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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 8 aprile 2014, n. 8197. L'impugnazione del licenziamento proposta in sede stragiudiziale, pur non avendo carattere negoziale, è tuttavia atto unilaterale tra vivi a contenuto patrimoniale e ad essa, pertanto, a norma dell'art. 1324 cod. civ., si applicano le disposizioni che regolano i contratti, ivi compresa la norma di cui all'art. 1392 cod. civ. secondo la quale si estende alla procura la forma prescritta per il contratto che il rappresentante deve concludere, essendo tale norma – che non presuppone la natura bilaterale o plurilaterale dell'atto – perfettamente compatibile con gli atti unilaterali. È invece incompatibile con gli atti unilaterali che devono essere compiuti entro un termine perentorio (e con gli atti interruttivi della prescrizione) la retroattività della ratifica sancita dall'art. 1392 cod. civ., posto che le esigenze di certezza sottese alla fissazione dei termini di prescrizione e decadenza non sono conciliabili con l'instaurazione di una situazione di pendenza suscettibile di protrarsi in maniera indeterminata, ben oltre la loro scadenza, e la cui durata rimarrebbe nell'esclusiva disponibilità del "dominus"

Suprema Corte di Cassazione sezione Lavoro sentenza  8 aprile 2014, n. 8197 Svolgimento del processo Con sentenza depositata il 7 luglio 2011 la Corte d’appello di Roma, in riforma della sentenza del Tribunale di Rieti, ha dichiarato il ricorrente D.M. decaduto dall’impugnazione del licenziamento a lui intimato dalla società Faceo Italia con lettera ricevuta dal...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 8 aprile 2014, n. 8152. Il potere di decidere se tenere o meno in vita gli effetti dell'attività negoziale, mediante la ratifica, spetta esclusivamente al rappresentato. L'inefficacia degli atti compiuti dal rappresentante senza potere è quindi rilevabile solo su eccezione di quest'ultimo e non d'ufficio

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza  8 aprile 2014, n. 8152  Svolgimento del processo La s.r.l. Edilsette Costruzioni (d’ora in avanti E. Costruzioni) ha notificato alla s.p.a. Assicurazioni Generali (AG) decreto ingiuntivo n. 30626/2004 del Tribunale di Milano, recante condanna al pagamento di Euro 752.000,00, in forza di polizza fideiussoria con cui l’ingiunta si...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 9 aprile 2014, n. 15831. Il disturbo di personalità "borderline", non connotato da intensita' e gravita' tale da potere incidere sulla capacita' di intendere e di volere in modo da porsi in nesso eziologico con il commesso reato, condizione che e' invece necessaria, secondo i principi affermati dalla sentenza delle Sezioni unite 25/1/05, perchè a siffatte anomalie si possa attribuire rilievo ai sensi degli articoli 88 e 89 cod. pen.

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 9 aprile 2014, n. 15831 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CORTESE Arturo – Presidente Dott. CAVALLO Aldo – rel. Consigliere Dott. CASSANO Margherita – Consigliere Dott. MAZZEI Antonella P. – Consigliere Dott. LA...

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COrte di Cassazione, sezione III, sentenza 9 aprile 2014, n. 8264. Il diritto di riscatto previsto dall'art. 39 della legge n. 392 del 1978, analogamente al riscatto nella materia agraria, integra un diritto potestativo che si esercita per il tramite di una dichiarazione unilaterale recettizia di carattere negoziale, attraverso la quale si determina ex lege l'acquisto della proprietà dell'immobile a favore del retraente. Tale dichiarazione può essere effettuata anche con l'atto di citazione diretto a far valere il diritto di riscatto, ed in tale seconda ipotesi la procura speciale ad litem, conferita al difensore per promuovere il relativo giudizio, non gli conferisce anche la legittimazione sostanziale per effettuare, in rappresentanza del titolare del diritto, la dichiarazione unilaterale recettizia di retratto, salvo che detta procura sia redatta in calce o a margine dell'atto di citazione, nel cui testo sia contenuta la dichiarazione di riscattare l’immobile, in quanto la parte, con la sottoscrizione della procura, fa proprio tale contenuto

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza  9 aprile 2014, n. 8264 Svolgimento del processo 1. La s.a.s. Supermarket del legno conveniva in giudizio, davanti al Tribunale di Milano, la s.p.a. Cristallo, nonché G.A. e Ad. e – premesso di condurre in locazione una parte di un più ampio immobile di proprietà delle convenute G....

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 10 aprile 2014, n. 8462. In tema di intermediazione finanziaria, la violazione dei doveri di informazione del cliente e di corretta esecuzione delle operazioni che la legge pone a carico dei soggetti autorizzati alla prestazione dei servizi di investimento finanziario (nella specie, in base all'art. 6 della legge n. 1 del 1991) può dar luogo a responsabilità precontrattuale, con conseguenze risarcitorie, ove dette violazioni avvengano nella fase antecedente o coincidente con la stipulazione del contratto di intermediazione destinato a regolare i successivi rapporti tra le parti (c.d. "contratto quadro", il quale, per taluni aspetti, può essere accostato alla figura del mandato); può dar luogo, invece, a responsabilità contrattuale, ed eventualmente condurre alla risoluzione del contratto suddetto, ove si tratti di violazioni riguardanti le operazioni di investimento o disinvestimento compiute in esecuzione del "contratto quadro"; in ogni caso, deve escludersi che, mancando una esplicita previsione normativa, la violazione dei menzionati doveri di comportamento possa determinare, a norma dell'art. 1418, primo comma, cod. civ., la nullità del cosiddetto "contratto quadro" o dei singoli atti negoziali posti in essere in base ad esso

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza  10 aprile 2014, n. 8462 Svolgimento del processo 1.- Con la sentenza impugnata la Corte di appello di Brescia ha rigettato l’appello proposto da S.B. contro la sentenza del Tribunale di Brescia che aveva respinto la sua domanda formulata nei confronti della s.p.a. San Paolo IMI avente ad...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 8 aprile 2014, n. 8129. Respinta la domanda risarcitoria di un motociclista, il quale, alla guida del proprio motociclo, nell'accingersi ad una svolta verso sinistra, passava sopra un tombino che presentava una superficie liscia, ragion per cui la moto, persa aderenza, piegava verso terra, causandone la caduta, con conseguenti danni alla sua persona e al mezzo meccanico

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza  8 aprile 2014, n. 8129 I fatti A.P., nel convenire in giudizio dinanzi al tribunale di Torino l’omonimo comune, espose che, nel marzo del 2004, alla guida del proprio motociclo, nell’accingersi ad una svolta verso sinistra, passava sopra un tombino che presentava una superficie liscia, ragion per cui la...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 8 aprile 2014, n. 8153. È vero che dal contratto di sponsorizzazione nasce un rapporto caratterizzato da un rilevante carattere fiduciario, nell'ambito del quale assumono particolare importanza i doveri di correttezza e buona fede di cui agli art. 1175 e 1375 cod. civ., e che tali doveri possono indurre a individuare obblighi ulteriori o integrativi rispetto a quelli tipici del rapporto. Ma non è sufficiente allo scopo richiamare generici doveri di salvaguardia degli interessi e dell'immagine dello sponsor, senza alcuna specificazione e prova dei comportamenti pregiudizievoli, della loro accessorietà rispetto all'accordo di sponsorizzazione e dei loro concreti effetti lesivi per lo sponsor, al fine di poterli considerare oggetto di obblighi di comportamento patrimonialmente valutabile ai sensi dell'art. 1174 cod. civ., tali da giustificare una richiesta di risarcimento dei danni

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza  8 aprile 2014, n. 8153 Svolgimento del processo Con atto di citazione notificato il 26 maggio 2003 la s.p.a. Como Calcio ha convenuto davanti al Tribunale di Milano la s.p.a. Temporary, chiedendone la condanna al pagamento di Euro 178.218,67, a saldo del corrispettivo promessole tramite un contratto di...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 27 marzo 2014, n. 7210. Il locatore deve risarcire i danni, a titolo di lucro cessante, all'impresa affittuaria nel caso in cui essa dimostri che la diminuzione del fatturato sia dipesa dalla cattiva manutenzione dell'immobile

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 27 marzo 2014, n. 7210 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SEGRETO Antonio – Presidente Dott. TRAVAGLINO Giacomo – Consigliere Dott. FRASCA Raffaele – Consigliere Dott. STALLA Giacomo Maria – rel. Consigliere Dott. ROSSETTI...

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Consiglio di Stato, sezione III, sentenza n. 1126 del 10 marzo 2014. L'omessa o tardiva impugnazione preclude la risarcibilità di danni

Consiglio di Stato sezione III sentenza n. 1126 del 10 marzo 2014 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Terza) ha pronunciato la presente SENTENZA (…) FATTO e DIRITTO 1.- Le società ricorrente e Ricorrente 2 si erano rivolte al T.A.R. di Latina, con ricorso notificato il...