Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro ordinanza 29 aprile 2014, n. 9416 Fatto e diritto 1. la Corte d’appello di Salerno ha rigettato l’appello proposto dall’Inps avverso la sentenza del Tribunale della stessa città che, dichiarata la carenza di legittimazione passiva dell’INAIL, aveva accolto la domanda di M.D. al beneficio previsto dall’art. 13 comma 8...
Categoria: Cassazione civile 2014
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 24 aprile 2014, n. 9283. La categoria del danno non patrimoniale attiene ad ipotesi di lesione di interessi inerenti alla persona, non connotati da rilevanza economica o da valore scambio ed aventi natura composita, articolandosi in una serie di aspetti (o voci) con funzione meramente descrittiva (danno alla vita di relazione, danno esistenziale, danno biologico, ecc.); ove essi ricorrano cumulativamente occorre, quindi, tenerne conto, in sede di liquidazione del danno,in modo unitario, al fine di evitare duplicazioni risarcitorie, fermo restando, l'obbligo del giudice di considerare tutte le peculiari modalità di atteggiarsi del danno non patrimoniale nel singolo caso, mediante la personalizzazione della liquidazione. Non è, pertanto, ammissibile nel nostro ordinamento l'autonoma categoria del "danno esistenziale" in quanto tutti i pregiudizi di carattere non economico, concretamente patiti dalla vittima, rientrano nell'unica fattispecie del "danno non patrimoniale" di cui all'art. 2059 c.c., Tale danno, infatti, in base ad una interpretazione costituzionalmente orientata dell'art. 2059 c.c., costituisce una categoria ampia, comprensiva non solo del c.d. danno morale soggettivo, ma anche di ogni ipotesi in cui si verifichi un'ingiusta lesione di un valore inerente alla persona,dalla quale consegua un pregiudizio non suscettibile di valutazione economica, purché la lesione dell'interesse superi una soglia minima di tollerabilità (imponendo il dovere di solidarietà di cui all'art. 2 Cost., di tollerare le intrusioni minime nella propria sfera personale, derivanti dalla convivenza) e purché il danno non sia futile e, cioè, non consista in meri disagi o fastidi
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 24 aprile 2014, n. 9283 Svolgimento del processo Con sentenza 22.12.04 il Giudice di Pace di Milano confermava “l’ordinanza 3.9.1997 del Tribunale di Milano” ed, in accoglimento della domanda degli attori, G.G. ed A.E. ,ordinava ai convenuti Ca.Ca. e C.O. , quali eredi di C.B. , deceduto...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 30 aprile 2014, n. 9498. L'assegno per il coniuge deve tendere al mantenimento del tenore di vita da questo goduto durante la convivenza matrimoniale, e tuttavia indice di tale tenore di vita può essere l'attuale disparità di posizioni economiche tra i coniugi. La quota ereditaria di immobile, appartenente alla famiglia del marito, liquidata dal marito stesso, con versamento a lei di una cospicua somma, può compensare le eventuali diminuzioni, peraltro non provate, di reddito della moglie (in sede di separazione consensuale, del resto, entrambi i coniugi avevano dichiarato di essere autosufficienti economicamente).
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 30 aprile 2014, n. 9498 Osserva In un procedimento di divorzio, tra B.M. e R.A., la Corte d’Appello di Venezia, con sentenza in data 13/05/2011, in riforma della sentenza del Tribunale di Verona, escludeva l’assegno in favore della moglie. Ricorre per cassazione la B.. Resiste con controricorso il...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 28 aprile 2014, n. 9369. L'impugnazione incidentale tardiva è sempre ammissibile, a tutela della reale utilità della parte, tutte le volte che l'impugnazione principale metta in discussione l'assetto di interessi derivante dalla sentenza alla quale il coobbligato solidale aveva prestato acquiescenza; conseguentemente, è ammissibile, sia quando rivesta la forma della controimpugnazione rivolta contro il ricorrente principale, sia quando rivesta le forme della impugnazione adesiva rivolta contro la parte investita dell'impugnazione principale, anche se fondata sugli stessi motivi fatti valere dal ricorrente principale, atteso che, anche nelle cause scindibili, il suddetto interesse sorge dall'impugnazione principale, la quale, se accolta, comporterebbe una modifica dell'assetto delle situazioni giuridiche originariamente accettate dal coobbligato solidale
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 28 aprile 2014, n. 9369 Svolgimento del processo e motivi della decisione E’ stata depositata in cancelleria la relazione di seguito ritrascritta riportandosi tra parentesi quadra le correzioni derivanti da errori materiali: «1. Con sentenza n.6998/2003 il Tribunale di Roma, nella contumacia del Condominio di via Cavour...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 28 aprile 2014, n. 9368. In tema di spese processuali, solo la compensazione dev'essere sorretta da motivazione, e non già l'applicazione della regola della soccombenza cui il giudice si sia uniformato, atteso che il vizio motivazionale ex art. 360, primo comma, n. 5, cod. proc. civ., ove ipotizzato, sarebbe relativo a circostanze discrezionalmente valutabili e, perciò, non costituenti punti decisivi idonei a determinare una decisione diversa da quella assunta; l'art. 6, primo comma, seconda parte, della tariffa forense, approvata con d.m. 5 ottobre 1994 n. 585, secondo cui, nei giudizi civili per pagamento di somme di denaro, la liquidazione degli onorari a carico del soccombente deve effettuarsi avendo riguardo alla somma attribuita alla parte vincitrice piuttosto che a quella domandata, si riferisce all'accoglimento, anche parziale, della domanda medesima, laddove, nell'ipotesi di rigetto di questa (cui deve assimilarsi ogni altra ipotesi di diniego della pronuncia di merito), il valore della controversia è quello corrispondente alla somma domandata dall'attore
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 28 aprile 2014, n. 9368 Svolgimento del processo e motivi della decisione E’ stata depositata in cancelleria la relazione di seguito n’trascritta, riportandosi tra parentesi quadra le correzioni conseguenti ad errori materiali: «1. Con sentenza depositata il 10 maggio 2012 la Corte di appello di Catania – rigettando...
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 26 marzo 2014, n. 7062. Ai sensi dall'art. 56 del regolamento Consob n. 11522/1998, deve essere sanzionata la banca che non abbia adottato procedure e strumenti di controllo interni dirette ad assicurare una corretta ed ordinata prestazione dei servizi di investimento al fine di evitare l'insorgenza di situazioni pregiudizievoli per la clientela
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Sentenza 26 marzo 2014, n. 7062 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MERONE Antonio – Presidente – Dott. CHINDEMI Domenico – rel. Consigliere – Dott. SAMBITO Maria Giovanna Concetta – Consigliere – Dott. NAPOLITANO Lucio...
Corte di Cassazione, sezione tributaria, ordinanza 23 aprile 2014, n. 9173. In tema di annullamento dell’avviso di accertamento per IRPEF adottato con metodo sintetico e sul presupposto che i redditi dichiarati non fossero congruenti con gli esborsi sostenuti per incrementi patrimoniali nel corso del periodo di imposta considerato
Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria ordinanza 23 aprile 2014, n. 9173 Osserva La CTR di Catanzaro ha respinto l’appello dell’Agenzia – appello proposto contro la sentenza n. 321/02/2008 della CTP di V.V. che aveva già accolto il ricorso della contribuente – ed ha così disposto l’annullamento dell’avviso di accertamento per IRPEF anno 1999 adottato...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 11 aprile 2014, n. 8580. L'introduzione, con la Legge n. 54 del 2006, del regime giuridico generale dell'affido condiviso, favorendo anche l'esercizio concreto della bigenitorialita', ha indotto, nell'ipotesi di una pregressa destinazione a casa familiare di un'ampia porzione immobiliare o di piu' unita' abitative, ove tale soluzione fosse consentita dal grado di conflittualita' coniugale a operare un godimento frazionata del bene immobile, fondato su una suddivisione di fatto della disponibilita' dell'abitazione familiare in modo da consentire ai minori la conservazione non solo dell'habitat domestico ma anche della vicinanza e del rapporto pressoche' quotidiano con i genitori.
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 11 aprile 2014, n. 8580 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 1 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DI PALMA Salvatore – Presidente Dott. CRISTIANO Magda – Consigliere Dott. SCALDAFERRI Andrea – Consigliere Dott. BISOGNI Giacinto – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza del 16 aprile 2014, n. 8833. L'esistenza di ingenti disponibilità economiche risultante da conto corrente costituisce di per sé elemento di prova grave, precisa e concordante, tale da giustificare il ricorso dell'ente impositore all'avviso di accertamento
Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza del 16 aprile 2014, n. 8833 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA CIVILE ha pronunciato la seguente SENTENZA sul ricorso 7719-2009 proposto da: VG MM elettivamente domiciliati in ROMA VIA S. SEBASTIANELLO 9, presso lo studio dell’avvocato (OMISSIS) rappresentati e difesi...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 17 aprile 2014, n. 8971. In tema di verifica del rispetto delle regole procedurali dettate per i licenziamenti collettivi per riduzione dei personale dalla Legge n. 223 del 1991, la sufficienza dei contenuti della comunicazione preventiva di cui alla Legge cit., articolo 4, comma 3, deve essere valutata in relazione ai motivi di riduzione di personale, cosicche', nel caso di progetto imprenditoriale diretto a ridimensionare l'organico dell'intero complesso aziendale al fine di diminuire il costo del lavoro, l'imprenditore puo' limitarsi all'indicazione del numero complessivo dei lavoratori eccedenti suddiviso tra i diversi profili professionali completati dalla classificazione del personale occupato nell'azienda, tanto piu' ove proponga ai sindacati, nella stessa comunicazione e con riferimento alle misure idonee a ridurre l'impatto sociale dei licenziamenti, la stipulazione di un accordo, derogatorio dei criteri legali di scelta dei lavoratori da licenziare, che fondi la selezione sul possesso dei requisiti per l'accesso alla pensione
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 17 aprile 2014, n. 8971 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. STILE Paolo – Presidente Dott. BRONZINI Giuseppe – rel. Consigliere Dott. BALESTRIERI Federico – Consigliere Dott. BLASUTTO Daniela – Consigliere Dott. BUFFA Francesco –...