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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza n. 14530 del 10 giugno 2013. Nessuna responsabilità dei sanitari se il paziente rifiuta il ricovero

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza n. 14530 del 10 giugno 2013 Svolgimento del processo M.G.C., R.P. e P.L. agirono in giudizio risarcitorio contro la ASL Roma (omissis), la dottoressa M.T. e la Regione Lazio sostenendo che il decesso della propria congiunta F.P. era da attribuirsi all’omissione, da parte dei medici del pronto soccorso...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza n. 14838 del 13 giugno 2013. Banca responsabile per aver informato con ritardo il cliente dell’assegno rubato

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza n. 14838 del 13 giugno 2013   SVOLGIMENTO DEL PROCESSO Con citazione notificata in data 13 aprile 1992, la Banca A. I. conveniva in giudizio, davanti al Tribunale di Brindisi, S. O. perchè fosse condannato al pagamento della somma di lire 10.000.000, importo di un assegno (negoziato dalla...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 12 giugno 2013, n. 14758. In tema di licenziamento, ricorre l’ipotesi dello scarso rendimento qualora sia risultata provata, sulla scorta della valutazione complessiva dell’attività resa dal lavoratore ed in base agli elementi dimostrati dal datore di lavoro, una evidente violazione della diligente collaborazione dovuta dal dipendente

La massima In tema di licenziamento, ricorre l’ipotesi dello scarso rendimento qualora sia risultata provata, sulla scorta della valutazione complessiva dell’attività resa dal lavoratore ed in base agli elementi dimostrati dal datore di lavoro, una evidente violazione della diligente collaborazione dovuta dal dipendente – ed a lui imputabile – in conseguenza dell’enorme sproporzione tra gli...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza n. 25809 del 12 giugno 2013. Risponde di evasione fiscale anche il prestanome della società oltre all’amministratore di fatto

Suprema Corte di Cassazione sezione III penale sentenza n. 25809 del 12 giugno 2013   Ritenuto in fatto 1. A. L. e B. A. propongono ricorso per cassazione avverso la sentenza in epigrafe con la quale la corte di appello di Roma, in riforma di quella sentenza di primo grado del 7 maggio 2010 ha...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza n. 14643 dell’11 giugno 2013. Illegittimo il licenziamento se la causa del superamento del periodo di comporto è l’ansia da mobbing del lavoratore

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza n. 14643 dell’11 giugno 2013 SVOLGIMENTO DEL PROCESSO 1. Con sentenza 15.07.08 il Tribunale di Pistoia, accogliendo la domanda di C. S. proposta nei confronti della datrice di lavoro società P. s.p.a., dichiarava illegittimo il licenziamento a lei intimato in data 24.03.2004 per superamento del periodo di comporto,...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 13 giugno 2013 n. 26017?. Tentato omicidio per il marito che spara alla moglie perché passava ore al telefono con un servizio di cartomanzia a pagamento. No all’aggravante per futili motivi

     Il testo integrale   [1]   [1] Testo consultabile e scaricabile dal sito del Sole24Ore – Guida al diritto –  http://www.diritto24.ilsole24ore.com/guidaAlDiritto/penale/sentenzeDelGiorno/2013/06/no-ai-futili-motivi-per-il-marito-che-spara-alla-moglie-perche-chiama-la-cartomante-a-pagamento.html   Archivio sentenze diritto penale   Sentenze – ordinanze  Cassazione penale 2011/   Sentenze – ordinanze  Cassazione penale 2012/   Sentenze – ordinanze  Cassazione penale 2013/    

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza n. 14756 del 12 giugno 2013. Qualora il dipendente sia vittima di un infortunio è illegittimo il licenziamento per superamento del periodo di comporto

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro n. 14756 del 12 giugno 2013 SVOLGIMENTO DEL PROCESSO 1. D. G. dipendente della N. srl, esercente attività di produzione e commercializzazione del pane, come operaio cat. A3 ex CCNL Panificazione Industria, il 22.8.2003, nel recarsi dal posto di lavoro in Ospedale poiché bisognoso di cure urgenti, subiva un...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza n. 16566 del 12 aprile 2013. In tema di induzione indebita è sufficiente la promessa di pagamento per la consumazione

  SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE VI PENALE Sentenza 12 aprile 2013, n. 16566 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SERPICO Francesco – Presidente – Dott. CITTERIO Carlo – Consigliere – Dott. DI STEFANO Pierluig – rel. Consigliere – Dott....

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Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 13 giugno 2013, n. 25939. In caso di concorso di reati puniti con sanzioni omogenee sia nel genere che nella specie per i quali sia riconosciuto il vincolo della continuazione, l’individuazione del concreto trattamento sanzionatorio per il reato ritenuto dal giudice più grave non può comportare l’irrogazione di una pena inferiore nel minimo a quella prevista per uno dei reati-satellite

      Corte di cassazione, S.U.P., sentenza 13 giugno 2013 n. 25939[1]   In caso di concorso di reati puniti con sanzioni omogenee sia nel genere che nella specie per i quali sia riconosciuto il vincolo della continuazione, l’individuazione del concreto trattamento sanzionatorio per il reato ritenuto dal giudice più grave non può comportare...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 13 giugno 2013 n. 26007. Laddove il giudizio penale si sia concluso con una pronuncia di condanna in primo grado e vi sia anche condanna in favore della parte civile, il giudice dell’appello – nel prendere atto di una causa estintiva del reato verificatasi nelle more del giudizio di secondo grado – è tenuto a pronunciarsi, ai sensi dell’art. 578 c.p.p. sull’azione civile

    Testo integrale   Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 13 giugno 2013 n. 26007[1]   Laddove il giudizio penale si sia concluso con una pronuncia di condanna in primo grado e vi sia anche condanna in favore della parte civile, il giudice dell’appello – nel prendere atto di una causa estintiva del reato...