Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 16 giugno 2015, n. 25148 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DUBOLINO Pietro – Presidente Dott. DE BERARDINIS Silva – rel. Consigliere Dott. SAVANI Piero – Consigliere Dott. MICCOLI Grazia – Consigliere Dott....
Categoria: Diritto Penale e Procedura Penale
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 16 giugno 2015, n. 24967. Il commercialista che tiene sistematicamente la contabilità del contribuente accusato di dichiarazione infedele, risponde del reato a titolo concorsuale e, pur non avendo tratto alcun profitto dal reato, rischia il sequestro preventivo finalizzato alla confisca dei suoi beni personali
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 16 giugno 2015, n. 24967 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FRANCO Amedeo – Presidente Dott. RAMACCI Luca – rel. Consigliere Dott. ANDREAZZA Gastone – Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio – Consigliere Dott. MENGONI...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 16 giugno 2015, n. 24965. Nei reati tributari, il profitto del reato è rappresentato dal quantum d’imposta evasa che non coincide automaticamente con l’importo indicato nella fattura. La nozione di profitto del reato oggetto del sequestro preventivo e funzionale alla confisca per equivalente è rappresentata dal risparmio economico derivante dalla sottrazione degli importi evasi alla loro destinazione fiscale. Tale importo, tuttavia, non è identificabile automaticamente nella cifra esposta in fattura, dovendo invece essere individuato nel risultato contabile ricavabile dalla lettura complessiva di tutti gli elementi attivi e passivi indicati dal dichiarante
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 16 giugno 2015, n. 24965 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MANNINO Saverio F. – Presidente Dott. AMORESANO Silvio – Consigliere Dott. GAZZARA Santi – Consigliere Dott. ANDREAZZA Gastone – Consigliere Dott. MENGONI...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 16 giugno 2015, n. 24958. In tema di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente il giudice che emette il provvedimento ablativo è tenuto soltanto ad indicare l’importo complessivo da sequestrare, mentre l’individuazione specifica del bene è riservata alla fase esecutiva, con la conseguenza che una contestazione da parte dell’indagato relativa ai beni non può essere proposta mediante richiesta di riesame ma attraverso incidente di esecuzione con tutto ciò che consegue in termini di diversa disciplina. Là dove l’individuazione dei beni da sequestrare avvenga in sede esecutiva il terzo può rivendicare l’esclusiva titolarità o disponibilità del bene attraverso la richiesta di riesame in quanto finisce per mettere in discussione la stessa legittimità del sequestro proprio perché realizzato nei suoi confronti
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 16 giugno 2015, n. 24958 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SQUASSONI Claudia – Presidente Dott. GRILLO Renato – Consigliere Dott. ORILIA Lorenzo – Consigliere Dott. ACETO Aldo – Consigliere Dott. GENTILI Andrea...
Corte di Cassazione, sezione III, ordinanza 15 giugno 2015, n. 24928. L’interesse concreto e attuale che deve sussistere ai fini della proposizione dell’istanza di riesame del sequestro non può essere identificato nell’interesse, non già alla restituzione del bene, bensì ad assicurare il regolare svolgimento della procedura di acquisizione delle prove, attraverso la verifica che ogni mezzo diretto alla formazione delle prove sia acquisito regolarmente, nei casi ed entro i limiti previsti dalla legge
Suprema Corte di Cassazione sezione III ordinanza 15 giugno 2015, n. 24928 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. TERESI Alfredo – Presidente Dott. SAVINO Mariapia – rel. Consigliere Dott. GAZZARA Santi – Consigliere Dott. PEZZELLA Vincenzo – Consigliere Dott. ANDRONIO...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 15 giugno 2015, n. 24922. Il mancato o inesatto adempimento da parte del difensore di fiducia dell’incarico di partecipare al processo e di proporre impugnazione, a qualsiasi causa ascrivibile, non può essere invocato dall’imputato quale ipotesi di nullità della sentenza, poichè incombe all’imputato l’onere di scegliere un difensore professionalmente valido e di vigilare sull’esatta osservanza dell’incarico conferito
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 15 giugno 2015, n. 24922 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. TERESI Alfredo – Presidente Dott. AMORESANO Silvio – rel. Consigliere Dott. ORILIA Lorenzo – Consigliere Dott. GRAZIOSI Chiara – Consigliere Dott. ANDRONIO...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 10 giugno 2015, n. 24617. Non può ritenersi legittimo il provvedimento che disponga l’attività di ricerca e l’eventuale sequestro di documenti per individuare la fonte del giornalista senza che sia contestualmente esplicitata la situazione particolare che, a determinate condizioni, consente di superare il diritto del giornalista alla segretezza della sua fonte, ha rigettato il sequestro per carenza di interesse del sequestratario
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 10 giugno 2015, n. 24617 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MILO Nicola – Presidente Dott. DI STEFANO Pierluig – rel. Consigliere Dott. DI SALVO Emanuele – Consigliere Dott. DE AMICIS Gaetano –...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 22 giugno 2015, n. 26208. Integra il reato di riciclaggio il compimento di operazioni volte non solo ad impedire in modo definitivo, ma anche a rendere più difficile l’accertamento della provenienza del denaro attraverso un qualsiasi espediente che consista nell’aggirare la libera e normale esecuzione dell’attività posta in essere. Ne consegue che sussiste il reato di riciclaggio anche nella condotta di mero trasferimento del denaro di provenienza delittuosa da un conto corrente ad un altro conto corrente di un diverso istituto bancario
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II SENTENZA 22 giugno 2015, n. 26208 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza in data 15 aprile 2009 il Tribunale di Firenze dichiarava S.C.A. colpevole del reato di riciclaggio e lo condannava, con le circostanze attenuanti generiche, alla pena di anni due, mesi otto di reclusione ed Euro 700,00 di...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 2 luglio 2015, n. 28174. Il reato di violenza privata la condotta che consista nel compimento deliberato di manovre insidiose al fine di interferire con la libertà di determinazione della persona offesa.
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 2 luglio 2015, n. 28174 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza del 23 settembre 2013 la Corte di Appello di L’Aquila, in parziale riforma della pronunzia di primo grado emessa dal Tribunale di Teramo nel processo (svoltosi con il rito abbreviato) a carico di C.P.A. , ha dichiarato...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 2 luglio 2015, n. 28181. Integra il reato di estorsione, e non di truffa aggravata, la minaccia di un male, indifferentemente reale o immaginario, dal momento che identico è l’effetto coercitivo esercitato sul soggetto passivo, tanto che la sua concretizzazione dipenda effettivamente dalla volontà dell’agente, quanto che questa sia la rappresentazione della vittima, ancorché in contrasto con la realtà effettiva, a lei ignota
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 2 luglio 2015, n. 28181 Ritenuto in fatto 1. Con ordinanza del 10 novembre 2014 il Tribunale di Napoli, sezione riesame, ha confermato l’ordinanza emessa in data 21 ottobre 2014 dal G.I.P. dello stesso Tribunale, con la quale era stata applicata la misura della custodia cautelare in carcere...