Suprema Corte di Cassazione sezione V Sentenza 10 gennaio 2014, n. 646 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FERRUA Giuliana – Presidente Dott. OLDI Paolo – Consigliere Dott. LAPALORCIA Grazia – Consigliere Dott. VESSICHELLI Maria – Consigliere Dott. DEMARCHI ALBENGO...
Categoria: Sentenze – Ordinanze
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 23 gennaio 2014, n. 1365. In tema di scontro tra veicoli, l’accertamento che il conducente di uno di essi abbia attraversato un incrocio regolato da semaforo emittente luce rossa comporta il superamento della presunzione di concorrente responsabilità di cui all’art. 2054 cod. civ., non essendo tenuto il conducente dell’altro veicolo, che impegna il semaforo con il verde, ad osservare l’obbligo di una particolare circospezione, come nel caso di attraversamento con il giallo
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 23 gennaio 2014, n. 1365 Svolgimento del processo 1.- Con la decisione ora impugnata, pubblicata il 12 novembre 2007, la Corte d’Appello di Milano ha rigettato l’appello proposto da T.M. avverso la sentenza del Tribunale di Milano del 3 giugno 2003. Il Tribunale era stato adito dal T....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 9 gennaio 2014, n. 194. La pubblicazione su un quotidiano di una foto di persona arrestata, estratta dalle foto segnaletiche effettuate dalle forze dell’ordine ma priva dei numeri identificative propri delle foto segnaletiche, non costituisce foto di persona in stato di detenzione qualora il giudice l’abbia ritenuta non diversa dalle comuni foto identificative, con la conseguenza che per la liceita’ della pubblicazione della stessa non valgono le disposizioni previste dal codice deontologico dei giornalisti (articolo 8), richiamate dall’articolo 12 del codice della privacy; mentre, trattandosi della diffusione per finalita’ giornalistiche dell’immagine, quale dato personale sottoposto allo stesso trattamento dei dati identificativi anagrafici, di persona cui e’ attribuito un reato, la pubblicazione e’ essenziale per l’esercizio del diritto di cronaca in relazione all’interesse pubblico alla identificazione del soggetto e deve rispettare, come nella specie accertato dal giudice del merito, gli ulteriori limiti della pertinenza e della continenza
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 9 gennaio 2014, n. 194 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BERRUTI Giuseppe Maria – Presidente Dott. MASSERA Maurizio – Consigliere Dott. TRAVAGLINO Giacomo – Consigliere Dott. CARLUCCIO Giuseppa – rel. Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 24 gennaio 2014, n. 1468. In tema investimento da parte di un treno dell’auto di quest’ultimo nei pressi di un passaggio a livello privo di custodia. Nonostante la mancanza di segnalazioni, accertata la consapevolezza, che il titolare dell’autovettura, diversamente da quanto lui sosteneva, della presenza del passaggio a livello, con la conseguenza che, fermandosi con la propria auto nella zona dei binari, violava la elementare norma di diligenza che impone a chiunque di non effettuare soste o fermate in tale zona. La riconducibilità del fatto dannoso alla condotta dello stesso danneggiato, ha comportato di conseguenza il rigetto delle domande risarcitorie, sia sotto il profilo dell’art. 2043, sia sotto il profilo della invocata responsabilità oggettiva, atteso che il fatto del danneggiato integra gli estremi del caso fortuito di cui all’art. 2051 c.c.
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 24 gennaio 2014, n. 1468 In fatto e in diritto Nella causa indicata in premessa, é stata depositata la seguente relazione: “1. – La sentenza impugnata (Corte d’appello di Brescia 09/07/2012, non notificata), confermando quella di primo grado, attribuiva alla condotta imprudente dell’allora appellante (odierno ricorrente), sotto il...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 24 gennaio 2014 n. 1464. La disposizione dettata dall’art. 1469-bis c.c., terzo comma, n. 19 si interpreta nel senso che il legislatore, nelle controversie tra consumatore e professionista, abbia stabilito la competenza territoriale esclusiva del giudice del luogo della sede o del domicilio elettivo del consumatore, presumendo vessatoria la clausola che individui come sede del foro competente una diversa località
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 24 gennaio 2014 n. 1464[1] La disposizione dettata dall’art. 1469-bis c.c., terzo comma, n. 19 si interpreta nel senso che il legislatore, nelle controversie tra consumatore e professionista, abbia stabilito la competenza territoriale...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 22 gennaio 2014, n. 1312. Una volta provato l’inadempimento consistente nell’inesatta esecuzione della prestazione di sicurezza nonché la correlazione fra tale inadempimento ed il danno, la prova che tutto era stato approntato ai fini dell’osservanza del precetto dell’art. 2087 cod. civ. e che gli esiti dannosi erano stati determinati da un evento imprevisto e imprevedibile deve essere fornita dal datore di lavoro. La prova liberatoria a carico del datore di lavoro va, poi, generalmente correlata alla quantificazione della diligenza ritenuta esigibile, nella predisposizione delle misure di sicurezza, imponendosi, di norma, allo stesso l’onere di provare l’adozione di comportamenti specifici i quali, ancorché non risultino dettati dalla legge (o altra fonte equiparata), siano suggeriti da conoscenze sperimentali e tecniche, dagli “standard” di sicurezza normalmente osservati o trovino riferimento in altre fonti analoghe
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 22 gennaio 2014, n. 1312 Svolgimento del processo La Corte di appello, giudice del lavoro, di L’Aquila, con sentenza n. 822/2010 del 25/6/2010, decidendo sull’appello proposto da C.L. nei confronti di Ci.Gi. e della Carige Assicurazioni S.p.A. (chiamata in garanzia dal Ci. ) nonché sull’appello incidentale proposto da...
Corte di Cassazione, sezione feriale, sentenza 2 gennaio 2014, n. 34. Va annullata per difetto di notifica la sentenza d’appello pronunciata in contumacia sulla base del decreto di irreperibilità emesso in primo grado, senza dunque aver proceduto a nuove ricerche dell’imputato né all’emissione di un nuovo decreto
Suprema Corte di Cassazione sezione feriale sentenza 2 gennaio 2014, n. 34 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE FERIALE PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SIOTTO Maria Cristina – Presidente Dott. DUBOLINO Pietro – Consigliere Dott. BARBARISI Maurizio – Consigliere Dott. ANDREAZZA Gastone – Consigliere Dott. DI...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 24 gennaio 2014 n. 3572. In un campeggio la struttura mobile agganciata al suolo deve ritenersi abusiva soltanto quando l’aggancio non è temporaneo
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 24 gennaio 2014 n. 3572[1] Ai sensi dell’articolo 3, comma 1, lettera e), n. 5), del Dpr n. 380 del 2001, il reato di costruzione edilizia abusiva è configurabile anche nell’ipotesi di installazione di case mobili aventi una destinazione duratura per soddisfare esigenze abitative. Tuttavia...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 23 gennaio 2014, n. 1355. La responsabilità del Ministero della salute per i danni conseguenti ad infezioni da virus HBV, HIV e HCV contratte da soggetti emotrasfusi è di natura extracontrattuale, né sono ipotizzabili, al riguardo, figure di reato tali da innalzare i termini di prescrizione (epidemia colposa o lesioni colpose plurime)
La massima La responsabilità del Ministero della salute per i danni conseguenti ad infezioni da virus HBV, HIV e HCV contratte da soggetti emotrasfusi è di natura extracontrattuale, né sono ipotizzabili, al riguardo, figure di reato tali da innalzare i termini di prescrizione (epidemia colposa o lesioni colpose plurime); ne consegue che il diritto al...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 23 gennaio 2014, n. 1394. L’eventuale confessione, contenuta nel modulo di constatazione amichevole del sinistro sottoscritto dal responsabile del danno proprietario del veicolo assicurato e – come tale – litisconsorte necessario, non ha valore di piena prova nemmeno nei confronti del confitente, ma deve essere liberamente apprezzata dal giudice, in applicazione della regola racchiusa nell’art. 2733 cod. civ., comma 3, secondo cui, in caso di litisconsorzio necessario, la capacità probatoria della confessione resa da alcuni soltanto dei litisconsorti è, per l’appunto, affidata alla prudente valutazione del giudice
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 23 gennaio 2014, n. 1394 In fatto e in diritto Nella causa indicata in premessa, é stata depositata la seguente relazione: “1. – La sentenza impugnata (Tribunale di Bari – sez. di Modugno 09/02/2012, notificata il 08/03/2012), rigettando l’appello dell’odierno ricorrente, condivideva integralmente la sentenza con cui il...