la sentenza del GUP del Tribunale di Milano in data 31.3.2011 nei confronti di C.M. con la quale il predetto, a seguito di rito abbreviato, era stato...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 12 settembre 2014, n. 37585. La contravvenzione prevista dall'art. 681 c.p. è configurabile ogniqualvolta l'agente organizzi un pubblico spettacolo in assenza di licenza e delle prescrizioni ad essa normalmente inerenti ovvero senza avere osservato le prescrizioni imposte, ai sensi del R.D. 18 giugno 1931, n. 773, art. 80, (T.U.L.P.S.) dall'autorità a tutela dell'incolumità pubblica. Per quanto concerne il soggetto attivo del reato, destinatario della norma di cui all'art. 681 c.p. è "chiunque", cioè tutti coloro i quali, a qualunque titolo e in qualunque veste aprono o tengono aperti luoghi di pubblico spettacolo, trattenimento o ritrovo, senza aver osservato le prescrizioni dell'autorità a tutela dell'incolumità pubblica. Nella disposizione generica "chiunque" è, quindi, compreso, non solo il titolare di diritto del locale, per esserne proprietario in forza di un titolo giuridico valido, ma altresì chiunque gestisca di fatto il locale stesso, giacché scopo della norma è quello di tutelare la pubblica incolumità e di prevenire eventuali danni o lesioni alle persone che frequentano il locale stesso
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 12 settembre 2014, n. 37585 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza del 26.9.2011, il Tribunale di Trieste in composizione monocratica dichiarava T.P. e T.F. responsabili, in concorso tra loro e con G.M. (giudicata separatamente), di una duplice violazione dell’art. 681 c.p. (rispettivamente accertate in data (omissis) e in...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 5 settembre 2014, n. 37196. Non risponde del reato di disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone il gestore del locale che abbia esercitato correttamente i poteri di controllo e, ciononostante, non sia riuscito ad impedire gli schiamazzi avvenuti all'esterno dell'esercizio commerciale.
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III sentenza 5 settembre 2014, n. 37196 Ritenuto in fatto 1. Il Tribunale di Firenze, con ordinanza in data 22.1.2014, ha annullato il decreto di sequestro preventivo emesso dal GIP presso il Tribunale di Firenze il 18.12.2013, ordinando la restituzione di quanto in sequestro. Ha premesso il Tribunale che i...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 4 settembre 2014, n. 36920. In presenza di una condotta altamente imprudente e deliberatamente rischiosa della vittima – consistente nel guidare una motoslitta ad alta velocità per superare depressioni profonde del terreno non facilmente visibili – deve essere escluso il nesso causale tra la condotta omissiva addebitata al proprietario del terreno, non recintato e aperto al pubblico, e l'evento, perché la condotta della vittima rappresenta una condizione sopravvenuta da sola sufficiente a determinare l'evento.
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE IV SENTENZA 4 settembre 2014, n. 36920 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza dell’11/3/2010 il G.u.p. del Tribunale di Campobasso, all’esito di giudizio abbreviato, dichiarava C.R. responsabile del delitto p. e p. dagli artt. 40, comma 2, e 589 cod. pen. a lui ascritto, quale legale rappresentante della Intur S.p.a.,...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 4 settembre 2014, n. 36889. In tema di guida in stato di ebbrezza, la circostanza di avere il legislatore indicato nella norma determinati parametri numerici quali soglia del penalmente rilevante, sta ad indicare che la tipicità del fatto non è ancorata al semplice stato di ebbrezza, ma anche all'accertamento specifico e non meramente sintomatico del loro superamento; solo in tale modo vi è certezza della sussistenza del fatto tipico e del conseguente regime sanzionatorio da applicare, nel rispetto del principio di legalità
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 4 settembre 2014, n. 36889 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SIRENA Pietro Antonio – Presidente Dott. IZZO Fausto – rel. Consigliere Dott. MARINELLI Felicetta – Consigliere Dott. PICCIALLI Patrizia – Consigliere Dott....