In tema di reati colposi l’elemento soggettivo del reato richiede non soltanto che l’evento dannoso sia prevedibile, ma altresì che lo stesso sia evitabile dall’agente con l’adozione di regole cautelari idonee a tal fine (cosiddetto comportamento alternativo lecito), non potendo essere soggettivamente ascritto per colpa un evento che, con valutazione “ex ante”, non avrebbe potuto...
Categoria: Cassazione penale 2018
Corte di Cassazione, sezione quarta penale, sentenza 7 marzo 2018, n.10395. Obblighi di vigilanza in ordine al rispetto delle norme antinfortunistiche e all’osservanza dei comuni precetti di prudenza, perizia e diligenza qualora i lavori ricevuti in subappalto vengano, a loro volta, in parte subappaltati ad altri che operi, con mezzi artigianali
In materia di sicurezza sul lavoro, qualora i lavori ricevuti in subappalto vengano, a loro volta, in parte subappaltati ad altri che operi, con mezzi artigianali, con pochi dipendenti e senza essere dotato di strutture tali da consentire una completa autonomia operativa, mentre è ancora in funzione il cantiere per la realizzazione dell’intera opera subappaltata...
Corte di Cassazione, sezione seconda penale, sentenza 20 febbraio 2018, n. 8065. In tema di falso in scrittura privata, a seguito dell’abrogazione dell’art. 485 c.p. e della nuova formulazione dell’art. 491 c.p. ad opera del D.Lgs. 15 gennaio 2016, n. 7, permane la rilevanza penale della condotta di falsificazione di assegno
In tema di falso in scrittura privata, a seguito dell’abrogazione dell’art. 485 c.p. e della nuova formulazione dell’art. 491 c.p. ad opera del D.Lgs. 15 gennaio 2016, n. 7, permane la rilevanza penale della condotta di falsificazione di assegno, anche se dotato di clausola di non traferibilità, in quanto il titolo è comunque girabile per...
Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 22 febbraio 2018, n. 8691. L’istanza di revoca o di modifica della misura cautelare deve essere notificata alla persona offesa anche in assenza di una formale dichiarazione o lezione di domicilio.
L’istanza di revoca o di modifica della misura cautelare deve essere notificata alla persona offesa anche in assenza di una formale dichiarazione o lezione di domicilio. Sentenza 22 febbraio 2018, n. 8691 Data udienza 14 novembre 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi...
Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 20 febbraio 2018, n. 8036. Maltrattamento animali per il padrone che tenga il proprio cane per vari giorni legato con una catena dentro un box senza acqua e cibo.
Maltrattamento animali per il padrone che tenga il proprio cane per vari giorni legato con una catena dentro un box senza acqua e cibo. Sentenza 20 febbraio 2018, n. 8036 Data udienza 16 gennaio 2018 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:...
Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 20 febbraio 2018, n. 8131. In tema di rinvio, necessario o facoltativo dell’esecuzione della pena, la competenza a provvedere sull’istanza del soggetto detenuto, collaboratore di giustizia, appartiene al magistrato o al tribunale di sorveglianza che ha giurisdizione sull’istituto di prevenzione o di pena in cui si trova l’interessato all’atto della richiesta
In tema di rinvio, necessario o facoltativo dell’esecuzione della pena, la competenza a provvedere sull’istanza del soggetto detenuto, collaboratore di giustizia, appartiene al magistrato o al tribunale di sorveglianza che ha giurisdizione sull’istituto di prevenzione o di pena in cui si trova l’interessato all’atto della richiesta, quand’anche l’interessato richieda, o il giudice ritenga comunque di...
Corte di Cassazione, sezione quinta penale, sentenza 20 febbraio 2018, n. 8190. È illegittima per erronea qualificazione giuridica del fatto la decisione con cui il giudice applica la pena richiesta dalle parti in relazione a più fatti di bancarotta commessi nell’ambito del medesimo fallimento, unificando gli stessi sotto il regime della continuazione previsto dall’articolo 81, comma 2°, del codice penale
È illegittima per erronea qualificazione giuridica del fatto la decisione con cui il giudice applica la pena richiesta dalle parti in relazione a più fatti di bancarotta commessi nell’ambito del medesimo fallimento, unificando gli stessi sotto il regime della continuazione previsto dall’articolo 81, comma 2°, del codice penale, invece di ritenere configurabile la circostanza aggravante...
Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 20 febbraio 2018, n. 8041. Nel caso di pluralità di reati unificati dal vincolo della continuazione la durata della pena accessoria
Nel caso di pluralità di reati unificati dal vincolo della continuazione la durata della pena accessoria, secondo il criterio fissato dall’articolo 37 del codice penale, va determinata con riferimento alla pena principale inflitta per la violazione più grave. Sentenza 20 febbraio 2018, n. 8041 Data udienza 23 gennaio 2018 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO...
Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 20 febbraio 2018, n. 8047. La vendita di immobili mascherata da una cessione di quote sociali che comporta un’evasione di imposta superiore alla soglia penalmente rilevante configura il delitto di dichiarazione infedele
La vendita di immobili mascherata da una cessione di quote sociali che comporta un’evasione di imposta superiore alla soglia penalmente rilevante configura il delitto di dichiarazione infedele: la sequenza di operazioni infatti, non consente di invocare la scriminante dell’abuso del diritto che deve caratterizzarsi per l’assenza di attività simulatorie e fraudolenti. Sentenza 20 febbraio 2018,...
Corte di Cassazione, sezione quinta penale, sentenza 16 febbraio 2018, n. 7754. La divulgazione di valutazioni e commenti non oggettivi e “partigiani”, se ammessa, deve pur sempre fondarsi sull’attribuzione di fatti veri, non essendo ammissibile che una interpretazione soggettiva, fonte di discredito, tragga le sue premesse da una prospettazione dei fatti non veritiera
La divulgazione di valutazioni e commenti non oggettivi e “partigiani”, se ammessa, deve pur sempre fondarsi sull’attribuzione di fatti veri, non essendo ammissibile che una interpretazione soggettiva, fonte di discredito, tragga le sue premesse da una prospettazione dei fatti non veritiera. Nel caso di specie la prima delle frasi incriminate indica le due parti offese...