Buoni fruttiferi cointestati recanti la clausola “pari facoltà di rimborso”
Articolo

Buoni fruttiferi cointestati recanti la clausola “pari facoltà di rimborso”

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|8 marzo 2024| n. 6379.

In materia di buoni postali fruttiferi cointestati recanti la clausola “pari facoltà di rimborso”, in caso di morte di uno dei cointestatari, ciascun cointestatario superstite è legittimato a ottenere il rimborso dell'intera somma portata dal documento, non trovando applicazione l'articolo 187, comma 1, del Dpr 1° giugno 1989, n. 256 del 1989 che, in tema di libretti di risparmio, impone la necessaria quietanza di tutti gli aventi diritto, atteso che i buoni fruttiferi circolano “a vista” e tale diversa natura impedisce l'applicazione analogica della citata disciplina.

Fideiussione del credito vantato da una banca nei confronti del proprio correntista
Articolo

Fideiussione del credito vantato da una banca nei confronti del proprio correntista

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|12 marzo 2024| n. 6532.

Nel caso di fideiussione prestata a garanzia del credito vantato da una banca nei confronti del proprio correntista, il versamento da parte del cofideiussore della somma dovuta sul conto corrente del debitore principale, ove l'imputazione del pagamento consenta di riferirlo all'obbligazione fideiussoria e risulti l'inesistenza di altri debiti tra garante e garantito, ha efficacia estintiva del debito, e fa sorgere il diritto di regresso ex art. 1954 c.c. nei confronti degli altri cofideiussori, il cui fatto costitutivo è rappresentato dall'estinzione del debito principale per effetto del depauperamento del patrimonio del solvens oltre la propria quota, considerata la ratio della norma di impedire il corrispondente indebito arricchimento dei condebitori.

Azione di responsabilità degli amministratori nei confronti di una pluralità di soggetti
Articolo

Azione di responsabilità degli amministratori nei confronti di una pluralità di soggetti

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|12 marzo 2024| n. 6589.

In tema di responsabilità degli amministratori di società, ove la relativa azione venga proposta nei confronti di una pluralità di soggetti, in ragione della comune partecipazione degli stessi, anche in via di mero fatto, alla gestione amministrativa e contabile, tra i convenuti non si determina una situazione di litisconsorzio necessario, attesa la natura solidale della obbligazione dedotta in giudizio che, dando luogo ad una pluralità di rapporti distinti, anche se collegati tra loro, esclude l’inscindibilità delle posizioni processuali, consentendo quindi di agire separatamente nei confronti di ciascuno degli amministratori.

Iscrizione nel ruolo generale civile di un atto di appello diverso da quello che si sarebbe dovuto iscrivere
Articolo

Iscrizione nel ruolo generale civile di un atto di appello diverso da quello che si sarebbe dovuto iscrivere

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|12 marzo 2024| n. 6450.

L’iscrizione nel ruolo generale civile di un atto di appello diverso da quello che si sarebbe dovuto iscrivere, pur non determinando l’improcedibilità dell’impugnazione, dà luogo ad una nullità non sanabile, risultando tale atto radicalmente inidoneo al raggiungimento dello scopo, con l’ulteriore conseguenza che, a tutela del diritto di difesa della controparte, alcuna efficacia sanante può accordarsi alla successiva “sostituzione” dell’atto introduttivo originario con una versione emendata dello stesso

Richiesta di autorizzazione da parte del terzo in caso di nuovo ulteriore credito al debitore
Articolo

Richiesta di autorizzazione da parte del terzo in caso di nuovo ulteriore credito al debitore

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|13 marzo 2024| n. 6685

Il fideiussore, il quale intenda far valere l'esclusione della propria responsabilità, ai sensi dell'articolo 1956 del codice civile, deve provare la sussistenza delle condizioni ivi indicate, cioè, deve dimostrare che, successivamente alla prestazione della fideiussione per obbligazioni future, il creditore abbia fatto credito al terzo, senza la sua autorizzazione, pur essendo consapevole dell'intervenuto peggioramento delle sue condizioni economiche; l'onere di richiedere quell'autorizzazione non sussista se la conoscenza delle difficoltà economiche in cui versa il debitore principale è comune o può presumersi tale.

Rito del lavoro e la riformulazione dei capitoli di prova testimoniale
Articolo

Rito del lavoro e la riformulazione dei capitoli di prova testimoniale

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|12 marzo 2024| n. 6470.

Nel rito del lavoro, la riformulazione dei capitoli di prova testimoniale, attività funzionale ad emendare un'irregolarità che non consente l'ammissione delle istanze istruttorie, è possibile, previa assegnazione del termine perentorio di cinque giorni anteriore all'udienza di discussione ex art. 420, comma 6, c.p.c., la cui inosservanza comporta la decadenza dalla richiesta prova testimoniale.

Il CTU può acquisire tutti i documenti necessari al fine di rispondere ai quesiti sottopostigli
Articolo

Il CTU può acquisire tutti i documenti necessari al fine di rispondere ai quesiti sottopostigli

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|6 marzo 2024| n. 5997.

In materia di consulenza tecnica d’ufficio, il consulente nominato dal giudice, nei limiti delle indagini commessegli e nell’osservanza del contraddittorio delle parti, può acquisire, anche prescindendo dall’attività di allegazione delle parti - non applicandosi alle attività del consulente le preclusioni istruttorie vigenti a loro carico - tutti i documenti necessari al fine di rispondere ai quesiti sottopostigli, a condizione che non siano diretti a provare i fatti principali dedotti a fondamento della domanda e delle eccezioni che è onere delle parti provare e salvo, quanto a queste ultime, che non si tratti di documenti diretti a provare fatti principali rilevabili d’ufficio

La differenza tra evizione parziale e evizione limitativa
Articolo

La differenza tra evizione parziale e evizione limitativa

Corte di Cassazione, civile, Sentenza|6 marzo 2024| n. 6027.

La differenza tra evizione parziale e evizione limitativa consiste nel fatto che la prima, per la quale vale la garanzia di cui agli articoli 1483 e 1484 del codice civile, si sostanzia nella perdita, in tutto o in parte, della cosa venduta mentre la seconda, riconducibile all'articolo 1489 del codice civile, si sostanzia in una restrizione del godimento del bene, il quale resta, però, integro nella sua identità strutturale.

Efficacia del contratto subordinata all’ottenimento da parte del promissario acquirente di una autorizzazione amministrativa
Articolo

Efficacia del contratto subordinata all’ottenimento da parte del promissario acquirente di una autorizzazione amministrativa

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|6 marzo 2024| n. 5976.

Nel caso in cui le parti subordinino gli effetti di un contratto preliminare di compravendita immobiliare alla condizione che il promissario acquirente ottenga da un ente pubblico la necessaria autorizzazione amministrativa, la relativa condizione è qualificabile come "mista", dipendendo la concessione dei titoli abilitativi urbanistici non solo dalla volontà della Pa, ma anche dal comportamento del promissario acquirente nell'approntare la relativa pratica, sicché la mancata concessione del titolo comporta le conseguenze previste in contratto, senza che rilevi, ai sensi dell'articolo 1359 del codice civile, un eventuale comportamento omissivo del promissario acquirente, sia perché tale disposizione è inapplicabile nel caso in cui la parte tenuta condizionatamente ad una data prestazione abbia anch'essa interesse all'avveramento della condizione, sia perché l'omissione di un'attività in tanto può ritenersi contraria a buona fede e costituire fonte di responsabilità, in quanto l'attività omessa costituisca oggetto di un obbligo giuridico, e la sussistenza di un siffatto obbligo deve escludersi per l'attività di attuazione dell'elemento potestativo in una condizione mista, con conseguente esclusione dell'obbligo di considerare avverata la condizione.

Proprietà le azioni a difesa ed il mutamento della domanda
Articolo

Proprietà le azioni a difesa ed il mutamento della domanda

Corte di Cassazione, civile, Sentenza|6 marzo 2024| n. 5986.

La causa petendi nelle azioni a difesa del diritto di proprietà e degli altri diritti reali di godimento, individuandosi questi solo in base al loro contenuto (cioè, il bene che ne costituisce l'oggetto), si identifica con il diritto stesso e non, come nei diritti di credito, con il titolo che ne costituisce la fonte (contratto, successione, usucapione e altro), la cui deduzione, necessaria ai fini della prova del diritto, non ha alcuna funzione di specificazione della domanda; conseguentemente, l'allegazione, nel corso del giudizio o in appello, di un titolo di acquisto diverso, quale l'usucapione, rispetto a quello inizialmente dedotto, non importa mutamento della domanda e della situazione giuridica con essa fatta valere.