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La presenza di un testamento che contenga soltanto attribuzioni a titolo di legato idonee ad esaurire l’asse relitto

Corte di Cassazione, civile, Sentenza|6 novembre 2023| n. 30802.

In tema di successione ereditaria, la presenza di un testamento che contenga soltanto attribuzioni a titolo di legato idonee ad esaurire l’asse relitto non esclude la successione legittima, la quale sussiste anche quando è priva di un positivo contenuto patrimoniale, siccome destinata ad operare sia al fine di individuare la responsabilità per i debiti ereditari e per gli obblighi gravanti sull’erede, sia al fine di decidere sulla sorte dei beni appartenenti al de cuius, ma ignorati dalle disposizioni testamentarie, ovvero sopravvenuti alla data di redazione della scheda, i quali sono destinati a devolversi secondo le regole della successione ab intestato, una volta esclusa la possibilità di individuare una diversa istituzione di erede nelle previsioni di ultima volontà

Il fallimento di una delle parti che si verifichi nel giudizio di Cassazione non determina l’interruzione del processo
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Il fallimento di una delle parti che si verifichi nel giudizio di Cassazione non determina l’interruzione del processo

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|6 novembre 2023| n. 30785.

Il fallimento di una delle parti che si verifichi nel giudizio di Cassazione non determina l'interruzione del processo ex artt. 299 e ss. c.p.c., trattandosi di procedimento dominato dall'impulso d'ufficio, con la conseguenza che non vi è un onere di riassunzione del giudizio nei confronti della curatela fallimentare; questo non esclude, tuttavia, che il curatore del fallimento (dal 15 luglio 2022 il curatore della liquidazione giudiziale) possa intervenire nel giudizio di legittimità al fine di tutelare gli interessi della massa dei creditori, sia pure nei limiti delle residue facoltà difensive riconosciute dalla legge.

In caso di azione giudiziale del socio per la restituzione del finanziamento
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In caso di azione giudiziale del socio per la restituzione del finanziamento

Corte di Cassazione, civile, Sentenza|6 novembre 2023| n. 30802.

In caso di azione giudiziale del socio per la restituzione del finanziamento effettuato in favore della società, il giudice del merito deve verificare se la situazione di crisi prevista dall’art. 2467, comma 2, cod. civ. (eccessivo squilibrio nell’indebitamento o situazione finanziaria in cui sarebbe stato ragionevole un conferimento) sussista, oltre che al momento della concessione del finanziamento, anche a quello della decisione, trattandosi di fatto impeditivo del diritto alla restituzione del finanziamento rilevabile dal giudice d’ufficio, in quanto oggetto di un’eccezione in senso lato, sempre che la situazione di crisi risulti provata “ex actis”, secondo quanto dedotto e prodotto in giudizio

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Le spese processuali sostenute dal terzo chiamato in causa iussu iudicis

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|6 novembre 2023| n. 30771.

Le spese processuali sostenute dal terzo chiamato in causa iussu iudicis ex articolo 107 del Cpc, salvo che non ricorrano ragioni per la compensazione di esse, vanno poste a carico della parte soccombente e quindi dell'attore, a nulla rilevando che questi non abbia formulato domanda alcuna nei confronti del terzo.

Il godimento esclusivo della cosa comune da parte di uno dei compossessori
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Il godimento esclusivo della cosa comune da parte di uno dei compossessori

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|6 novembre 2023| n. 30765.

In tema di compossesso il godimento esclusivo della cosa comune da parte di uno dei compossessori non è, di per sé, idoneo a far ritenere lo stato di fatto così determinatosi funzionale all'esercizio del possesso "ad usucapionem" “e non anche, invece, conseguenza di un atteggiamento di mera tolleranza da parte dell'altro compossessore, risultando necessario, a fini della usucapione, la manifestazione del dominio esclusivo sulla “res communis” da parte dell'interessato attraverso un'attività durevole, apertamente contrastante ed inoppugnabilmente incompatibile con il possesso altrui, gravando l'onere della relativa prova su colui che invochi l'avvenuta usucapione del bene.

Qualora due giudizi tra le stesse parti abbiano a oggetto un medesimo rapporto giuridico e uno dei due pervenga al giudicato
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Qualora due giudizi tra le stesse parti abbiano a oggetto un medesimo rapporto giuridico e uno dei due pervenga al giudicato

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|6 novembre 2023| n. 30784.

Qualora due giudizi tra le stesse parti abbiano a oggetto un medesimo rapporto giuridico e uno dei due pervenga al giudicato, l'accertamento di una situazione giuridica comune ad entrambe le cause preclude il riesame del punto accertato e risolto con il suddetto giudicato, quand'anche il giudizio successivo sia instaurato per finalità diverse da quelle costituenti lo scopo e il "petitum" del primo.

Procedura di sfratto per morosità nel caso di mancato pagamento degli oneri accessori
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Procedura di sfratto per morosità nel caso di mancato pagamento degli oneri accessori

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|6 novembre 2023| n. 30811.

È ammesso il ricorso alla procedura di sfratto per morosità, al di là della stessa dizione letterale dell'articolo 658 del codice di procedura civile, anche nel caso di mancato pagamento degli oneri accessori della locazione e ciò considerando che questi sono ormai divenuti parte essenziale nel quadro sinallagmatico del contratto e, come tali, parificati, nel trattamento processuale, al canone di locazione.

Usucapione del diritto di servitù di passaggio e le opere materiali
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Usucapione del diritto di servitù di passaggio e le opere materiali

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|25 ottobre 2023| n. 29555.

Ai fini dell'usucapione del diritto di servitù di passaggio non è necessaria la sussistenza di specifiche opere materiali ulteriori rispetto a quella (ad esempio il tracciato, la strada, la rampa, la scala) su cui il passaggio preteso è possibile, ma è sufficiente l'evidenza dell'inequivoco collegamento funzionale tra l'opera in sé destinata al passaggio e il preteso fondo dominante.

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I capitoli del giuramento decisorio e la loro formulazione

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|25 ottobre 2023| n. 29614.

I capitoli del giuramento decisorio devono essere formulati in modo che il destinatario possa, a sua scelta, giurare e vincere la lite o non giurare e perderla, sicché, a seguito della prestazione del giuramento, al giudice non resta che verificare l'an iuratum sit, per accogliere o respingere la domanda sul punto che ne ha formato oggetto; ne deriva l'inammissibilità di una capitolazione che non sia formulata in senso favorevole alla parte cui il giuramento è stato deferito ma, al contrario, prefiguri la sua soccombenza sia ove presti il giuramento, sia ove vi si sottragga.

La controversia avente ad oggetto la liquidazione degli onorari e la giurisdizione del giudice italiano
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La controversia avente ad oggetto la liquidazione degli onorari e la giurisdizione del giudice italiano

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|25 ottobre 2023| n. 29575.

La controversia avente ad oggetto la liquidazione degli onorari per l'attività di patrocinio legale, prestata nell'ambito di un giudizio svoltosi dinanzi ad un ufficio giudiziario italiano, rientra nella giurisdizione del giudice italiano, poiché, alla stregua dei criteri stabiliti dall'art. 7 del reg. (UE) n. 1215 del 2012 per le controversie in materia contrattuale, il luogo di esecuzione dell'obbligazione dedotta in giudizio si identifica con quello in cui i servizi sono stati o avrebbero dovuto essere prestati in base al contratto.