Per il reato continuato a carico del legale rappresentante e dell’amministratore che costituiscono società fittizia per sottrarsi al pagamento delle imposte non è necessario che abbiano voluto dall’inizio dell’atto fraudolento conseguire un risultato economico Suprema Corte di Cassazione sezione III penale sentenza 28 settembre 2016, n. 40319 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA...
Categoria: Cassazione penale 2016
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 28 settembre 2016, n. 40314
In caso di evasione Iva, il successivo pagamento per intero della somma a debito determina l’estinzione del reato e non fa scattare la semplice attenuante. In merito alla causa di non punibilità configurata dall’art. 13, d.lgs. 74/2000, come modificato dal d.lgs.158/2015, il principio di uguaglianza impone di ritenere che, sotto il profilo sostanziale, il pagamento...
Corte di Cassazione, sezione II penale, sentenza 12 ottobre 2016, n. 43095
L’art. 642 cod. pen. è delitto a consumazione anticipata che si esaurisce, con riferimento alla fattispecie contestata, con la denuncia di falso sinistro e prescinde dall’effettiva riscossione dell’indennizzo assicurativo SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II PENALE SENTENZA 12 ottobre 2016, n.43095 Ritenuto in fatto Con sentenza in data 27 aprile 2015 la Corte di appello...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 26 settembre 2016, n. 40030
Non è punibile la coltivazione di una sola piantina di cannabis in un vaso sul balcone Suprema Corte di Cassazione sezione VI penale sentenza 26 settembre 2016, n. 40030 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PAOLONI Giacomo – Presidente Dott....
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 26 settembre 2016, n. 40021
Responsabile di calunnia chi denuncia di aver smarrito un assegno dopo averlo consegnato in pagamento al prenditore simulando un furto Suprema Corte di Cassazione sezione VI penale sentenza 26 settembre 2016, n. 40021 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PAOLONI...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 26 settembre 2016, n. 40017
L’imputato non può essere condannato due volte per il reato di evasione dai domiciliari se il Pm non dimostra che il fuggitivo ha fatto rientro nella sua abitazione e si è allontanato nuovamente Suprema Corte di Cassazione sezione VI penale sentenza 26 settembre 2016, n. 40017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE...
Corte di Cassazione, sezione IV penale, sentenza 26 settembre 2016, n. 39838
Non commette reato il medico di pronto soccorso che per primo ha visitato il paziente poi deceduto se dopo la diagnosi ha disposto l’invio del paziente al reparto dove poi gli infermieri hanno sottovalutato la situazione In tema di responsabilità professionale, il medico che, sia pure a titolo di consulto, accerti l’esistenza di una patologia...
Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 13 settembre 2016, n. 38044
Il controllo affidato al giudice di legittimita’ e’ esteso, oltre che all’inosservanza di disposizioni di legge sostanziale e processuale, ai vizi della motivazione, nel cui ambito devono ricondursi tutti i casi in cui la motivazione risulti priva dei requisiti minimi di coerenza, completezza e logicita’, al punto da risultare apparente o addirittura inesistente, non consentendo...
Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 13 settembre 2016, n. 38047
Nei procedimenti con pluralità di imputati, la competenza del giudice di appello a provvedere “in executivis” va affermata, in virtu’ del principio dell’unitarietà dell’esecuzione, non solo rispetto a quelli per cui la sentenza e’ stata riformata, ma anche rispetto a quelli nei cui confronti la decisione di primo grado sia stata confermata, pure quando la...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 20 settembre 2016, n. 39008
Ai fini della configurabilità del reato di corruzione propria, non basta la dazione del denaro dal privato al pubblico ufficiale. Si tratta, infatti, solo di un indizio, da solo non sufficiente a integrare tale figura delittuosa, se non corredata dalla dimostrazione della finalizzazione dell’erogazione della somma verso un comportamento contrario ai doveri d’ufficio Suprema Corte...