Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 13 ottobre 2014, n. 42835 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FUMO Maurizio – Presidente Dott. LAPALORCIA Grazia – Consigliere Dott. DE MARZO Giuseppe – Consigliere Dott. POSITANO Gabriel – rel. Consigliere Dott....
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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 13 ottobre 2014, n. 42550. Il rilascio della concessione in sanatoria determina la estinzione dei soli reati contravvenzionali previsti dalle norme urbanistiche vigenti e non riguarda gli altri reati concernenti aspetti delle costruzioni aventi una oggettivita' giuridica diversa rispetto a quella della mera tutela urbanistica del territorio
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 13 ottobre 2014, n. 42550 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MANNINO Saverio F. – Presidente Dott. DI NICOLA Vito – Consigliere Dott. GAZZARA Santi – rel. Consigliere Dott. ACETO Aldo – Consigliere...
Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 28 ottobre 2014, n. 44895. In tema di custodia cautelare, la sentenza della Corte cost. n. 32 del 2014, dichiarativa dell'incostituzionalità del D.L. n. 272 del 2005, artt. 4 bis e 4 vicies ter, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 49 del 2006, concernente il trattamento sanzionatorio unificato per le droghe leggere e per le droghe pesanti, con la conseguente reviviscenza del trattamento sanzionatorio differenziato previsto dal D.P.R. n. 309 del 1990, per i reati aventi ad oggetto le droghe leggere e per quelli concernenti le droghe pesanti, non comporta la rideterminazione retroattiva, ora per allora dei termini di durata massima per le precedenti fasi del procedimento, ormai esaurite prima della pubblicazione della sentenza stessa, attesa l'autonomia di ciascuna fase
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE SENTENZA 28 ottobre 2014, n. 44895 Svolgimento del processo 1. P.R. è stato ristretto in stato di custodia cautelare in carcere a seguito dell’ordinanza del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Cagliari in data 17 maggio 2013, in relazione a reati continuati di detenzione e cessione illecita...
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 17 ottobre 2014, n. 21989. Ai fini dell'assoggettamento o meno ad IRAP, il giudice non può limitarsi ad affermare che l'attività è esercitata dal contribuente senza ausilio di dipendenti e con attrezzature minimali ed essenziali, omettendo al contempo di specificare quali siano le attrezzature nonché il motivo per cui le stesse possono ritenersi essenziali alla detta attività: siffatta omissione, infatti, rende impossibile ogni controllo sull'esattezza e sulla logicità del ragionamento che ha condotto il giudice medesimo alla formazione del proprio convincimento
Suprema Corte di Cassazione sezione Tributaria sentenza 17 ottobre 2014, n. 21989 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CAPPABIANCA Aurelio – Presidente Dott. CIGNA Mario – rel. Consigliere Dott. FERRO Massimo – Consigliere Dott. FEDERICO Guido – Consigliere Dott. IOFRIDA Giulia...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 28 ottobre 2014, n. 22835. In tema di pubblico impiego contrattualizzato, al dipendente vincitore del concorso per dirigente spetta, sino al conferimento del primo incarico, la differenza fra il trattamento economico fisso riconosciuto al dirigente dal contratto collettivo (stipendio tabellare, RIA, maturato economico annuo, assegno ad personam o elemento fisso, ove acquisiti) e il trattamento economico effettivamente ricevuto, con esclusione di quello accessorio (retribuzione di posizione), che è correlato all'effettiva attribuzione delle funzioni dirigenziali e all'assunzione delle connesse responsabilità
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 28 ottobre 2014, n.22835 Svolgimento del processo Con ricorso al Tribunale di Ascoli Piceno depositato il 25-10-2000 F.G. , dipendente dell’Ufficio delle Entrate di (omissis) (in area C3, con mansioni di capo del team di assistenza legale) nonché vincitore, con decorrenza giuridica dal 21-5-1992 ed economica dalla data...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 30 ottobre 2014, n. 23087. Nel caso di affitto di azienda, comprendente un immobile goduto in forza di un contratto di locazione, la sostituzione di un terzo nel rapporto giuridico preesistente di locazione non si verifica automaticamente ma come effetto o di un negozio separato fra cedente e cessionario dell'azienda ex art. 36 della legge n. 392/1978 o per effetto della presunzione posta dall'art. 2558 in base alla quale può ritenersi intervenuta, fino a prova contraria, una cessione del contratto di locazione se il locatore abbia accettato, direttamente in suo favore, il pagamento, da parte del cessionario dell'azienda, del canone di locazione
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 30 ottobre 2014, n. 23087 Fatto e diritto Rilevato che: 1. F.F. , con citazione del 6 giugno 2003, ha convenuto la s.n.c. Fatighenti di Andrea e Claudio Fatighenti, davanti al Giudice di pace di Cecina per ottenere la sua condanna alla refusione di 1.886,79 Euro. Ha dedotto...
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 17 ottobre 2014, n. 22021. L'iscrizione a ruolo e la cartella di pagamento diventano illegittime a seguito della sentenza che, accogliendo il ricorso proposto dal contribuente, annulli l'atto impositivo da esse presupposto
Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 17 ottobre 2014, n. 22021 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PICCININNI Carlo – Presidente Dott. CIRILLO Ettore – rel. Consigliere Dott. VALITUTTI Antonio – Consigliere Dott. MARULLI Marco – Consigliere Dott. TRICOMI Laura...
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 17 ottobre 2014, n. 22002. In tema di agevolazione fiscale connessa all'acquisto della prima casa, l'impegno assunto dall'acquirente, in sede di atto di acquisto, a stabilire la residenza nel comune ove è ubicato l'immobile entro il termine di diciotto mesi, va valutato tenendo conto della sopravvenienza di un caso di forza maggiore, e cioè di un ostacolo all'adempimento dell'obbligazione, caratterizzato dalla non imputabilità alla parte obbligata, e dall'inevitabilità ed imprevedibilità dell'evento, essendo, per contro, irrilevanti le motivazioni soggettive relative al mancato trasferimento della predetta residenza
Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 17 ottobre 2014, n. 22002 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MERONE Antonio – Presidente Dott. DI BLASI Antonino – Consigliere Dott. CHINDEMI Domenico – Consigliere Dott. SAMBITO Maria Giovanna Concetta – rel. Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 31 ottobre 2014, n. 23183. Con riguardo ai criteri di liquidazione del danno terminale, essendo massimo nella sua entità ed intensità, tanto che la lesione alla salute è così elevata da non essere suscettibile di recupero ed esitare nella morte, è necessario tener conto di fattori di personalizzazione. Pertanto, la relativa liquidazione non può essere effettuata attraverso la meccanica applicazione di criteri contenuti in tabelle che, per quanto dettagliate, nella generalità dei casi sono predisposte per la liquidazione del danno biologico o delle invalidità, temporanee o permanenti, di soggetti che sopravvivono all'evento dannosi; con la ulteriore precisazione che il danno terminale è comprensivo di un danno biologico da invalidità temporanea totale (sempre presente e che si protrae dalla data dell'evento lesivo fino a quella del decesso) cui può sommarsi una componente di sofferenza psichica (danno catastrofico) e che, mentre nel primo caso la liquidazione può ben essere effettuata sulla base delle tabelle relative all'invalidità temporanea, nel secondo caso risulta integrato un danno non patrimoniale di natura affatto peculiare che comporta la necessità di una liquidazione che si affidi ad un criterio equitativo puro – ancorché sempre puntualmente correlato alle circostanze del caso – che sappia tener conto della enormità del pregiudizio
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III SENTENZA 31 ottobre 2014, n. 23183 Ritenuto in fatto L.L. decedette in conseguenza delle lesioni riportate nello scontro fra il ciclomotore da lui guidato e un autocarro di proprietà della Cappelletti s.n.c., condotto da C.G. . I congiunti del L. convennero in giudizio il predetto C. , nonché la...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 30 ottobre 2014, n. 45068. Non ricorre lo stato di necessità rilevante ex art. 54 cod. pen. in presenza della mera circostanza che un soggetto tossicodipendente versi in crisi di astinenza, trattandosi della conseguenza di un atto di libera scelta e quindi evitabile da parte dell'agente. In tema di cause di giustificazione, l'allegazione da parte dell'imputato dell'erronea supposizione della sussistenza dello stato di necessità deve basarsi non già su un mero criterio soggettivo, riferito al solo stato d'animo dell'agente, bensì su dati di fatto concreti, tali da giustificare l'erroneo convincimento in capo all'imputato di trovarsi in tale stato
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 30 ottobre 2014, n. 45068 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza del 9 gennaio 2013, la Corte d’Appello di L’Aquila ha confermato la sentenza del 2 dicembre 2010, con la quale il Tribunale di Teramo, Sezione distaccata di Giulianova, ha condannato alla pena di mesi sei di reclusione...