Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 22 gennaio 2016, n. 3043 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESATA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AGRO’ Antonio S. – Presidente Dott. PAOLONI Giacomo – Consigliere Dott. VILLONI Orlando – Consigliere Dott. DI SALVO Emanuele – Consigliere Dott....
Categoria: Cassazione penale 2016
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 21 gennaio 2016, n. 2782. Il vizio di aspecificità dell’atto di appello va valutato alla luce del princìpio del favor impugnationis. Seppur vero che la norma codicistica assegna un ruolo preminente all’allegazione dettagliata dei motivi dell’atto di appello, tale specificità va intesa, tuttavia, con minore rigore rispetto al giudizio di lettimità, ove non si può prescindere da essa
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 21 gennaio 2016, n. 2782 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. GENTILE Mario – Presidente Dott. DE CRESCIENZO Ugo – Consigliere Dott. AGOSTINACCHIO Luigi – Consigliere Dott. PARDO Ignazio – Consigliere Dott. RECCHIONE...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 15 febbraio 2016, n. 6245. Le ipotesi di ricusazione del giudice, in quanto espressione di situazioni eccezionali, sono assolutamente tassative e non consentono alcun ampliamento mediante interpretazione, conseguentemente la fattispecie dedotta dall’imputato deve necessariamente inquadrarsi in una di quelle tassativamente indicate dall’art. 37 c.p.p., fermo restando che per potersi ritenere configurata l’ipotesi tassativa di legge per la ricusazione deve concorrere il dato obiettivo previsto, non essendo sufficiente la sensazione soggettiva della parte interessata alla ricusazione
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 15 febbraio 2016, n. 6245 Considerato in fatto Con ordinanza resa il 5.6.2015 la Corte d’Appello di Genova ha accolto l’istanza di ricusazione mossa dall’imputato O. avverso il Giudice monocratico del Tribunale di Genova che lo giudicava per il delitto ex art 612 bis cp. Era accaduto che,nel...
Corte di Cassazione, sezione V, ordinanza 15 febbraio 2016, n. 6220. Rimesso alle sezioni unite il seguente quesito: se sussiste l’obbligo di nominare sostituto, ex art. 102 cod. proc. pen., ovvero indicare le ragioni che un tanto non consente, per il difensore anche quando l’impedimento legittimo dedotto sia costituito da ragioni di salute
Suprema Corte di Cassazione sezione V ordinanza 15 febbraio 2016, n. 6220 Ritenuto in fatto La Corte d’Appello di Campobasso con la sentenza impugnata, emessa il 7.4.2015, ha parzialmente riformata la decisione di condanna pronunziata, nei confronti degli imputati, dal Tribunale di Isernia in ordine a vari delitti di tentata truffa mediante spaccio di banconota...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 3 febbraio 2016, n. 4501. Per assolvere i doveri in tema di prevenzione degli infortuni sul lavoro, il datore non è esentato dalla conformità di un macchinario alla legislazione vigente al momento dell’acquisto ma ha l’onere di adeguare i presidi di sicurezza alle nuove acquisizioni tecnologiche e scientifiche; ne consegue che in mancanza di tale adeguamento il datore risponde dell’infortunio del lavoratore avvenuto a causa del macchinario non conforme
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE IV SENTENZA 3 febbraio 2016, n. 4501 Ritenuto in fatto Con sentenza 16.12.2014, la Corte di Appello di Lecce – sezione distaccata di Taranto -, in riforma della sentenza di primo grado con la quale il Tribunale monocratico di Taranto aveva condannato L.C. per il reato di cui all’art. 590,...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 9 febbraio 2016, n. 5258. Ai fini della configurabilità del reato di maltrattamenti in famiglia di cui all’art. 572 cod. pen. la materialità del fatto deve consistere in una condotta abituale che si estrinsechi con più atti che determinano sofferenze fisiche o morali, realizzati in momenti successivi, collegati da un nesso di abitualità ed avvinti nel loro svolgimento da un’unica intenzione criminosa di ledere l’integrità fisica o morale del soggetto passivo infliggendogli abitualmente tali sofferenze. Ne consegue che non possono essere presi in considerazione singoli e sporadici episodi di percosse o lesioni, poiché è necessario che tali fatti siano la componente di una più ampia ed unitaria condotta abituale, idonea ad imporre un regime di vita vessatorio, mortificante ed insostenibile.
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE VI SENTENZA 9 febbraio 2016, n. 5258 Ritenuto in fatto Con sentenza del 17 febbraio 2015 la Corte d’appello di Venezia, in riforma della sentenza di condanna emessa in data 6 dicembre 2013 dal G.u.p. presso il Tribunale di Belluno, che all’esito di giudizio abbreviato lo condannava alla pena di...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 20 gennaio 2016, n. 2347. L’amministratore del condominio può presentare querela solo se l’assemblea condominiale gli conferisce espresso mandato. Per essere valida, la presentazione di una querela in relazione a un reato commesso in danno del patrimonio condominiale richiede uno specifico incarico conferito all’amministratore dall’assemblea del condomini, ciò che presuppone che siasi formata una volontà dei condomini di promuovere querela e di incaricare l’amministratore di sporgere querela.
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 20 gennaio 2016, n. 2347 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROTUNDO Vincenzo – Presidente Dott. COSTANZO Angel – rel. Consigliere Dott. DI STEFANO Pierluigi – Consigliere Dott. VILLONI Orlando – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 20 gennaio 2016, n. 2281. Truffa aggravata e abuso di ufficio per i dipendenti del Tar che – in assenza specifici poteri – stipulino convenzioni telefoniche con le compagnie sul mercato, in nome e per conto del tribunale
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 20 gennaio 2016, n. 2281 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ESPOSITO Antonio – Presidente Dott. CAMMINO Matilde – Consigliere Dott. DAVIGO Piercamillo – Consigliere Dott. AIELLI Lucia – Consigliere Dott. BELTRANI Sergio...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 20 gennaio 2016, n. 2221. La sola dichiarazione integrativa non “scuda” l’imputato se non prova che quanto “rimpatriato” corrisponde a quanto contestato. Al fine di beneficiare del c.d. “scudo fiscale” è onere dell’interessato, in fase cautelare, allegare quantomeno – anche se solo a livello indiziario -, la sussistenza dei fatti integranti la speciale causa di non punibilità indicando gli specifici elementi e le circostanze dai quali si può desumere che le somme rimpatriate o regolarizzate corrispondono a quelle oggetto della condotta incriminata o comunque hanno attinenza con il reato contestato, potendo non esser sufficiente, a tal fine, la mera presentazione della dichiarazione integrativa
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 20 gennaio 2016, n. 2221 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FRANCO Amedeo – Presidente Dott. DI NICOLA Vito – Consigliere Dott. ANDREAZZA Gastone – Consigliere Dott. ACETO Aldo – Consigliere Dott. SCARCELLA...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 20 gennaio 2016, n. 2210. In un procedimento per dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture soggettivamente inesistenti finalizzate all’evasione Iva, la disciplina posta dagli articoli 160 e 161 del Cp, che prevede l’interruzione della prescrizione solo per un quarto della sua durata iniziale, può determinare l’impunità del reato, con conseguente potenziale lesione degli interessi finanziari dell’Unione europea. Di qui l’obbligo per il giudice nazionale di disapplicare tali disposizioni
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 20 gennaio 2016, n. 2210 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FRANCO Amedeo – Presidente Dott. AMORESANO Silvio – Consigliere Dott. ROSI Elisabetta – Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio – rel. Consigliere Dott. ANDRONIO...