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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 16 ottobre 2014, n. 21917. In caso di illecito civile che abbia determinato la morte della vittima, il danno cosiddetto "catastrofale", conseguente alla sofferenza dalla stessa patita – a causa delle lesioni riportate – nell'assistere, nel lasso di tempo compreso tra l'evento che le ha provocate e la morte, alla perdita della propria vita (danno diverso sia da quello cosiddetto "tanatologico", ovvero connesso alla perdita della vita come massima espressione del bene salute, sia da quello rivendicabile jure hereditatis dagli eredi della vittima dell'illecito, poi rivelatosi mortale, per avere il medesimo sofferto, per un considerevole lasso di tempo, una lesione della propria integrità psico-fisica costituente un autonomo danno "biologico", accertabile con valutazione medico legale) deve comunque includersi, al pari di essi, nella categoria del danno non patrimoniale ex art. 2059 cod. civ., ed è risarcibile in favore degli eredi del defunto.

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 16 ottobre 2014, n. 21917 Fatto e diritto 1. Con sentenza 30.5.2012, la corte d’appello di L’Aquila ha confermato la sentenza 1.2.2006 del tribunale della stessa sede, che aveva condannato la ASL n. X L’Aquila al risarcimento del danno morale jure proprio, subito dai ricorrenti in ragione del...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 7 ottobre 2014, n. 21093. Il lavoratore che in malattia svolga altri lavori incompatibili con il proprio stato di salute: è licenziabile per giusta causa

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 7 ottobre 2014, n. 21093 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. STILE Paolo – Presidente Dott. DE RENZIS Alessandro – Consigliere Dott. BALESTRIERI Federico – rel. Consigliere Dott. DORONZO Adriana – Consigliere Dott. PATTI...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 3 ottobre 2014, n. 20955. La validita' e l'efficacia della cessione, da parte dei datori di lavoro, dei crediti maturati nei confronti dello Stato, di altre pubbliche amministrazioni o di enti pubblici economici, al fine del pagamento dei contributi previdenziali, oltre l'osservanza di specifici requisiti formali (atto pubblico o scrittura privata autenticata, in base al Regio Decreto 18 novembre 1923, n. 2240, articolo 69, sull'amministrazione e sulla contabilita' generale dello Stato) presuppongono che il credito ceduto sia certo, liquido ed esigibile, che il creditore cedente notifichi l'atto di cessione all'istituto previdenziale e all'amministrazione debitrice e che quest'ultima, entro 90 giorni dalla notifica, comunichi il riconoscimento della propria posizione debitoria, con la conseguenza che, ove risulti carente taluna delle indicate fasi o condizioni, non si verifica il perfezionamento della cessione e non puo' conseguirsi l'estinzione dell'obbligazione contributiva

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 3 ottobre 2014, n. 20955   REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. STILE Paolo – Presidente Dott. DE RENZIS Alessandro – rel. Consigliere Dott. BALESTRIERI Federico – Consigliere Dott. DORONZO Adriana – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 2 ottobre 2014, n. 20826. Lo svolgimento di un'attività lavorativa autonoma, come quella di collaborazione coordinata e continuativa, suscettibile di redditività, fa cessare lo stato di bisogno connesso alla disoccupazione involontaria e comporta il venir meno tanto del diritto all'indennità di disoccupazione quanto del diritto all'indennità di mobilità

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 2 ottobre 2014, n. 20826 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. COLETTI DE CESARE Gabriella – Presidente Dott. DE RENZIS Alessandro – rel. Consigliere Dott. DORONZO Adriana – Consigliere Dott. PATTI Adriano Piergiovanni –...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 1 ottobre 2014, n. 20735. Vanno riconosciuti i danni da lesione del diritto all'assunzione. In sostanza, il soggetto che vince un concorso pubblico non può vedersi negare il posto su contestazioni sollevate dalla società e se questo dovesse accadere va risarcito

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 1 ottobre 2014, n. 20735   REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROSELLI Federico – Presidente Dott. MAISANO Giulio – rel. Consigliere Dott. MANNA Antonio – Consigliere Dott. BALESTRIERI Federico – Consigliere Dott. BUFFA...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 1 ottobre 2014, n. 20734. La prova, che grava sul lavoratore, dell'esposizione all'amianto in misura superiore alle soglie previste dalla legge "deve essere valutata in termini di ragionevole certezza, nel senso che, esclusa la rilevanza della mera possibilita' di una concentrazione di fibre qualificata, questa puo' essere ravvisata in presenza di un elevato grado di probabilita

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 1 ottobre 2014, n. 20734 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. STILE Paolo – Presidente Dott. DE RENZIS Alessandro – Consigliere Dott. BANDINI Gianfranco – Consigliere Dott. DORONZO Adriana – Consigliere Dott. AMENDOLA Fabrizio...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 25 settembre 2014, n. 20230. In tema del mobbing lavorativo, i presupposti affinché questo si possa configurare. A tal fine è necessario che siano stati messi in essere nei confronti del lavoratore comportamenti di carattere persecutorio protratti nel tempo, che ci sia un evento lesivo, che questo sia stato causato dalle vessazione continue e che sia presente l'elemento soggettivo.

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 25 settembre 2014, n. 20230   REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. LAMORGESE Antonio – Presidente Dott. VENUTI Pietro – Consigliere Dott. TRIA Lucia – rel. Consigliere Dott. PATTI Adriano Piergiovanni – Consigliere Dott....