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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 1 aprile 2014, n. 7524. In tema di risarcimento del danno alla persona, sussiste la risarcibilita' del danno patrimoniale soltanto qualora sia riscontrabile la eliminazione o la riduzione della capacita' del danneggiato di produrre reddito, mentre il danno da lesione della "cenestesi lavorativa", che consiste nella maggiore usura, fatica e difficolta' incontrate nello svolgimento dell'attivita' lavorativa, non incidente neanche sotto il profilo delle opportunita' sul reddito della persona offesa (c.d. perdita di chance), risolvendosi in una compromissione biologica dell'essenza dell'individuo, va liquidato onnicomprensivamente come danno alla salute. Ai fini della risarcibilita' di un siffatto danno patrimoniale, occorre quindi la concreta dimostrazione che la riduzione della capacita' lavorativa si sia tradotta in un effettivo pregiudizio economico e la prova del danno grava sul soggetto che chiede il risarcimento. Invero, anche se tale prova puo' essere anche presuntiva, la riduzione della capacita' di guadagno deve essere dimostrata in termini di sufficiente certezza ed il danneggiato ha l'onere di provare come ed in quale misura la menomazione fisica abbia inciso ed incida sulla capacita' di guadagno.

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 1 aprile 2014, n. 7524 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. RUSSO Libertino Alberto – Presidente Dott. CARLEO Giovanni – rel. Consigliere Dott. SPIRITO Angelo – Consigliere Dott. TRAVAGLINO Giacomo – Consigliere Dott. RUBINO...

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Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 18 marzo 2014, n. 6248. La giurisdizione del Tribunale Fallimentare sull'accertamento dei crediti e sulla loro ammissione al passivo non può estendersi a questioni sulla debenza dei tributi (o di sanzioni tributarie) previsti dall'art. 2 del d.lgs. 31 dicembre 1992, n. 546, o a tributi in genere, a seguito della modifica introdotta dall'art. 12, comma 2, della legge 28 dicembre 2001, n. 448, sulle quali è attribuita una giurisdizione esclusiva alle commissioni tributarie

  Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 18 marzo 2014, n. 6248 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 1 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DI PALMA Salvatore – Presidente Dott. MACIOCE Luigi – Consigliere Dott. RAGONESI Vittorio – rel. Consigliere Dott. BISOGNI Giacinto –...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 2 aprile 2014, n. 7694. I presupposti per la contaminazione della natura del mutuo e la tracimazione del relativo obbligo di restituzione nell'ambito delle obbligazioni naturali è stata negata anche in presenza di accertata consapevolezza del mutuante che la somma sarebbe stata impiegata dall'accipiens nel gioco, non integrando ciò, si è detto, un motivo illecito determinante e comune ad entrambi i contraenti

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 2 aprile 2014, n. 7694 Svolgimento del processo Il presente giudizio ha ad oggetto la pretesa illegittimità di un’espropriazione immobiliare in quanto volta al soddisfacimento di un credito derivante da obbligazione naturale. C.S. , con ricorso del 23 settembre 2000, adì il Tribunale di Ragusa opponendosi all’esecuzione promossa...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 2 aprile 2014, n. 7698. Il giudice di merito può utilizzare, in mancanza di qualsiasi divieto di legge, anche le prove raccolte in un diverso giudizio tra le stesse parti o tra altre parti, delle quali la sentenza che in detto giudizio sia stata pronunciata costituisce documentazione. Utilizza anche i documenti in quella sede acquisiti e, liberamente apprezzandoli nell'ambito della formazione del proprio libero convincimento

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 2 aprile 2014, n. 7698 Svolgimento del processo Nel 1991 B.F. rimase coinvolto in un grave incidente stradale, mentre viaggiava trasportato a bordo della motocicletta Suzuki 600 condotta dal cugino Bi.Vi. (deceduto pochi giorni dopo l’incidente per la gravità delle ferite riportate), che si scontrava con la Fiat...

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Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 17 marzo 2014, n. 6132. Ai fini della competenza territoriale nelle controversie di lavoro, la nozione di dipendenza aziendale di cui all'articolo 413 cod. proc. civ. (non coincidente con quella di unita' produttiva quale si desume da altre norme di legge) deve intendersi in senso lato, in armonia con la mens legis, mirante a favorire il radicamento del foro speciale del lavoro (avente carattere strumentale) nel luogo della prestazione lavorativa, alla condizione pero' che l'imprenditore disponga ivi almeno di un nucleo, seppur modesto, di beni organizzati per l'esercizio dell'impresa. Nel verificare l'esistenza del criterio di collegamento della "dipendenza" dell'azienda occorre dunque accertare in concreto che sussista un pur minimo nucleo di riferimento dell'attivita' aziendale nella sede prescelta. E' onere della parte interessata ad avvalersi di tale collegamento allegare e dimostrare l'esistenza delle condizioni per ritenerlo operante.

Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 17 marzo 2014, n. 6132 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE L Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MAMMONE Giovanni – Presidente Dott. BLASUTTO Daniela – Consigliere Dott. FERNANDES Giulio – Consigliere Dott. GARRI Fabrizia – rel. Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 17 marzo 2014, n. 6175. Va esclusa la violazione del divieto del patto commissorio in caso di mancanza di prova del mutuo, oppure qualora la vendita sia pattuita allo scopo, non gia' di garantire l'adempimento di un'obbligazione con riguardo all'eventualita' non ancora verificatasi che rimanga inadempiuta, ma di soddisfare un precedente credito rimasto insoluto o, infine, quando manchi l'illecita coercizione del debitore a sottostare alla volonta' del creditore, accettando preventivamente il trasferimento di un suo bene come conseguenza della mancata estinzione del debito che viene a contrarre. Sicche', va esclusa la sussistenza dei presupposti finalizzati alla configurabilita' del patto commissorio; peraltro, il divieto di tale patto non e' applicabile allorquando la titolarita' del bene passi all'acquirente con l'obbligo di ritrasferimento al venditore se costui provvedera' all'esatto adempimento

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 17 marzo 2014, n. 6175 RESPONSABILITA’ PATRIMONIALE – DIVIETO DI PATTO COMMISSORIO REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ODDO Massimo – Presidente Dott. NUZZO Laurenza – Consigliere Dott. MATERA Lina – Consigliere Dott. PARZIALE...

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Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 26 marzo 2014, n. 7067. Il mancato stabilimento nel termine di legge della residenza nel comune ove e' ubicato l'immobile acquistato con l'agevolazione prima casa non comporta la decadenza dall'agevolazione qualora tale evento sia dovuto ad una causa di forza maggiore caratterizzata dalla non imputabilita' alla parte obbligata, e dall'inevitabilita' ed imprevedibilita' dell'evento, sopravvenuto alla stipula dell'atto di acquisto; accertamento che risulta omesso

SUPREMA Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 26 marzo 2014, n. 7067 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MERONE Antonio – Presidente Dott. CHINDEMI Domenico – Consigliere Dott. SAMBITO Maria Giovanna Concetta – rel. Consigliere Dott. NAPOLITANO Lucio – Consigliere Dott. BRUSCHETTA...