Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 2 dicembre 2014, n. 25421 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PETTI Giovanni B. – Presidente Dott. AMENDOLA Adelaide – Consigliere Dott. AMBROSIO Annamaria – Consigliere Dott. SCARANO Luigi Alessandro – Consigliere Dott....
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 2 dicembre 2014, n. 25482. Il decorso di un periodo di prova determinato nella misura di un complessivo arco temporale, mentre non è sospeso da ipotesi di mancata prestazione lavorativa inerenti al normale svolgimento del rapporto, quali i riposi settimanali e le festività, deve ritenersi escluso in quanto preclude alle parti, sia pure temporaneamente, la sperimentazione della reciproca convenienza del contratto di lavoro, che costituisce la causa del patto di prova in relazione ai giorni in cui la prestazione non si è verificata per eventi non prevedibili al momento della stipulazione del patto stesso, quali la malattia, l'infortunio, la gravidanza ed il puerperio, i permessi, lo sciopero, la sospensione dell'attività del datore di lavoro ed il godimento delle ferie annuali. Quest'ultimo, data la sua funzione di periodo di consentire al lavoratore il recupero delle energie lavorative dopo un cospicuo periodo di attività, non si verifica di norma nel corso del periodo di prova
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 2 dicembre 2014, n. 25482 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MACIOCE Luigi – Presidente Dott. BRONZINI Giuseppe – Consigliere Dott. BALESTRIERI Federico – Consigliere Dott. DORONZO Adriana – rel. Consigliere Dott. GHINOY Paola...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 1 dicembre 2014, n. 49995. Il legale rappresentante od il gestore di una società è responsabile per le deficienze dell'organizzazione di impresa e per la mancata vigilanza sull'operato del personale dipendente, salvo che il fatto illecito non appartenga in via esclusiva ai compiti di un preposto, appositamente delegato a tali mansioni
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 1 dicembre 2014, n. 49995 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. TERESI Alfredo – Presidente Dott. SAVINO Maria Pia – rel. Consigliere Dott. GRAZIOSI Chiara – Consigliere Dott. PEZZELLA Vincenzo – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 1 dicembre 2014, n. 49991. Deve essere considerata illegittima la condanna alla demolizione del manufatto, nel caso in cui siano state abbattute mura perimetrali in contrasto con il permesso a effettuare semplici lavori di ristrutturazione.
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 1 dicembre 2014, n. 49991 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. AMORESANO Silvio – Consigliere Dott. ORILIA Lorenzo – Consigliere Dott. GENTILI Andrea – rel. Consigliere Dott. SCARCELLA...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 28 novembre 2014, n. 49735. Risponde di omicidio colposo ai danni del figlio la donna che ha consentito che il bambino viaggiasse sull'auto condotta da un soggetto in grave stato di alterazione alcolica e nella piena consapevolezza di tale condizione e che ha altresì omesso di assicurare il bambino al seggiolino e alle cinture di sicurezza durante tutto il tragitto compiuto, per aver tenuto una condotta dotata di efficacia causale rispetto all'evento e connotata, sul piano soggettivo, dalla violazione di elementari regole di prudenza e diligenza, oltre che di specifiche regole di condotta imposte dal codice della strada (art. 172, comma 10), che essa quale genitore responsabile era specificamente tenuta ad osservare
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 28 novembre 2014, n. 49735 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BRUSCO Carlo Giuseppe – Presidente Dott. BIANCHI Luisa – Consigliere Dott. BLAIOTTA Rocco Marco – Consigliere Dott. ZOSO Liana Maria Tere –...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 27 novembre 2014, n. 49472. Integra il reato di truffa la condotta del consulente fiscale che, non avendo onorato gli adempimenti tributari nell'interesse del cliente, rappresenti falsamente a quest'ultimo di averlo fatto, tanto da indurlo a rinnovargli l'incarico professionale fiduciario e a continuare a versargli il compenso pattuito, ravvisandosi in esso l'elemento tipico dell'ingiusto profitto
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 27 novembre 2014, n. 49472 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PETTI Ciro – Presidente Dott. DAVIGO Piercamillo – Consigliere Dott. RAGO Geppino – rel. Consigliere Dott. PELLEGRINO Andrea – Consigliere Dott. RECCHIONE...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 27 novembre 2014, n. 49450. Il riconoscimento del beneficio della riabilitazione non può essere negato, anche se non sia stata adempiuta l'obbligazione risarcitoria derivante dal reato, nel caso in cui il condannato provveda al mantenimento dei figli e si trovi quindi in una situazione di fatto che impedisca concretamente l'osservanza dei doveri riparatori
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 27 novembre 2014, n. 49450 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ZAMPETTI Umberto – Presidente Dott. DI TOMASSI Mariastefania – Consigliere Dott. CAVALLO Aldo – Consigliere Dott. MAZZEI Antonella P. – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 15 dicembre 2014, n. 26328. La sentenza collegiale del giudice civile priva di una delle due sottoscrizioni del presidente del collegio, ovvero dal giudice relatore è affetta la nullità sanabile, ai sensi dell'ad: 161, primo comma, cod. proc. civile, trattandosi di sottoscrizione insufficiente e non mancante, data la possibilità di ricondurla all'organo giudicante che l'ha pronunciata. Nella specie, il vizio di nullità è stato ritualmente denunciato con il ricorso in esame. Ne consegue che la sentenza deve essere cassata con rinvio al giudice collegiale in diversa composizione, per un nuovo giudizio, e anche per il regolamento delle spese della presente fase di legittimità.
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 15 dicembre 2014, n. 26328 Ritenuto in fatto – che è stata depositata in cancelleria la seguente relazione, in applicazione dell’art. 380bis cod. proc. civile: “Con atto di citazione del 22 febbraio 2001 la Italiana Confezioni s.r.l. proponeva opposizione avverso il decreto ingiuntivo 1081 /2000, emesso dal presidente...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 12 dicembre 2014, n. 26169. Nel giudizio per risarcimento dei danni cagionati a terzi da un carabiniere nell'esercizio dell'attività istituzionale di difesa della proprietà individuale, l'amministrazione pubblica passivamente legittimata, alla stregua del sistema normativo di cui agli artt. 1, 2 e 24 del r.d. 14 giugno 1934, n. 1169 (modificato dal decreto legislativo 5 ottobre 2000, n. 297), è il Ministero della Difesa, e non già il Ministero dell'Interno, riferendosi il rapporto che si stabilisce tra l'Arma dei carabinieri e quest'ultimo al solo aspetto logistico ed operativo generale dei servizi e ai progetti riguardanti la efficienza numerica dell'Arma, senza incidere sulla imputazione degli atti operativi compiuti dai carabinieri, e non rilevando a detti effetti la distinzione delle funzioni dell'Arma in militari e civili
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 12 dicembre 2014, n. 26169 Svolgimento del processo Il maresciallo dei CC P.G. , nell’inseguire B.S. che aveva visto rubare un orologio ad un automobilista, lo colpì con proiettile di pistola alla regione dorsale media, lasciandolo così afflitto da paraplegia midollare nella regione dorsale. Il B. citò in...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 11 dicembre 2014, n. 26106. Non costituisce illecito disciplinare né fattispecie determinativa di danno ingiusto – grazie alla scriminante di cui all'art. 598 co. 1 c.p., avente valenza generale nell'ordinamento – attribuire al proprio datore di lavoro in uno scritto difensivo atti o fatti, pur non rispondenti al vero, concernenti in modo diretto ed immediato l'oggetto della controversia, ancorché tale scritto contenga, in ipotesi, espressioni sconvenienti od offensive (soggette solo alla disciplina prevista dall'art. 89 c.p.c)
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 11 dicembre 2014, n. 26106 Svolgimento del processo Con sentenza depositata il 3.9.11 la Corte d’appello di Ancona rigettava il gravame interposto da B.B. contro la pronuncia con cui il Tribunale di Fermo aveva respinto l’impugnativa del licenziamento disciplinare intimato il 3.9.03 dalla Cassa di Risparmio di Fermo...