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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 20 maggio 2014, n. 11079. Una volta ritenuta accertata la sussistenza della duplice circostanza della visibilità del pericolo e della evitabilità dello stesso mediante l'adozione di una condotta più prudente – in ordine al carattere colposo della condotta tenuta nella specie dal danneggiato, giacché, in caso di sinistri riconducibili a situazioni di pericolo connesse alla struttura o alle pertinenze della strada stessa, la conseguente responsabilità derivante dal difetto di manutenzione può essere attenuata o esclusa in funzione dell'accertamento della concreta possibilità per l'utente danneggiato di percepire o prevedere con l'ordinaria diligenza la situazione di pericolo. E, nel compiere tale ultima valutazione, si dovrà tener conto che quanto più questo è suscettibile di essere previsto e superato attraverso l'adozione di normali cautele da parte del danneggiato, tanto più il comportamento della vittima incide nel dinamismo causale del danno, sino ad interrompere il nesso eziologico tra la condotta attribuibile al responsabile e l'evento dannoso

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza  20 maggio 2014, n. 11079 Ritenuto in fatto 1.- P.S. conveniva in giudizio, dinanzi al Tribunale di Taranto, B.A. , B.C. , B.M. e l’Amministrazione Provinciale di Taranto, chiedendone la condanna al risarcimento del danno subito allorché, sulla strada provinciale (omissis) , la sua macchina operatrice, trasportata su...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 17 maggio 2014, n. 10842. Risoluzione del contratto di locazione per inadempimento del conduttore, per aver adibito l'immobile locato a dormitorio di cittadini extracomunitari

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 17 maggio 2014, n. 10842 Svolgimento del processo L’INPDAI (locatore) convenne in giudizio il G. (conduttore di un immobile adibito a rimessa di proprietà dell’attore) perché fosse dichiarato risolto il contratto di locazione per inadempimento del conduttore, che aveva adibito l’immobile locato a dormitorio di cittadini extracomunitari e vi...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 20 maggio, n. 11036. Il contenuto dell'atto pubblico prevale sul preliminare, ma quest'ultimo può in astratto essere utilizzato per indagare sulla comune intenzione delle parti

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 20 maggio, n. 11036 Svolgimento del processo Con citazione 12.7.1996 Sas S. di S.C. e C., premesso che con rogito 14.7.1995 aveva acquistato da F.G. un vecchio fabbricato distrutto dal sisma del 1980 con adiacente orto, sito alla Piazza Casanova o Piazza del Popolo alla frazione Vassi di...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 8 maggio 2014, n. 18957. Va riconosciuta la scriminante, per l'illecito comportamento altrui, al padre che in occasione di un «incontro assistito» con la figlia aggredisca la Polizia municipale (presente a fini di vigilanza), nel caso in cui, a seguito di intemperanze verbali, gli agenti per identificarlo lo conducano in caserma senza che ve ne sia necessità, così impedendogli l'incontro settimanale con la minore

Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 8 maggio 2014, n. 18957 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AGRO’ Antonio – Presidente Dott. CAPOZZI Angelo – Consigliere Dott. DI SALVO Emanuele – Consigliere Dott. BASSI Alessand – Consigliere Dott. PATERNO’ RADDUSA...

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Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 20 maggio 2014, n. 11128. Nel regime della rilevazione della questione di competenza, di cui all'art. 38 cod. proc. civ., nel testo sostituito dalla legge n. 69 del 2009, ove l'opponente a decreto ingiuntivo abbia sollevato un'eccezione di incompetenza inderogabile, in ragione del foro del consumatore, soltanto all'udienza di prima comparizione ai sensi dell'art. 183 cod. proc. civ., anziché nell'atto di citazione in opposizione, e, dunque, tardivamente, il potere di rilevazione ufficioso della stessa eccezione di incompetenza deve essere esercitato necessariamente ed espressamente dal giudice nella detta udienza, ai sensi del terzo comma dello stesso art. 38; in mancanza, la competenza resta radicata avanti al giudice adito, dovendosi escludere che l'esercizio espresso del potere ufficioso per la questione di competenza tardivamente sollevata dalla parte non occorra in ragione del già esercitato potere da parte di quest'ultima, giacché detto esercizio deve considerarsi, per la sua tardività, tamquam non esset

Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 20 maggio 2014, n. 11128 Fatto e diritto Ritenuto che con ricorso per regolamento di competenza notificato il 6 giugno 2013 G.C. , titolare dell’ambulatorio odontoiatrico Hospitadella, sito in (omissis) , ha chiesto che la Corte di cassazione dichiari la competenza del Tribunale di Padova, sezione distaccata di...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 20 maggio 2014, n. 11090. Allorquando nel corso del giudizio di opposizione all'esecuzione il diritto per cui si procede esecutivamente, fondato su titolo esecutivo giudiziale ancora sub iudice, risulta negato parzialmente da una successiva sentenza di merito pur non definitiva emessa nel giudizio in cui se ne discute, o per riconoscimento della parziale inesistenza originaria o per riconoscimento di una parziale inesistenza in forza di fatto estintivo sopravvenuto fatto valere in quel giudizio, il giudice dell'esecuzione che decida l'opposizione deve rigettarla per la parte di credito riconosciuta esistente e accoglierla per la parte residua, dichiarando a seconda dei casi il momento al quale risale l'accertata inesistenza. Tale principio si applica anche nel caso in cui l'esecuzione sia stata iniziata sulla base di decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo e l'opposizione ad esso venga accolta parzialmente, siccome si evince anche dal secondo comma dell'art. 653 c.p.c.

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III SENTENZA 20 maggio 2014, n. 11090     Ritenuto in fatto   N.F. , N.M. e P.C. hanno proposto ricorso straordinario per cassazione contro la Mantovana 1896 Credito Cooperativo s.c.a.r.l., la Banca di Credito Cooperativo di Castelgoffredo, il Banco Popolare di Verona e Novara s.c.a.r.l., la MPS Gestione Crediti...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 6 maggio 2014, n. 18745. Incorre nell'esercizio abusivo della professione l'avvocato sospeso – a seguito di una sanzione disciplinare – che continui a incontrare i detenuti suoi assistiti. Il colloquio in carcere costituisce, infatti, un atto tipico e riservato agli avvocati, né può scriminare la condotta sostenere di aver parlato d'altro, in quanto gli incontri sono stati comunque resi possibili dal «rapporto difensivo».

Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 6 maggio 2014, n. 18745 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AGRO’ Antonio S. – Presidente Dott. SERPICO Francesco – Consigliere Dott. PAOLONI Giacomo – Consigliere Dott. LEO Guglielmo – rel. Consigliere Dott. APRILE...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza del 9 maggio 2014, n. 10105. Ai sensi dell’art. 10 L. Fall., ai fini della decorrenza del termine annuale entro il quale può essere dichiarato il fallimento di un'impresa svolta in forma societaria, occorre fare riferimento alla data della sua effettiva cancellazione dal registro delle imprese, a nulla rilevando nei confronti dei terzi il diverso momento in cui la relativa domanda sia stata presentata presso il registro delle imprese

  Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza del 9 maggio 2014, n. 10105 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE ha pronunciato la seguente: sentenza sul ricorso 19363/2012 proposto da: S.F., in proprio quale socia della società fallita – ricorrente – contro EQUITALIA SUD S.P.A FALLIMENTO...