C’è identità di funzioni tra terrazza a livello e lastrico solare e vanno dunque considerati di proprietà comune Ordinanza 23 agosto 2017, n. 20287 Data udienza 11 luglio 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BIANCHINI Bruno – Presidente Dott....
Categoria: Comunione
Corte di Cassazione, sezione II civile, ordinanza 23 agosto 2017, n. 20283
In tema di spese di conservazione della cosa comune, l’articolo 1110 cod. civ., escludendo ogni rilievo dell’urgenza o meno dei lavori, stabilisce che il partecipante alla comunione, il quale, in caso di trascuranza degli altri compartecipi o dell’amministratore, abbia sostenuto spese necessarie per la conservazione della cosa comune, ha diritto al rimborso, a condizione di...
Corte di Cassazione, sezione II civile, sentenza 4 settembre 2017, n. 20713
L’installazione “ex novo” di un ascensore in un edificio in condominio (le cui spese, a differenza di quelle relative alla manutenzione e ricostruzione dell’ascensore già esistente, vanno ripartite non ai sensi dell’art. 1124 c.c., ma secondo l’art. 1123 c.c., ossia proporzionalmente al valore della proprietà di ciascun condomino) costituisce innovazione che può essere deliberata dall’assemblea...
Corte di Cassazione, sezione II civile, sentenza 6 dicembre 2016, n. 24957
Il consorzio di edifici, diffuso nelle località turistiche, per la dottrina si distingue tra obbligatorio (per legge o per finalità collettive) e facoltativo (nascente da contratto). Al consorzio si applicano le norme sulla comunione prevista dagli articoli 1100 e seguenti del Codice civile che riguardano la proprietà comune a più persone. Le norme sul condominio...
Corte di Cassazione, sezione II civile, sentenza 28 settembre 2016, n. 19215
L’edificio di cui parla l’articolo 1117 del Cc (parti comuni dell’edificio) non è dato dall’insieme delle sole sue parti comuni, nel senso che queste si identifichino con quello, ma è il tutto, cioè una unità fisico-economica complessa e compiuta che racchiude ogni porzione, di proprietà comune o individuale del fabbricato medesimo Suprema Corte di Cassazione...
Corte di Cassazione, sezione II civile, sentenza 14 novembre 2016, n. 23127
In tema di tutela del diritto di comproprieta’, vige il principio della concorrenza di pari poteri gestori in capo a tutti i comproprietari, per cui ciascuno di essi e’ legittimato ad agire contro chi vanti (come nella specie) diritti di godimento sul bene, attesa la comunanza d’interessi tra tutti i contitolari del bene medesimo, tale...
Corte di Cassazione, sezione VI civile, sentenza 3 novembre 2016, n. 22285
Il condomino che vuole staccarsi dall’impianto di riscaldamento centralizzato deve dimostrare che, con la sua “autonomia”, non danneggia gli altri condòmini né dal punto di vista economico né per quanto riguarda il rendimento dell’impianto. Suprema Corte di Cassazione sezione VI civile sentenza 3 novembre 2016, n. 22285 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO...
Corte di Cassazione, sezione II civile, sentenza 30 giugno 2016, n. 13450
La sentenza resa sulla domanda possessoria non ha autorità di cosa giudicata nel giudizio petitorio: le due azioni sono caratterizzate da diversità di “petitum” e “causa petendi”, giacché il giudizio petitorio è volto alla tutela della proprietà o di altro diritto reale, mentre il giudizio possessorio tende soltanto al ripristino dello stato di fatto mediante...
Corte di Cassazione, sezione II civile, sentenza 16 giugno 2016, n. 12474
In tema di accertamento delle quote di partecipazione sui beni comuni biosogna individuare i beni comuni divisibili e formare, in relazione ad essi, le relative porzioni in applicazione delle regole previste dagli artt. 1100 e ss e dalle norme sulla divisione ereditaria, giusta il richiamo espresso contenuto nell’art. 1116 cc. In particolare, avrebbe dovuto considerare...
Corte di Cassazione, sezione II civile, sentenza 1 giugno 2016, n. 11427
Le delibere assembleari del condominio devono essere interpretate secondo i canoni ermeneutici stabiliti dall’articolo 1362 c.c. e ss., privilegiando, innanzitutto, l’elemento letterale, e quindi, nel caso in cui esso si appalesi insufficiente, gli altri criteri interpretativi sussidiari indicati dalla legge, tra cui quelli della valutazione del comportamento delle parti e della conservazione degli effetti dell’atto,...