Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 13 febbraio 2015, n. 2942 Svolgimento del processo I sig.ri R. G. e F. C. chiesero alla Corte d’appello di Napoli, con ricorso congiunto del 23 settembre 2011, la dichiarazione di efficacia nella Repubblica Italiana della sentenza 30 settembre 2009 con la quale il Tribunale Ecclesiastico Regionale Campano...
Categoria: Sentenze – Ordinanze
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 3 febbraio 2015, n. 1917. Non è il datore di lavoro a doversi assumere la responsabilità per l'incidente avvenuto sul luogo di lavoro nel caso in cui la colpa debba essere ricondotta esclusivamente al lavoratore senza possibilità di equivoci
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 3 febbraio 2015, n. 1917 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. LAMORGESE Antonio – Presidente Dott. NOBILE Vittorio – Consigliere Dott. DORONZO Adriana – Consigliere Dott. LORITO Matilde – Consigliere Dott. DE MARINIS Nicola –...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 16 febbraio 2015, n. 3042. Ai fini del risarcimento del danno spettante ai compratore per i vizi della cosa venduta, l'art. 1494 c.c. pone una presunzione a carico del venditore di conoscenza di detti vizi, anche se occulti, per cui l'obbligo della garanzia è escluso soltanto se il venditore fornisca la prova liberatoria di avere ignorato senza sua colpa i vizi medesimi. Ne deriva quindi che mentre sull'acquirente incombe l'onere della prova, oltreché della tempestività della denuncia, anche dell1 esistenza dei vizi e delle conseguenze dannose lamentate, il venditore deve offrire la prova liberatoria.
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 16 febbraio 2015, n. 3042 Svolgimento del processo Con atto notificato il 20.3.2003, Se.Gi. conveniva in giudizio avanti il G.d.P. di Roma, S.L. deducendo di avere acquistato da quest’ultimo, in data 10.4.2002, un’autovettura usata, immatricolata nel 1996, per il prezzo di Euro 8.000,00 e che subito dopo il...
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 4 febbraio 2015, n. 1972. La facoltà di ritrattare o di modificare la dichiarazione di successione dopo la notifica dell'avviso di liquidazione sposta sul contribuente l'onere della prova circa la correttezza della modifica prospettata, senza alcun onere aggiuntivo in capo all'ufficio
Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 4 febbraio 2015, n. 1972 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MERONE Antonio – Presidente Dott. CHINDEMI Domenico – Consigliere Dott. SAMBITO Maria Giovanna Concetta – Consigliere Dott. MELONI Marina – Consigliere Dott. TERRUSI...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 16 febbraio 2015, n. 6785. La diffamazione tramite internet costituisca un'ipotesi di diffamazione aggravata ai sensi dell'art. 595 c.p., comma 3, in quanto commessa con altro (rispetto alla stampa) mezzo di pubblicità idoneo a determinare quella maggior diffusività dell'offesa che giustifica un più severo trattamento sanzionatorio
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 16 febbraio 2015, n. 6785 Ritenuto in fatto 1. Con la sentenza impugnata la Corte d’appello di Napoli ha confermato la condanna di E.M. per il reato di diffamazione commesso ai danni di P.P. mediante il caricamento in internet in condivisione con gli altri utenti della rete di...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 5 febbraio 2015, n. 5633. Il ricorso alla parola “incompetente” durante l’assemblea condominiale rappresenta una legittima critica verso l’operato dell’amministratore del condominio
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE V SENTENZA 5 febbraio 2015, n. 5633 Ritenuto in fatto Con la sentenza impugnata veniva confermata la sentenza del Giudice di pace di Forlì del 18/07/2012, con la quale E. P. era ritenuta responsabile del reato di cui all’art. 594 cod. pen., commesso in Forlì il 17/11/2009, nel...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 4 febbraio 2015, n. 5326. Costituisce sfregio permanente contemplato nella seconda ipotesi del n.4 del comma secondo dell'art.583 c.p., un qualsiasi nocumento che, senza determinare la più grave conseguenza della deformazione, importi un turbamento irreversibile dell'armonia e dell'euritmia delle linee del viso, per tale intendendosi quella parte del corpo che va dalla fronte all'estremità del mento e dall'uno all'altro orecchio. Ne deriva che, se pure non ogni alterazione della fisionomia del viso costituisca sfregio, sono certamente tali le alterazioni che ne turbino l'armonia con effetto sgradevole o di ilarità, anche se non di ripugnanza: il tutto rapportato ad un osservatore comune, di gusto normale e di media sensibilità
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE V SENTENZA 4 febbraio 2015, n. 5326 Ritenuto in fatto Con sentenza in data 19.6.13 la Corte di Appello di Lecce riformava la sentenza emessa dal GUP presso il Tribunale del luogo, appellata da C. M., ritenuto responsabile del reato di lesioni (art.582-583-585 C.P. ascrittogli per aver cagionato a R.G....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 3 febbraio 2015, n. 4949. In tema di reati concernenti l'inosservanza dei provvedimenti del questore, impositivi del divieto di accesso ai luoghi ove si svolgono manifestazioni sportive o dell'obbligo di comparizione presso un ufficio di polizia durante lo svolgimento di dette manifestazioni, il controllo giurisdizionale sulla legittimità formale di essi si esaurisce nella fase della convalida da parte del Gip, con la conseguenza che l'omessa presentazione, in tale sede, delle eccezioni relative alla legittimità del provvedimento questorile, o il rigetto delle stesse da parte del giudice e, poi, eventualmente, della Corte di Cassazione, attribuisce al provvedimento amministrativo convalidato una sorta di giudicato interno, non più censurabile in sede cognitiva
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 3 febbraio 2015, n. 4949 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. DI NICOLA Vito – Consigliere Dott. RAMACCI Luca – rel. Consigliere Dott. PEZZELLA Vincenzo – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 13 febbraio 2015, n. 6467. Il fatto di recarsi in più occasioni presso un Istituto penitenziario, simulando la presenza di un inesistente titolo professionale ed accedendovi al fine di colloquiare con un detenuto dal quale si è appena ricevuta la nomina, dunque per compiere un atto tipico ed esclusivo di esercizio della professione di avvocato, costituisce un comportamento idoneo a creare la pubblica percezione del concreto esercizio della professione forense o, comunque, l'apparenza di un'attività svolta da un soggetto regolarmente abilitato. Il delitto previsto dall'art. 348 cod. pen., avendo natura istantanea, non esige un'attività continuativa od organizzata, ma si perfeziona con il compimento anche di un solo atto tipico o proprio della professione abusivamente esercitata
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 13 febbraio 2015, n. 6467 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza emessa in data 8 maggio 2014 la Corte d’appello di L’Aquila ha confermato la sentenza del Tribunale di Teramo in data 8 maggio 2009, che all’esito di rito abbreviato condannava B.O. alla pena di mesi tre di...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 4 febbraio 2015, n. 5171. Applicazione delle aggravanti per chi fingendosi un mago commetta violenza sessuale e truffi delle signore approfittando del loro stato di «disperazione»
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 4 febbraio 2015, n. 5171 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SQUASSONI Claudia – Presidente Dott. AMORESANO Silvio – Consigliere Dott. ORILIA Lorenzo – Consigliere Dott. GAZZARA Santi – Consigliere Dott. MENGONI Enrico...