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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 8 gennaio 2015, n. 315. A seguito dell'introduzione del D.L. 146/2013 (c.d. "Svuota carceri"), il reclamo va proposto al Tribunale di sorveglianza

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE I PENALE sentenza 8 gennaio 2015, n. 315 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CHIEFFI Severo – Presidente – Dott. CAVALLO Aldo – Consigliere – Dott. LOCATELLI Giuseppe – Consigliere – Dott. MAGI Raffaello –...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 9 gennaio 2015, n. 535. Ai fini della determinazione della competenza territoriale, il luogo di consumazione del reato di omesso versamento di ritenute certificate corrisponde, di regola, a quello ove si trova la sede effettiva dell'impresa, intesa come centro della prevalente attività amministrativa e direttiva di organizzazione, coincidente o meno con la sede legale

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 9 gennaio 2015, n. 535   REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SQUASSONI Claudia – Presidente Dott. GRILLO Renato – Consigliere Dott. ORILIA Lorenzo – rel. Consigliere Dott. ACETO Aldo – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione II, 28 gennaio 2015, sentenza n. 4151. Non sussiste truffa aggravata se l’erogazione, anche a voler prescindere dal nomen ("corrispettivo"), trova causa nel servizio e di questo rappresenta la "interfaccia" di tipo economico, rendendo dunque ad essa difficilmente sovrapponibile il sintagma di totale "non corrispettività" che caratterizza i “contributi”, i “finanziamenti” o i “mutui” oggetto della aggravante di cui all'art. 640-bis cod. pen.

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II SENTENZA 28 gennaio 2015, sentenza n. 4151   Osserva   Con ordinanza del 12 settembre 2014, il Tribunale di Firenze, in accoglimento della richiesta di riesame avanzata dai soggetti interessati, ha annullato il provvedimento di sequestro preventivo per equivalente disposto nei confronti di M.C. , P.G. , B.R. e...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 29 gennaio 2015, n. 1668. Qualora alcuni dei condividenti vogliano mantenere la comunione con riferimento alle quote loro spettanti, ottenendo l'assegnazione congiunta di una quota pari alla somma delle loro singole quote, deve ritenersi sussistere, ai sensi dell'art. 729 cod. civ., un'ipotesi di porzioni diseguali, con conseguente impossibilità di procedere all'assegnazione delle quote mediante sorteggio e necessità, quindi, di disporre l'attribuzione delle stesse da parte del giudice, atteso che l'alterazione dell'originaria uguaglianza delle quote ereditarie, dovuta alla richiesta di alcuni coeredi di attribuzione di una porzione corrispondente ad una quota pari alla somma delle singole quote loro spettanti, determina un inevitabile riflesso sulle modalità di attuazione della divisione e giustifica la mancata adozione del criterio di estrazione a sorte. La volontà di alcuni dei coeredi di rimanere in comunione tra loro e la richiesta dell'erede di conseguire lo stralcio della sua sola quota costituiscono, dunque, mere modalità di realizzazione della divisione ex art. 720 cod. civ. Nella specie, da un lato, i coeredi della attuale ricorrente avevano chiesto di restare in comunione, dall'altro costei aveva chiesto di ottenere l'attribuzione della propria quota in natura, avuto riguardo alla possibilità giuridica, evidenziata dalla produzione documentale, di una divisione della villa padronale in diverse unità immobiliari.

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 29 gennaio 2015, n. 1668 Svolgimento del processo 1.- Con atto di citazione notificato il 6 luglio 1992 G.B. , premesso che il 28 marzo 1989 era deceduto il padre, Gi.Pi. , lasciando eredi legittimi la moglie, M.E. , ed i figli Fr. , F. , f. ,...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 29 gennaio 2015, n. 1674. La responsabilità dei condomini nel caso di obbligazioni pecuniarie è retta dal criterio della parziarietà, per cui le obbligazioni assunte nell'interesse del condominio si imputano ai singoli componenti soltanto in proporzione delle rispettive quote, secondo criteri simili a quelli dettati dagli artt. 752 e 1295 c.c.

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II SENTENZA 29 gennaio 2015, n. 1674 Ritenuto in fatto B.M. , partecipante al condominio di via (omissis) , quale proprietario di un magazzino al piano scantinato e di locali adibiti ad esercizio commerciale, conveniva in giudizio, innanzi al Tribunale di Velletri, il predetto condominio e i condomini singolarmente –...

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Corte di Cassazione, sezion elavoro, sentenza 15 gennaio 2015, n. 618. Per i contributi per i quali il quinquennio dalla scadenza non si è ancora maturato, il termine decennale può operare solo mediante una denuncia intervenuta nel corso del quinquennio dalla data della loro scadenza del termine per il versamento

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 15 gennaio 2015, n. 618 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. COLETTI DE CESARE Gabriella – Presidente Dott. VENUTI Pietro – Consigliere Dott. BANDINI Gianfranco – rel. Consigliere Dott. BRONZINI Giuseppe – Consigliere Dott....