Consiglio di Stato sezione IV sentenza 25 agosto 2015, n. 3985 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 2661 del 2013, proposto da: St., in persona del legale rappresentante in carica, rappresentata e difesa dagli...
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Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 31 agosto 2015, n. 4036. L’annullamento in autotutela dell’autorizzazione alla stipula di un contratto di locazione e i provvedimenti preventivi per la scelta del contraente, avvenuta con procedura di evidenza pubblica, incidono su posizioni di interessi legittimi, con la conseguente giurisdizione di legittimità del giudice amministrativo. Il riferimento all’annullamento in autotutela del provvedimento di individuazione del contraente con cui concludere il contratto di locazione non sposta i termini rispetto alla controversia in esame, dal momento che non potrebbe affermarsi l’esercizio di un potere di autotutela pubblicistico avente ad oggetto un atto privatistico. Pertanto, l’esercizio di un potere di secondo grado, quale quello di autotutela, non può che incidere su di un potere pubblicistico di primo grado
Consiglio di Stato sezione V sentenza 31 agosto 2015, n. 4036 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 5963 del 2015, proposto dalla s.r.l. Im., in persona del legale rappresentante, rappresentato e difeso dall’avvocato Lu.Ia.,...
Consiglio si Stato, sezione V, sentenza 31 agosto 2015, n. 4029. Relativamente al ricorso esperito per la riforma della sentenza con la quale il Tar disponeva l’archiviazione della proceduta di valutazione di impatto ambientale, in relazione ad un’istanza di variante al progetto di coltivazione e recupero di una cava calcare, deve dichiararsi l’improcedibilità del gravame laddove, nelle more del processo d’appello sia stata conseguita l’autorizzazione in variante e dunque, integralmente soddisfatto l’interesse azionato in sede di appello
Consiglio di Stato sezione V sentenza 31 agosto 2015, n. 4029 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA ex artt. 38 e 60 cod. proc. amm. sul ricorso numero di registro generale 5823 del 2015, proposto dalla Regione Campania, rappresentata e...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 1 settembre 2015, n. 4090. L’appello dinanzi al Consiglio di Stato di una sentenza del giudice amministrativo di primo grado, deve essere notificato presso l’Avvocatura generale dello Stato, ufficio nel cui ambito funzionale ha sede la predetta giurisdizione superiore. La notificazione dell’appello presso l’Avvocatura distrettuale dello Stato in cui ha sede il Tribunale Amministrativo Regionale che ha emanato la sentenza impugnata è, pertanto, nulla e determina l’inammissibilità del gravame, salvo che non intervenga la costituzione in giudizio dell’Avvocatura generale dello Stato
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 1 settembre 2015, n. 4090 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 356 del 2015, proposto da: DA. S.r.l., -OMISSIS-, Si., in persona dei rispettivi legali rappresentanti pro-tempore, la...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 31 agosto 2015, n. 4049. Nel giudizio di appello, ove la notifica del ricorso effettuata in prime cure nei confronti del resistente, non si sia perfezionata, attesa la dizione “trasferito” riportata nella relata apposta in calce all’originale dell’atto, la sentenza impugnata deve ritenersi pronunciata nel difetto di contraddittorio con la parte controinteressata. Invero, tale sentenza va considerata del tutto irrituale, nella parte in cui, anziché ordinare l’integrazione del contraddittorio e consentire l’esercizio del diritto alla difesa, abbia accolto il ricorso principale, contestualmente disponendo la notifica via pec del ricorso di primo grado nei confronti del controinteressato. Il principio del doppio grado del giudizio rileva nei confronti di tutte le parti e va di regola rispettato: per l’art. 49, comma 2, del c.p.a. il giudice può non disporre l’integrazione del contraddittorio “nel caso in cui il ricorso sia manifestamente irricevibile, inammissibile, improcedibile o infondato” e non anche quando intenda accogliere il ricorso. Ne discende la nullità della sentenza impugnata, in quanto resa in assenza del necessario contraddittorio
Consiglio di Stato sezione V sentenza 31 agosto 2015, n. 4049 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 467 del 2014, proposto dalla s.r.l. Eu., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 26 agosto 2015, n. 4017. La mancata comparizione delle parti costituite all’udienza in camera di consiglio non può impedire la definizione del giudizio nel merito, ai sensi e per gli effetti dell’art. 60 c.p.a., con sentenza in forma semplificata, così frustrando, anche mediante eventuali strategie dilatorie, la ratio acceleratoria che presiede all’indicato articolo del c.p.a. e il principio costituzionale, che ne sta a fondamento, della ragionevole durata del processo
Consiglio di Stato sezione III sentenza 26 agosto 2015, n. 4017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 7911 del 2010, proposto da: Ad.Pe., rappresentato e difeso dall’Avv. Ra.Mi., con domicilio eletto presso lo stesso...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 21 luglio 2015, n. 3594. I contratti a revisione periodica o continuativa devono contenere la clausola della revisione periodica del prezzo. Questa regola, fissata nell’art. 115 del d.lgs. 163/2006, costituisce norma imperativa, che si impone anche se le parti non hanno stabilito nulla, e sostituisce l’eventuale diversa regolamentazione concordata tra le parti
Consiglio di Stato sezione V sentenza 21 luglio 2015, n. 3594 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 9183 del 2014, proposto da: Regione Campania, rappresentata e difesa dall’avv. An.Ma., con domicilio eletto presso l’Ufficio...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 30 luglio 2015, n. 3756. Il soggetto obbligato alla caratterizzazione, all’analisi di rischio e alla bonifica o alla messa in sicurezza di un sito contaminato, ai sensi del Testo Unico dell’Ambiente, deve essere l’autore del comportamento che ha causato la contaminazione, che è concettualmente distinto dagli altri possibili soggetti coinvolti o interessati e segnatamente dal proprietario delle aree contaminate. E’ quindi necessario un rigoroso accertamento al fine di individuare il responsabile dell’inquinamento e la ricerca di prove certe e inequivoche, non potendo l’accertamento basarsi su mere presunzioni
Consiglio di Stato sezione V sentenza 30 luglio 2015, n. 3756 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 9864 del 2014, proposto da Gh.Ro. e La.Ro., rappresentati e difesi dagli avvocati Cl.Vi. ed altri, con...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 24 luglio 2015, n. 3653. È legittima un’informativa antimafia che si fonda anche su fatti risalenti nel tempo, quando da questi indizi deriva che l’attività dell’impresa è stata condizionata. Tali situazioni di condizionamento possono essere desunte anche da una sentenza del Tribunale penale, che ha condannato l’interessato per il delitto dell’art. 644 del Codice penale, relativo all’usura
Consiglio di Stato sezione III sentenza 24 luglio 2015, n. 3653 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 4702 del 2015, proposto da: Ministero dell’Interno, in persona del Ministro pro tempore, U.T.G. – Prefettura di...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 22 luglio 2015, n. 3638. Nel giudizio di primo grado la legittimazione del ricorrente in via principale – estromesso per atto dell’ amministrazione ovvero nel corso del giudizio, a seguito dell’accoglimento del ricorso incidentale – ad impugnare l’aggiudicazione disposta a favore del solo concorrente rimasto in gara, sussiste esclusivamente quando le due offerte siano affette da vizio afferente la medesima fase procedimentale; e che devono, in particolare, ritenersi afferenti alla medesima fase i vizi ricompresi esclusivamente all’interno delle seguenti tre, alternative, categorie: a) tempestività della domanda ed integrità dei plichi (trattandosi in ordine cronologico e logico dei primi parametri di validazione del titolo di ammissione alla gara); b) requisiti soggettivi generali e speciali di partecipazione dell’impresa (comprensivi dei requisiti economici, finanziari, tecnici, organizzativi e di qualificazione); c) carenza di elementi essenziali dell’offerta previsti a pena di esclusione (comprensiva delle ipotesi di incertezza assoluta del contenuto dell’offerta o della sua provenienza)
Consiglio di Stato sezione III sentenza 22 luglio 2015, n. 3638 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 3164 del 2015, proposto da: Si.He. S.r.l., rappresentata e difesa dagli avv. Ma.Cl., St.Bo., con domicilio eletto...