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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 20 settembre 2013, n. 21627. In tema di licenziamento per giusta causa, l’immediatezza della comunicazione del provvedimento espulsivo rispetto al momento della mancanza addotta a sua giustificazione, ovvero rispetto a quello della contestazione, si configura quale elemento costitutivo del diritto al recesso del datore di lavoro

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro Sentenza 20 settembre 2013, n. 21627 IN NOME DEL POPOLO ITALIANOLA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. LAMORGESE Antonio – Presidente Dott. BANDINI Gianfranco – Consigliere Dott. CURZIO Pietro – Consigliere Dott. TRIA Lucia – Consigliere Dott. BERRINO Umberto – rel. Consigliere ha...

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Corte di Cassazione, sezione feriale, sentenza del 22 agosto 2013, n. 35424. La responsabilità penale del datore di lavoro non è esclusa per il solo fatto che sia stato designato il responsabile del servizio di prevenzione e protezione, cui sono demandati dalla legge compiti diversi intesi ad individuare i fattori di rischio, ad elaborare le misure preventive e protettive e le procedure di sicurezza relative alle varie attività aziendali.

Suprema Corte di Cassazione sezione feriale sentenza del 22 agosto 2013, n. 35424 1. Il ricorso è infondato. 1.1 Il primo motivo, con il quale il ricorrente lamenta inosservanza o erronea applicazione del D.P.R. n. 164 del 1956, artt. 10 e 79, con riferimento all’obbligo nel caso di specie di predisporre un adeguato ponteggio o...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza n. 21922 del 25 settembre 2013. Illegittimo il licenziamento per la pretesa del dipendente di avere un ordine scritto per l’esecuzione di un nuovo compito

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza n. 21922 del 25 settembre 2013 Svolgimento del processo La Corte d’appello di Milano, in parziale riforma della decisione di primo grado, dichiarava la illegittimità del licenziamento intimato in data 28 gennaio 2008 dalla T. s.r.l. alla dipendente A. P.; condannava la società appellata a reintegrare la lavoratrice...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 19 settembre 2013 n. 21454. l’invio non richiesto di un estratto conto assicurativo da parte dell’Inps se ha spinto il lavoratore a licenziarsi per raggiunti limiti di contributivi, poi verificatasi non veri, impone all’istituto di previdenza di risarcire il danno al cittadino che si è legittimamente affidato ad un documento della pubblica amministrazione

Il testo integrale   Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 19 settembre 2013 n. 21454[1]   Il danno subito dal lavoratore che sia stato indotto alla anticipata cessazione del rapporto di lavoro, a seguito di errata comunicazione dell’Inps sulla propria posizione contributiva, e che si sia visto poi rigettare la domanda di pensione di anzianità...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 18 settembre 2013 n. 21356. Non può ritenersi che il demansionamento sia legittimato dalla volontà di impedire il licenziamento in quanto mansioni dequalificanti devono essere comunque accettate (e prima ancora proposte, il che non sembra neppure essere stato dedotto) dal lavoratore

Il testo integrale   Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 18 settembre 2013 n. 21356[1] Non può ritenersi che il demansionamento sia legittimato dalla volontà di impedire il licenziamento in quanto mansioni dequalificanti devono essere comunque accettate (e prima ancora proposte, il che non sembra neppure essere stato dedotto) dal lavoratore [1] Testo scaricabile e...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza n. 20829 del 11 settembre 2013. In tema di demansionamento, al dipendente va risarcito il danno biologico permanente

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza n. 20829 del 11 settembre 2013 Svolgimento del processo La Corte di appello di Roma, in parziale riforma della sentenza di primo grado che aveva accertato la dequalificazione subita da I.R. e condannato la datrice di lavoro Intesa San Paolo s.p.a. (già San Paolo Imi s.p.a.) al risarcimento...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 17 settembre n. 21203. Legittimo il licenziamento di chi si reca ripetutamente tardi al lavoro falsificando l’orario di ingresso

Il testo integrale   Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 17 settembre 2013 n. 21203[1] I giudici di appello avevano infatti evidenziato la gravità della condotta posta in essere dal ricorrente, il quale, nel rendersi responsabile dell’addebito, era venuto meno ai doveri di correttezza nell’esecuzione del rapporto ricorrendo a timbrature false dell’orario di entrata; allontanandosi...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 13 settembre 2013 n. 37528. Lo stato di dissesto dell’imprenditore – il quale prosegua ciononostante nell’attività d’impresa senza adempiere all’obbligo previdenziale e neppure a quello retributivo – non elimina il carattere dl illiceità penale dell’omesso versamento dei contributi

Il testo integrale   Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 13 settembre 2013 n. 37528[1] Lo stato di dissesto dell’imprenditore – il quale prosegua ciononostante nell’attività d’impresa senza adempiere all’obbligo previdenziale e neppure a quello retributivo – non elimina il carattere dl illiceità penale dell’omesso versamento dei contributi. Infatti i contributi non costituiscono parte integrante...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza n. 20555 del 6 settembre 2013.

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza n. 20555 del 6 settembre 2013 Svolgimento del processo Con sentenza dei 4/2 – 10/5/2010 la Corte d’appello di Bologna ha rigettato l’impugnazione proposta dal Ministero dell’istruzione, dell’Università e della Ricerca avverso la sentenza dei giudice dei lavoro del Tribunale di Reggio Emilia che l’aveva condannato a corrispondere...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 12 settembre 2013, n. 20908. Rientra tra i doveri a carico del dirigente (nella specie direttore tecnico del settore produttivo) quello di vigilanza del rispetto delle procedure e degli adempimenti prescritti nelle fasi di lavorazione. La violazione di tale obbligo di vigilanza costituisce grave inadempimento del lavoratore, tale da minare il vincolo fiduciario nel rapporto di lavoro e costituire giusta causa di licenziamento

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 12 settembre 2013, n. 20908 Fatto G.P. – dirigente con funzioni di Direttore tecnico dell’Officina Farmaceutica di produzione della Pulitzer Italiana s.p.a. – impugnava innanzi al Tribunale di Roma il licenziamento per giusta causa e giustificato motivo oggettivo intimatogli dalla società in data 5.7.2002. L’adito giudice, con sentenza...