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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza n. 11017 del 9 maggio 2013. In tema di revocatoria fallimentare le sole scritture contabili non possono essere usate dal curatore come prova del pagamento

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza n. 11017 del 9 maggio 2013 Svolgimento del processo Con atto di citazione notificato il 18 aprile 1997, la Curatela del Fallimento della s.r.l. Vende Moda chiedeva revocarsi, ai sensi della L. Fall., art. 67, comma 2, il pagamento dell’importo di L. 9.521.735, effettuato il 30 marzo 1995...

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Corte di cassazione, sezione I, sentenza 12 aprile 2013, n. 8932. Deve essere revocato fallimento che è stato dichiarato oltre l’anno dalla cancellazione della società, posto che il termine annuale di cui all’art. 10 L. fallimentare si riferisce alla dichiarazione di fallimento e non al deposito dell’istanza di fallimento.

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE I Sentenza 12 aprile 2013, n. 8932 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SALME’ Giuseppe – Presidente – Dott. SALVAGO Salvatore – Consigliere – Dott. DI AMATO Sergio – rel. Consigliere – Dott. CULTRERA Maria...

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Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza n. 9764 del 23 aprile 2013. Nelle procedure concorsuali è circoscritta l’efficacia probatoria della scritture contabili tenute regolarmente

Suppremma Corte di Cassazione  sezione VI Ordinanza n. 9764 del 23 aprile 2013 Svolgimento del processo – Motivi della decisione 1.- Il curatore del fallimento della s.r.l. Maxilift ha proposto ricorso per cassazione – affidato a due motivi – contro il decreto del Tribunale di Roma depositato in data 21.3.2011 con il quale è stata...

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Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza n. 9409 del 18 aprile 2013. Il pm può chiedere la dichiarazione di fallimento dopo la segnalazione del Tribunale

Suprema Corte di Cassazione sezioni unite sentenza n. 9409  del 18 aprile 2013 Svolgimento del processo 1. Con sentenza dell’1.7.2010 il Tribunale di Mantova, su istanza del P.M., dichiarava il fallimento della Walrosa s.r.l., che tuttavia veniva revocato dalla Corte di Appello di Brescia in data 6.12.2010. Successivamente in data 4.3.2011 l’Intesa San Paolo s.p.a....

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza n. 14261 del 26 marzo 2013. Bancarotta: le false comunicazioni sociali sono idonee a determinare il dissesto della società poi dichiarata fallita

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza n. 14261 del 26 marzo 2013 Fatto e diritto Propone ricorso per cassazione agli effetti civili, P.M., parte civile, nel procedimento iscritto a carico di P.G., C.F. e G.B. e concluso con sentenza di primo grado proscioglitiva -per assoluzione- dal reato di bancarotta fraudolenta impropria e, per prescrizione,...

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Corte di Cassazione, sezione I, ordinanza 18 marzo 2013, n. 6734. In tema di revocatoria fallimentare

La massima 1. La sproporzione delle prestazioni che, ai sensi dell’art. 67, primo comma, n. 1, legge fallim. legittima la revoca degli atti a titolo oneroso compiuti nei due anni anteriori alla dichiarazione di fallimento, va valutata ex ante, con riferimento al momento della conclusione del contratto e non ex post, al momento della revocatoria....

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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza n. 10682 del 7 marzo 2013. In tema di fallimento è possibile, finalizzato alla confisca, il sequestro dei beni del rappresentante legale

Suprema Corte di Cassazione  sezione IV sentenza n. 10682 del 7 marzo 2013 Considerato in fatto In data 27.06.2011 il pubblico ministero presso il Tribunale di Genova aveva chiesto al G.I.P. di disporre il sequestro preventivo finalizzato alla confisca, ai sensi dell’art. 322 ter c.p., di beni patrimoniali nella disponibilità. di S. M. sino alla...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 8 marzo 2013 n. 10963. Compiere anche atti di liberalità verso i dipendenti (la cena sociale offerta a tutti gli impiegati) può essere un elemento per individuare l’amministratore di fatto

Il testo integrale   Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 8 marzo 2013 n. 10963[1] Che – si legge nella sentenza – il reale dominus dell’azienda fosse Caio, il quale non solo dava direttive, ritirava incassi, disponeva trasferimenti di dipendenti, ma compiva anche atti di liberalità verso i predetti (la cena sociale offerta a tutti...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza n. 8005 del 19 febbraio 2013. In tema di bancarotta fraudolenta patrimoniale, il dolo specifico è richiesto solo per l’esposizione di passività inesistenti

Suprema Corte di Cassazione  sezione V sentenza n. 8005 del 19 febbraio 2013 Svolgimento del processo 1. T.A. è imputato del reato di cui alla L. Fall., art. 216, perchè, allo scopo di recare pregiudizio ai creditori, occultava un contratto di locazione stipulato dopo il fallimento ed ometteva di versare i relativi canoni di locazione,...

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Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 29 gennaio 2013, n. 4333. Per la sussistenza dell’elemento psicologico del reato di bancarotta fraudolenta documentale è sufficiente il dolo generico

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Sentenza 29 gennaio 2013, n. 4333 Svolgimento del processo 1. Con la sentenza impugnata veniva confermata la sentenza del Tribunale di Milano dell’11/12/2002, con la quale D.R. veniva condannata alla pena di anni due di reclusione per il reato di cui al R.D. 16 marzo 1942, n. 267, art....