Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 15 gennaio 2018, n. 1539. L’istituto della continuazione non e’ applicabile con riferimento ai reati giudicati con sentenza straniera riconosciuta nell’ordinamento italiano,
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Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 15 gennaio 2018, n. 1539. L’istituto della continuazione non e’ applicabile con riferimento ai reati giudicati con sentenza straniera riconosciuta nell’ordinamento italiano,

L’istituto della continuazione non e’ applicabile con riferimento ai reati giudicati con sentenza straniera riconosciuta nell’ordinamento italiano, producendo quest’ultima nell’ordinamento nazionale i soli effetti indicati nell’articolo 12 cod. pen., tra i quali non e’ compreso, neanche “sub specie” di effetto penale della condanna ai sensi del comma 1, n. 1 del citato art., il regime...

Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 15 gennaio 2018, n. 1525. In tema di disciplina dell’immigrazione, il delitto di cui al Decreto Legislativo 25 luglio 1998, n. 286, articolo 12
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Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 15 gennaio 2018, n. 1525. In tema di disciplina dell’immigrazione, il delitto di cui al Decreto Legislativo 25 luglio 1998, n. 286, articolo 12

In tema di disciplina dell’immigrazione, il delitto di cui al Decreto Legislativo 25 luglio 1998, n. 286, articolo 12, per la sua natura di reato di pericolo, si perfeziona per il solo fatto che l’agente pone in essere, con la sua condotta, una condizione, anche non necessaria, teleologicamente connessa al potenziale ingresso illegale dello straniero...

Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 15 gennaio 2018, n. 1531. Nel determinare, ai sensi dell’articolo 663 cod. proc. pen., la pena da eseguirsi nel caso di esistenza, a carico del medesimo soggetto, di pene temporanee detentive concorrenti, il giudice dell’esecuzione, a norma degli articoli 78 e 80 cod. pen., deve dapprima scorporare dal cumulo materiale la somma delle pene estinte per indulto
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Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 15 gennaio 2018, n. 1531. Nel determinare, ai sensi dell’articolo 663 cod. proc. pen., la pena da eseguirsi nel caso di esistenza, a carico del medesimo soggetto, di pene temporanee detentive concorrenti, il giudice dell’esecuzione, a norma degli articoli 78 e 80 cod. pen., deve dapprima scorporare dal cumulo materiale la somma delle pene estinte per indulto

Nel determinare, ai sensi dell’articolo 663 cod. proc. pen., la pena da eseguirsi nel caso di esistenza, a carico del medesimo soggetto, di pene temporanee detentive concorrenti, il giudice dell’esecuzione, a norma degli articoli 78 e 80 cod. pen., deve dapprima scorporare dal cumulo materiale la somma delle pene estinte per indulto, in quanto non...

Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 15 gennaio 2018, n. 1530. Nel procedimento di esecuzione, in caso di pluralita’ di provvedimenti eseguibili nei confronti dello stesso soggetto, la competenza appartiene al giudice che ha pronunciato la condanna divenuta irrevocabile per ultima
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Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 15 gennaio 2018, n. 1530. Nel procedimento di esecuzione, in caso di pluralita’ di provvedimenti eseguibili nei confronti dello stesso soggetto, la competenza appartiene al giudice che ha pronunciato la condanna divenuta irrevocabile per ultima

Nel procedimento di esecuzione, in caso di pluralita’ di provvedimenti eseguibili nei confronti dello stesso soggetto, la competenza appartiene al giudice che ha pronunciato la condanna divenuta irrevocabile per ultima anche se la questione attiene ad un unico e diverso titolo esecutivo. Sentenza 15 gennaio 2018, n. 1530 Data udienza 20 ottobre 2017 REPUBBLICA ITALIANA...

Corte di Cassazione, sezione prima penale, ordinanza 12 gennaio 2018, n. 991. Se, quando la pena dell’ergastolo e’ revocata in sede esecutiva e sostituita con la pena di anni trenta di reclusione, ai fini dell’eventuale scissione del cumulo giuridico delle pene la pena detentiva temporanea inflitta per reati concorrenti..
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Corte di Cassazione, sezione prima penale, ordinanza 12 gennaio 2018, n. 991. Se, quando la pena dell’ergastolo e’ revocata in sede esecutiva e sostituita con la pena di anni trenta di reclusione, ai fini dell’eventuale scissione del cumulo giuridico delle pene la pena detentiva temporanea inflitta per reati concorrenti..

Se, quando la pena dell’ergastolo e’ revocata in sede esecutiva e sostituita con la pena di anni trenta di reclusione, ai fini dell’eventuale scissione del cumulo giuridico delle pene la pena detentiva temporanea inflitta per reati concorrenti, in relazione alla quale e’ stato applicato l’isolamento diurno gia’ interamente subito, debba considerarsi espiata per intero ovvero...

Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 12 gennaio 2018, n. 988. In materia di richiesta di accesso alle misure alternative alla detenzione del condannato in espiazione dell’ergastolo e di pena detentiva temporanea inflitta per reato ostativo
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Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 12 gennaio 2018, n. 988. In materia di richiesta di accesso alle misure alternative alla detenzione del condannato in espiazione dell’ergastolo e di pena detentiva temporanea inflitta per reato ostativo

In materia di richiesta di accesso alle misure alternative alla detenzione del condannato in espiazione dell’ergastolo e di pena detentiva temporanea inflitta per reato ostativo, si è chiarito che, allorché’ si debba procedere allo scioglimento del cumulo per la verifica della già intervenuta espiazione di quest’ultima – tradottasi, per la concorrenza con la pena perpetua,...

Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 24 gennaio 2018, n. 3392. Affinché possa configurarsi il reato di omicidio del consenziente è necessario che il consenso della vittima alla propria soppressione costituisca il frutto di una deliberazione pienamente consapevole
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Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 24 gennaio 2018, n. 3392. Affinché possa configurarsi il reato di omicidio del consenziente è necessario che il consenso della vittima alla propria soppressione costituisca il frutto di una deliberazione pienamente consapevole

Affinché possa configurarsi il reato di omicidio del consenziente è necessario che il consenso della vittima alla propria soppressione costituisca il frutto di una deliberazione pienamente consapevole, non inquinata nella sua formazione da un deficit mentale di natura patologica, ciò in quanto deve sempre prevalere il diritto alla vita riconosciuto come inviolabile dall’art. 2 Cost.,...

Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 15 gennaio 2018, n. 1520. Le statuizioni relative al giudizio di comparazione tra opposte circostanze, implicando una valutazione discrezionale tipica del giudizio di merito, sfuggono al sindacato di legittimità
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Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 15 gennaio 2018, n. 1520. Le statuizioni relative al giudizio di comparazione tra opposte circostanze, implicando una valutazione discrezionale tipica del giudizio di merito, sfuggono al sindacato di legittimità

Le statuizioni relative al giudizio di comparazione tra opposte circostanze, implicando una valutazione discrezionale tipica del giudizio di merito, sfuggono al sindacato di legittimità qualora non siano frutto di mero arbitrio o di ragionamento illogico e siano invece sorrette da una congrua motivazione, quale e’ da ritenere, pur nella sua sinteticità. Sentenza 15 gennaio 2018,...

Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 15 gennaio 2018, n. 1517. Ai fini della lettura di dichiarazioni predibattimentali ai sensi dell’articolo 512 cod. proc. pen.
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Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 15 gennaio 2018, n. 1517. Ai fini della lettura di dichiarazioni predibattimentali ai sensi dell’articolo 512 cod. proc. pen.

Ai fini della lettura di dichiarazioni predibattimentali ai sensi dell’articolo 512 cod. proc. pen., l’imprevedibilità della impossibilità di ripetizione dell’atto va valutata con criterio “ex ante”, avuto riguardo non a mere possibilità o evenienze astratte ed ipotetiche, ma sulla base di conoscenze concrete, di cui la parte interessata poteva disporre fino alla scadenza del termine...

Corte di Cassazione, sezione quinta penale, sentenza 17 gennaio 2018, n. 1917. Ai fini della sussistenza della circostanza aggravante di cui all’art. 61, primo comma, n. 5, cod. pen., non rileva la idoneità astratta di una situazione, quale il tempo di notte
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Corte di Cassazione, sezione quinta penale, sentenza 17 gennaio 2018, n. 1917. Ai fini della sussistenza della circostanza aggravante di cui all’art. 61, primo comma, n. 5, cod. pen., non rileva la idoneità astratta di una situazione, quale il tempo di notte

Ai fini della sussistenza della circostanza aggravante di cui all’art. 61, primo comma, n. 5, cod. pen., non rileva la idoneità astratta di una situazione, quale il tempo di notte, ma è necessario individuare ed indicare tutte quelle ragioni che consentano di ritenere che in una determinata situazione si sia in concreto realizzata una diminuita...