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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 21 novembre 2011, n. 24436. Per la determinazione dell’assegno divorzile, non rileva il tenore di vita goduto in costanza di matrimonio, in quanto tale assetto economico è un valore meramente sintomatico e non decisivo, ma viene in rilievo la condizione patrimoniale al momento del divorzio.

La massima Nella previsione dell’assegno di mantenimento, nonchè ai fini della sua quantificazione, va tenuto conto anche del contributo dato dall’ex coniuge allo sviluppo della capacità patrimoniale del coniuge su cui grava l’obbligo di corresponsione, considerato al momento della pronuncia di divorzio e non della cessazione della convivenza, avendo anche l’assetto economico stabilito nelle condizioni...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza del 10 gennaio 2012, n. 197. Testimonianza diretta ed indiretta

La massima Le dichiarazioni del teste “de relato” vanno considerate alla stregua di un indizio – nel senso di prova indiretta sul fatto – e devono formare oggetto di particolare verifica, la quale impone il controllo dell’attendibilità, non solo del soggetto dichiarante, ma anche di quello di riferimento, sia quando quest’ultimo confermi, sia quando smentisca...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 2 febbraio 2012, n. 4443. Non integra il reato di favoreggiamento della prostituzione la condotta di chi pubblica sul sito web gli annunci di donne che si offrono per incontri sessuali, senza porre in essere nessuna cooperazione, ma limitandosi a ricevere l’annuncio e svolgendo un semplice servizio a favore di queste e non della prostituzione

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III PENALE Sentenza 2 febbraio 2012, n. 4443 Ritenuto in fatto Il Gup presso il Tribunale di Gorizia, con sentenza del 13/5/2010, resa a seguito di rito abbreviato, dichiarava M. N. colpevole del reato di cui agli artt. 81, 110 c.p., 3 co. 2 n.8, e 4, co. 1, n....

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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 10 febbraio 2012 n. 5404. Guida in stato di ebbrezza per l’ubriaco trovato al volante che dorme in sosta

Corte di cassazione – Sezione IV penale – Sentenza 10 febbraio 2012 n.5404. Guida in stato di ebbrezza per l’ubriaco al volante che dorme in sosta   Il testo integrale[1] Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 10 febbraio 2012 n. 5404 Secondo la S.C. nella circolazione stradale la fermata costituisce solo una fase della circolazione,...

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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza del 30 gennaio 2012, n. 3563. Con riferimento ai lavori svolti in esecuzione di un contratto di appalto o di prestazione d’opera, è vero che il dovere di sicurezza è riferibile, oltre che al datore di lavoro (di regola l’appaltatore, destinatario delle disposizioni antinfortunistiche), anche al committente, con conseguente possibilità, in caso di infortunio, di intrecci di responsabilità, coinvolgenti anche il committente medesimo.

La massima Con riferimento ai lavori svolti in esecuzione di un contratto di appalto o di prestazione d’opera, è vero che il dovere di sicurezza è riferibile, oltre che al datore di lavoro (di regola l’appaltatore, destinatario delle disposizioni antinfortunistiche), anche al committente, con conseguente possibilità, in caso di infortunio, di intrecci di responsabilità, coinvolgenti...

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Corte di Cassazione, sezione III, ordinanza 2 febbraio 2012, n. 1493. Allo straniero, sia esso residente o meno in Italia, è sempre consentita l’azione risarcitoria che può essere fatta valere, senza alcuna disparità di trattamento rispetto al cittadino italiano, non solo contro il danneggiante, ma anche con l’azione diretta nei confronti dell’assicurazione o del Fondo di Garanzia per le vittime della strada.

La massima Allo straniero, sia esso residente o meno in Italia, è sempre consentito, a prescindere da qualsiasi condizione di reciprocità, domandare al giudice italiano il risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale derivato dalla lesione di diritti inviolabili della persona (quali il diritto alla salute e ai rapporti parentali o familiari), avvenuta in Italia,...

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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 8 febbraio 2012 n. 4927. Per sostituire la detenzione domiciliare con il lavoro socialmente utile è sufficiente che il condannato non si opponga e non è necessaria la sua richiesta.

Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 8 febbraio 2012 n. 4927 La Suprema Corte di cassazione, con la sentenza in commento, nega che incomba sul condannato l’obbligo, non solo di fare domanda per il lavoro socialmente utile, ma anche di indicare l’ente presso il quale svolgere l’attività e di ottenerne il consenso....

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza del 17 gennaio 2012, n. 542. La prescrizione civile si allunga con l’astratta configurabilità del reato..

La massima Nel caso in cui l’illecito civile sia considerato dalla legge come reato perseguibile a querela, l’eventuale più lunga prescrizione prevista per l’illecito penale si applica anche all’azione di risarcimento (art. 2947 co. 3, c.c.) sebbene la querela non sia stata presentata, ma a condizione che il Giudice civile accerti incidenter tantum gli estremi...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 7 febbraio 2012, n. 4703. E’ legittima la misura cautelare dell’interdizione dall’esercizio dell’attività ex articolo 13, d.lgs. 231/2001 irrogata ad uno studio professionale.

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II PENALE Sentenza 7 febbraio 2012, n. 4703 IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SECONDA SEZIONE PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. GIUSEPPE MARIA COSENTINO – Presidente Dott. DOMENICO GENTILE – Consigliere – Dott. MARGHERITA TADDEI – Rel. Consigliere – Dott. DOMENICO CHINDEMI – Consigliere...

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Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 24 novembre 2011, n. 24841. In tema di adempimento contrattuale, la parte adempiente che abbia agito richiedendo l’esecuzione del contratto in forma specifica, ha la facoltà di invocare, in sostituzione dell’originaria pretesa, la facoltà di recesso ai sensi dell’art. 1385 comma 2 c.c.

La massima In tema di adempimento contrattuale, la parte adempiente che abbia agito richiedendo l’esecuzione del contratto in forma specifica, ha la facoltà di invocare, in sostituzione dell’originaria pretesa, la facoltà di recesso ai sensi dell’art. 1385 comma 2 c.c., in quanto il recesso costituisce un diritto della parte che sopravvive alla domanda di adempimento....