Consiglio di Stato sezione VI sentenza 12 settembre 2014, n. 4670 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 900 del 2014, proposto da Ca.Sc., rappresentata e difesa dall’Avv. Pi.Tr., con domicilio eletto presso lo studio...
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Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 29 agosto 2014, n. 4438. Per le procedure concorsuali bandite prima dell'entrata in vigore della legge di conversione del d.l. n. 101/2013 e non ancora concluse a quella data, trova integrale applicazione l'art. 91, comma 4, del d.lgs n. 267/2000, che esclude il ricorso allo scorrimento delle graduatorie esistenti per i posti in organico di nuova istituzione
Consiglio di Stato sezione III sentenza 29 agosto 2014, n. 4438 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 8125 del 2013, proposto da: Asl n. 2 di Olbia, rappresentata e difesa dall’avv. Gi.Co., con domicilio...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 8 settembre 2014, n. 4536. A norma dell'art. 237 del D.P.R. n. 3 del 1957, è previsto che i Prefetti della Repubblica possono, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, essere collocati a disposizione del Ministero dell'interno, quando sia richiesto dall'interesse del servizio. Tale norma attribuisce un'amplissima discrezionalità dell'amministrazione e, in particolare, legittima il Ministero dell'Interno, laddove ciò sia richiesto dall'interesse del servizio, a collocare i Prefetti, per una aliquota non superiore al numero di nove tra i posti in organico, a disposizione del Ministero stesso, per un periodo di tre anni, salvo quando siano investiti di incarichi speciali, poiché in questo caso, come stabilisce il comma secondo dell'art. 237, lo stato di disposizione si protrae per tutta la durata dell'incarico stesso
Consiglio di Stato sezione III sentenza 8 settembre 2014, n. 4536 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 5430 del 2012, proposto da: Ma.Mo., rappresentato e difeso dall’Avv. Ar.Po., con domicilio eletto presso lo stesso...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 9 settembre 2014, n. 4553. In tema di osservanza delle altezze nelle costruzioni, laddove lo strumento urbanistico comunale prescriva che, in una certa zona di piano, l'altezza massima degli edifici di nuova costruzione non può superare la media dell'altezza di quelli preesistenti circostanti, tale media deve necessariamente intendersi limitata ai soli edifici limitrofi a quello costruendo. Al contrario opinando si finirebbe per svuotare la norma urbanistica di qualunque significato, mentre essa è appunto preordinata ad evitare che fabbricati contigui o vicini presentino altezze marcatamente differenti, considerato, peraltro, che l'assetto edilizio mira a rendere omogenei gli assetti costruttivi rientranti in zone di limitata estensione
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 9 settembre 2014, n. 4553 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 7640 del 2013, proposto da: Li.Be., rappresentata e difesa dall’avv. Gi.De., con domicilio eletto presso Al.Pl. in...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 9 settembre 2014, n. 4556. Il termine di cui all'art. 31, comma 2, D.Lgs. n. 104 del 2010 ha natura processuale, per cui nel computo dello stesso ai fini dell'accertamento in ordine alla tempestività o meno del ricorso giurisdizionale, occorre, altresì, considerare i 46 giorni di sospensione feriale. Trattandosi, invero, di termine di impugnazione del silenzio formatosi, non vi sono ragioni per non applicare allo stesso la sospensione feriale
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 9 settembre 2014, n. 4556 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 9144 del 2013, proposto da: Co.Ma., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall’avv....
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 18 luglio 2014, n. 3863. La possibilità che altri soggetti pubblici diversi dagli enti locali possono indire una gara per la distribuzione del gas naturale non è esclusa: ai consorzi costituiti per legge ed equiparati agli enti pubblici economici è consentito indire gare di tale tipologia in qualità di stazione appaltante
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 18 luglio 2014, n. 3863 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 9590 del 2013, proposto da: En. s.p.a., in persona del legale rappresentante, rappresentato e difeso dagli...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 2 settembre 2014, n. 4460. La mancata astensione del giudice, nelle ipotesi di sua obbligatorietà, non può costituire motivo di nullità della sentenza, ma solo motivo di ricusazione ai sensi dell'art. 52 c.p.c.. L'omesso esercizio del potere di ricusazione del giudice, entro i termini previsti, preclude alla parte di far valere, in sede di impugnazione, la nullità della sentenza pronunciata dal giudice che abbia violato l'obbligo di astensione
Consiglio di Stato sezione III sentenza 2 settembre 2014, n. 4460 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 3000 del 2009, proposto da: Regione Lombardia, in persona del Presidente della Giunta Regionale pro tempore,...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 8 settembre 2014, n. 4532. In materia sanitaria, ai fini della retribuibilità delle mansioni superiori e nei soli confronti dell'aiuto svolgente funzioni primariali, oltre i sessanta giorni nell'anno solare, ai sensi dell'art. 29 del D.P.R. n. 761 del 1979 è del tutto irrilevante il difetto di un formale atto di incarico. La funzione primariale è, infatti, indefettibile e l'obbligo di sostituzione, in capo all'aiuto anziano, deriva direttamente dall'art. 7, comma 5, del D.P.R. n. 128 del 1969; di qui discende l'inconfigurabilità di alcuna forma di retribuzione. E' pertanto illegittimo il comportamento dell'amministrazione che dopo essersi giovata della facoltà concessale dalla norma in esame (esercizio delle funzioni superiori senza retribuzione) mantiene l'assegnazione, o tollera l'esercizio delle mansioni, oltre il termine ivi previsto. Questa illegittimità non si risolve in nullità assoluta, con il conseguente travolgimento di tutti gli effetti derivanti dall'atto o comportamento amministrativo
Consiglio di Stato sezione III sentenza 8 settembre 2014, n. 4532 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 8514 del 2008, proposto da: Gestione liquidatoria ex USL n. 12 della Conca Ternana, rappresentata e...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 4 settembre 2014, n. 4505. L'amministrazione dei beni culturali e ambientali può estendere un vincolo archeologico a intere aree in cui siano disseminati ruderi archeologici particolarmente importanti. E' tuttavia necessario, in tale ipotesi, che i ruderi stessi costituiscano un complesso unitario e inscindibile, tale da rendere indispensabile il sacrificio totale degli interessi dei proprietari e senza possibilità di adottare soluzioni meno radicali, evitandosi, in ogni caso, che l'imposizione della limitazione sia sproporzionata rispetto alla finalità di pubblico interesse cui è preordinata
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 4 settembre 2014, n. 4505 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 994 del 2012, proposto da: Ministero per i beni e le attività culturali, in persona del Ministro...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 3 luglio 2014, n. 3344. In base all'art. 186 bis R.D. 267/1942 (legge fallimentare) è ammissibile la partecipazione alle gare pubbliche d'appalto sia delle imprese già ammesse al concordato "con continuità aziendale", e che hanno già ottenuto il decreto di ammissione, sia di quelle che abbiano presentato domanda di ammissione al concordato preventivo previa autorizzazione del Tribunale
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 3 luglio 2014, n. 3344 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 8202 del 2013, proposto da: Sa. Ma. S.p.A. in proprio e quale Capogruppo Mandataria Ati, Ati-Co.-Co.S. Ed....